In tremila hanno sfilato per le vie di Milano in memoria di Davide Cesare, Dax, pugnalato a morte da un neofascista il 16 marzo 2003. Il ricordo di Fausto Tinelli e Lorenzo Iaio Iannucci, Iaio, con lui sono morti anche i militanti del Leoncavallo commemorati in un’imboscata il 18 marzo 1978.
Già all’ora di pranzo centinaia di persone hanno iniziato ad affollare Piazzale Loreto, molte in arrivo da Spagna, Francia, Grecia e Germania. Il corteo è partito diviso in otto diverse sezioni, una per ognuno dei temi trattati dall’assemblea che ha indetto la manifestazione, dall’emergenza climatica all’emergenza abitativa, passando per la situazione delle carceri. C’è anche un pezzo anarchico solidale con Alfredo Cospito e la sua lotta contro il 41bis.
Sbarrate le vie di accesso alle zone centrali della città, il grande serpente si è spostato verso la periferia. «Dax abita in ogni casa occupata, in ogni spazio sociale, in ogni piazza che rivendica diritti sociali, nelle battaglie internazionaliste», ha detto al megafono. Tra gli striscioni, uno degno di nota recita “No alle Olimpiadi del 2026, contro il tuo finto ghiaccio”, testimonianza di una lotta nascente contro l’ennesimo grande evento che cambierà il volto di Milano.
I timori del giorno prima erano infondati, con centinaia di agenti antisommossa mobilitati per l’occasione. Unica notizia: alcuni secchi di vernice sono stati lanciati contro alcune filiali bancarie. Al termine della processione, in via Durante, è stato realizzato un murale con la scritta «Dax 2003-2023».
Giovedì sera si era svolto un altro corteo, partito da via Brioschi e arrivato in via Gola. Quella notte è stato occupato anche un edificio abbandonato tra via Palmanova e via Oropa. Dalle finestre sono stati calati due striscioni: “Dax esiste” e “Le stelle ci guidano nella notte”.