Matthew Dinham, Sam Bennett, Cesare Benedetti e Pavel Bittner sull’asfalto a 34 km da Sanremo
Pochi giorni fa abbiamo stigmatizzato il rischioso incidente alla Parigi-Nizza con la macchina che è entrata nel percorso dalla parte sbagliata (rispetto ai piloti che erano in discesa), e con un intoppo potenzialmente clamoroso evitato chissà quale caso.
Oggi ci troviamo a commentare un fatto di gravità ancora maggiore se possibile, perché se può essere inteso come possibilità che un ignaro, uscendo da un box, possa trovarsi su un percorso di gara (e non ci si può aspettare che una gara organizzazione presidia tutti i varchi privati lungo un percorso), è assolutamente impossibile concepire (né perdonare) ciò che abbiamo visto questo pomeriggio durante la Milano-Sanremo 2023.
Siamo a 34 km dal traguardo di via Roma, all’ingresso della città di Imperia, ed è tempo dell’ennesima caduta di giornata (non sarà l’ultima). C’è un segnale basso sul lato sinistro della strada, vicino a un semaforo, poco prima di una rastrelliera per biciclette. Questo cartello non è segnalato né protetto, ma lasciato… alla libera interpretazione dei ciclisti in arrivo…
Come sia possibile che i corridori posizionati dal centro del gruppo in giù riescano a vedere l’ostacolo e tutti lo evitino è un concetto che appartiene più alla fantascienza che altro. Come qualcuno avrebbe potuto pensarlo, un mistero divertente. In effetti è più facile immaginare che quel segnale di basso + combinazione di rack sia suo sfuggito ai commissari di gara, all’UCI, ai sindacati, agli organizzatori, ai vigili urbani di Imperia che almeno avrebbero potuto avvertire i “vigili stradali” di RCS Sport. Un errore organizzativo clamoroso che – ancora una volta – solo per puro caso non ha causato guai peggiori di quelli occorsi ai quattro piloti che puntualmente in quel punto sono caduti.
A Bora-Hansgrohe Sam Bennett se l’è cavata con graffi e lividi Cesare Benedetti si è rotto la clavicola. Nessun problema, a parte colpi e ammaccature, per i due DSM coinvolti, Matthew Dinham e Pavel Bittner.
Proprio ieri si è insediato il nuovo presidente del CPA (l’unione internazionale dei ciclisti), Adam Hansen. Saremmo curiosi di sentire la sua opinione in merito. Più che altro perché ultimamente stiamo spingendo un po’ troppo il destino e il morto finirà per scappare da noi.