il nuovo re dei videogiochi di tennis? – .

Lo abbiamo aspettato per più di dieci anni, chiedendone insistentemente e in pompa magna, e finalmente i nostri desideri sono stati esauditi. Dopo un quarto capitolo diventato cult (qui la recensione di Top Spin 4), Top Spin 2K25 ci ha fatto rivivere le emozioni che solo il tennis può offrire.

Abbiamo trascorso intere giornate su innumerevoli campi da gioco, in condizioni atmosferiche disparate e in tornei di ogni categoria, godendo appieno di tutte le meccaniche di un gameplay estremamente complesso: ora siamo pronti a descrivervi cosa significa gioca a una simulazione di tennis che attualmente non ha eguali.

L’istruzione innanzitutto

Bisogna partire proprio da questa parola, simulazione, per categorizzare il titolo e analizzarne la proposta ludica: al netto delle ovvie agevolazioni indispensabili per un videogioco, l’opera di Hangar 13 punta infatti al massimo realismo sportivo mantenendo qualsiasi influenza “arcade” al minimo.

Nel tennis colpire la palla è certamente fondamentale, ma è solo il culmine di una serie di passaggi più e meno raffinati che alla fine determinano più del tiro stesso: dal corretto posizionamento in campo al corretto timing dell’impatto con la palla, passando per la scelta della tipologia di ripresa da effettuare, in Top Spin 2K25 questi passaggi preliminari sono migliorati da un gameplay che obbliga a perfezionarli per ottenere risultati evidenti, garantendo un alto grado di soddisfazione agli appassionati di questo sport. Date le premesse, è a dir poco fondamentale fare il salto di qualità, ancor prima di lanciarsi nelle prime amichevoli. all’Accademia per imparare almeno le basi del gioco. Guidati dalla voce di John McEnroe, si seguono lezioni che riguardano ogni singolo aspetto del gameplay, dalle nozioni fondamentali alle tecniche più avanzate: Le spiegazioni dettagliatissime di questa modalità potrebbero sembrare lunghe e noiose, ma vi assicuriamo che faranno tutta la differenza del mondo durante le partite, quindi prestate molta attenzione alle parole della leggenda americana.

Dopo aver assimilato i tempi di impatto con la racchetta, aiutatevi un pennarello sospeso sopra la testa del giocatore che mostra visivamente quando premere il pulsante – o rilasciarlo in caso di colpi caricati – passiamo alla descrizione dei colpi stessi, ed è proprio su questi fondamentali che il titolo brilla per accuratezza. In Top Spin 2K25, infatti, esistono diversi modi per colpire, e ognuno di essi può risultare vincente o inappropriato a seconda della situazione.

Oltre al classico tiro piatto e a quelli meno frequenti come il drop shot e il lob, è fondamentale durante gli scambi capire quando “tagliare” la palla, rallentandola e facendole perdere quota, e quando invece dagli la massima rotazione, cioè quella rotazione che gli permette di rialzarsi dopo il primo rimbalzo. Gli appassionati di tennis sapranno già che la scelta tra le varie tipologie di colpi si conclude con determinare l’inerzia degli scambima grazie alle informazioni lunghe e precise fornite dalla modalità tutorial, ogni cavillo tecnico appare chiarissimo anche per chi si avvicina solo adesso a questo magnifico sport.

Una partita a scacchi

Fin dai primi incontri è evidente la cura che il team di sviluppo ha infuso nel realismo degli scambi e giocare contro l’intelligenza artificiale costituisce un ottimo allenamento in vista delle ben più avvincenti modalità online: nonostante un livello di sfida più basso – dopo un paio di riunioni in cui dovevamo organizzarlo Molto difficile ottenere una parvenza di battaglia – è un vero piacere notare come la frequenza con cui colpire il tipo di tiro più adatto determini l’andamento delle partite ancor più dell’ottimo tempismo.

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Certo, premere i diversi pulsanti al momento giusto permette di tirare con più forza e avvicinarsi alla linea desiderata, ma se la scelta è sbagliata sei ancora costretto sulla difensiva da uno sfidante attento: un tiro all’indietro, ad esempio, con la sua estrema lentezza può trasformarsi in ossigeno puro se ci troviamo a correre da un lato all’altro del campo, ma se viene giocato senza pensare può diventare un’occasione per un avversario facile vincente .

Allo stesso modo, anche gli altri colpi hanno un alto grado di potenziale e rischio, con risposte che tengono conto della tipologia di palla in arrivo. Ad esempio, è più complicato, e quindi richiede un tempismo perfetto, smorzare un top spin rispetto ad un tiro senza rotazione, mentre è difficile alzare di piatto una palla che ci raggiunge con back spin sopra la rete. Insomma, le partite in Top Spin 2K25, proprio come nel tennis vero, si giocano sui nervi prima ancora che sui muscoli.

L’unico difetto insito nell’intelligenza artificiale risiede in un tasso di sfida che, non potendo basarsi sul fattore imprevedibilità di un essere umano reale, scommettere tutto sull’infallibilità: è molto raro che la CPU commetta errori non forzati. Il gameplay è supportato da un parco animazioni di tutto rispetto e da una fluidità granitica, elementi che aiutano a immergersi nei giochi con estrema facilità, ma purtroppo la grafica non raggiunge vette particolarmente brillanti: fatta eccezione per le fattezze di Roger Federer e Serena Williams, i due ambasciatori del titolo che tra l’altro si sono divertiti con sessioni di motion capture dedicate, gli atleti non brillano per espressività, e le cose peggiorano ancora se si sposta lo sguardo sugli spalti, dove il pubblico si muove in modo innaturale e si riconoscono volti un po’ troppo simili tra la folla.

