Tracce di “un antico mondo alieno” rilevate sotto il mantello terrestre: l’incredibile scoperta

Tracce di “un antico mondo alieno” rilevate sotto il mantello terrestre: l’incredibile scoperta
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Agli albori del Sistema Solare, un oggetto delle dimensioni di Marte chiamato Theia entrò in collisione con la Terra, creando la Luna: nuove simulazioni al computer suggeriscono i resti di un pianeta alieno proprio sotto i nostri piedi

Secondo nuove ricerche e studi condotti da ricercatori provenienti da Cina, Stati Uniti e Regno Unito, alcuni pezzi di Theia sono finiti all’interno della nostra Terra, più precisamente nelle profondità del mantello, a causa della grande collisione avvenuta miliardi di anni fa . Se così fosse si risolverebbe un mistero che preoccupa gli scienziati da più di un decennio: la presenza di due grandi parti del mantello terrestre a circa 2.900 km di profondità che non sembrano muoversi con la stessa rapidità delle altre.

LLVP – Enormi zone a bassa velocità

Rappresentazione artistica dello scontro Theia – Terra. Crediti: Hongping Deng, Hangzhou Sphere Studio, Cina

Lo studio suggerisce che queste parti dense debbano essere pezzi del mantello di Theia preservati nelle profondità della nostra Terra dopo la collisione. Li conosciamo perché le onde sismiche che viaggiano attraverso la Terra durante i terremoti si muovono in modo diverso attraverso materiali diversi. È proprio attraverso i dati sismici che gli scienziati sono riusciti ad ottenere mappe dettagliate dei LLVP (Grande velocità di taglio bassa Province): grandi regioni dense al confine tra nucleo e mantello, una sotto l’Africa, l’altra sotto l’Oceano Pacifico.

Le simulazioni

Sono state quindi condotte una serie di simulazioni al computer dell’impatto di Theia e successivamente sono stati osservati gli effetti che questo avrebbe sulla Terra. La prima simulazione suggerisce una stratificazione del mantello terrestre: il materiale Terra e Theia si sarebbero mescolati nel mantello superiore in un oceano di magma liquido, mentre il mantello inferiore sarebbe rimasto più solido e prevalentemente silicato. Questa stratificazione, basata sui dati sismici, potrebbe esistere ancora oggi. La seconda simulazione suggerisce LLVP. Il team ha scoperto che pezzi di materiale Theian, di appena decine di chilometri di diametro, avrebbero potuto affondare fino al confine tra nucleo e mantello e lì si sarebbero accumulati, dando origine a LLVP. Ulteriori studi affermano che circa il 2-3% della massa terrestre potrebbe provenire da Theia: il materiale LLVP dovrebbe essere tra il 2-3,5% più denso del mantello terrestre e più ricco di ferro. Questo ci fornisce una nuova serie di strumenti per comprendere la storia e la formazione del nostro pianeta e del sistema solare e studiare l’abitabilità di altri pianeti. Finora non abbiamo trovato pianeti extrasolari esattamente come la Terra nella Via Lattea: il massiccio impatto con Theia potrebbe essere uno dei motivi per cui la Terra è così com’è. Ecco uno sguardo approfondito alla nascita della Luna.

Fonte

 
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