Niente da eccepire, invece, sulla varietà degli stadi tra cui comprendono i campi centrali dei tornei più importanti con tanto di iconico corridoio d’ingressoma anche location più fantasiose come quella giapponese circondata da santuari shintoisti, oppure quello cagliaritano incastrato tra le rocceciascuna variabile in base al tempo di gioco e alle condizioni meteorologiche.

La salita

Fiore all’occhiello dell’offerta di contenuti limitati è la modalità carriera, attraverso la quale è possibile creare il proprio alter ego tennistico per scalare la classifica e sollevare numerosi trofei. L’editor dei personaggi è abbastanza profondo da modellare le caratteristiche desiderate e Ti consente anche di scegliere particolari tratti di gioco come il tipo di rovescio (una o due mani) e di servizio, nonché la forza dei grugniti e la loro frequenza.

A questo proposito, la versione PlayStation 5 utilizza l’altoparlante DualSense per trasmettere i suoni della palla che colpisce la racchetta, scarpe che scivolano su diversi tipi di terreno e persino urla che accompagnano i colpi più complicati del nostro giocatore: una bella aggiunta, certo, ma che avremmo voluto poter disattivare. Nel corso della sua carriera il nostro tennista parte da percorsi meno famosi del Tour 250 e arriva, dopo tanto sudore e fatica, a competere per i Grandi Slam e i Master 1000 sfoggiando le costosissime licenze offerte da 2K e alzando le proprie statistiche spendendo i punti accumulati ad ogni aumento di livello.

MyCareer offre un’esperienza unica e piacevole, supportato da un gameplay impeccabile e da un livello di progressione incalzante che inserisce costantemente eventi speciali e nuove modalità di evoluzione (come l’allenatore che introduce abilità passive nel tempo, o l’equipaggiamento sbloccato dal livello 10).

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A fare rumore, però, è l’assenza di troppi nomi nel roster messo insieme da Hangar 13: giocare con e contro leggende come Federer, Williams, Graf e Sampras fa sicuramente un grande effetto, anche perché i loro colpi e stili di gioco riflettono le vere personalità e le diverse epoche storiche del tennisma gareggiare a Wimbledon e Flushing Meadows contro Taylor Fritz e Matteo Berrettini è, con tutto il rispetto, poco credibile.

Fatta eccezione per Alcaraz e Medvedev, tutta la top 10 maschile è assente, mentre in campo femminile la situazione migliora ma non troppo. La forza economica messa in campo da 2K per il titolo è evidente e nessuno ne dubita, sappiamo fin troppo bene come le concessioni per il tennis sono numerose, costose e complicate da negoziarema una formazione senza Djokovic e Sinner – che, ricordiamolo, saranno presenti in esclusiva per il TIEBREAK, la partita del Nacon in uscita entro la fine dell’anno – è difficile da digerire.

Tattiche in linea

Da apprezzare quasi senza riserve, però, la gestione assolutamente opzionale delle microtransazioni del titolo (a tal proposito, ecco la recensione di NBA 2K24). Nell’ultimo Top Spin gli acquisti possono essere effettuati solo nel negozio e non vengono pubblicizzati in alcun modo durante l’avventura per giocatore singolo.

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Gli elementi opzionali sono praticamente tutti cosmetici, ma numerosi oggetti e accessori si sbloccano anche partecipando ad eventi dedicati agli sponsor di carriera, così da potersi vestire in modo serio o delirante anche senza spendere un centesimo.

Nel negozio sono presenti anche i consueti potenziamenti esperienza che velocizzano il passaggio di livello, ma durante il nostro test non ci siamo mai sentiti bloccati e quindi non abbiamo accarezzato nemmeno per un istante l’idea di utilizzare denaro contante. Moneta di gioco ed esperienza per MyPlayer arrivano in buona quantità anche nella modalità online, che mostra sostanzialmente gli stessi pregi e difetti di quella offline: i contenuti sono al momento molto limitati, ma il gameplay è talmente appagante da creare dipendenza, e ironicamente è più realistico di quello giocato durante la sua carriera.

Nel gioco aereo gli errori non forzati sono infatti più frequenti, il tempismo e la scelta del tiro diventano ancora più fondamentali e non si vedono recuperi sovrumani da una parte all’altra del campo. Oltre a sfidare gli avversari in partite amichevoli o classificate, puoi competere nei tornei controllando il giocatore creato per la tua carriera. I trofei in palio sono solo due e seguono l’andamento della stagione sportiva vera (siamo nel periodo della terra battuta, quindi lo Slam è il Roland Garros mentre i 500 è l’Open di Barcellona), con un nuovo campionato che prende vita solo durante il fine settimana.

I tempi di matchmaking sono sempre stati accettabili e immaginiamo che la situazione migliorerà ulteriormente con il lancio definitivo del titolo. Ancora da vedere la gestione degli accoppiamenti perché, forse proprio a causa dei pochi utenti attivi, ci siamo trovati più volte ad affrontare avversari di altissimo livello nonostante il nostro tennista fosse alle prime armi.

 
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