Oceano infinito luminoso | Recensione – Le immersioni secondo Nintendo – .

Oceano infinito luminoso | Recensione – Le immersioni secondo Nintendo – .
Oceano infinito luminoso | Recensione – Le immersioni secondo Nintendo – .

Uno degli esperimenti più interessanti avvenuti in quegli anni fu rappresentato da Oceano infinitouna saga sviluppata da Arika ma pubblicata dalla stessa Nintendo, che proponeva rilassanti immersioni subacquee alla scoperta di tanti tipi diversi di pesci.

Nonostante l’arrivo di due capitoli sulla stessa console, dopo l’addio a Nintendo Wii la saga è stata messa in stand-byfacendo sì che alcuni fan si chiedano se vedremo mai un nuovo episodio della serie.

L’annuncio di Oceano infinito luminosoil terzo episodio della serie, è arrivato a sorpresa durante l’ultimo Nintendo Direct Partner Showcase: l’intento degli sviluppatori era quello valorizzare il settore multiplayerche è sempre stato uno degli aspetti su cui la serie si è concentrata maggiormente, per sfruttare al meglio tutte le caratteristiche di Switch.

Il franchise è sempre stato particolarmente difficile da vendere, non avendo veri e propri “obiettivi” da proporre ai giocatori in cerca di una sfida o anche solo di un impegno virtuale.

E, sfortunatamente, anche questo capitolo sembra essere rimasto ancorato ad una generazione ormai finita tanti anni fa.

Sempre più in mare

Chi conosce la serie lo saprà Oceano infinito non è mai stata una saga che mirasse particolarmente a proporre trame avvincenti, preferendo invece esperienze leggere e rilassanti.

Forse non sarà quindi così sorprendente scoprire che, sebbene Endless Ocean Luminous abbia una modalità storia, questa serve più che altro tutorial interattivo per giustificare le nostre azioni all’interno del gioco.

Il nostro compito sarà infatti quello di esplorare il misterioso Mare Velato scansiona ogni tipo di creatura acquatica presenti al suo interno, raccogliendo così la luce che li ricopre: questo servirà a arrestare il processo di necrosi che affligge il corallo primordiale, vera fonte di equilibrio di questo ecosistema.

La luce è ovviamente un espediente per consentire ai giocatori di identificare facilmente i pesci che non sono ancora stati scansionati: se vedi una creatura colorata di blu o gialloe che quindi possono facilmente mimetizzarsi con l’ambiente marittimo, quindi dovrai avvicinarti e aggiungerlo al tuo database.

Endless Ocean Luminous non offre veri e propri obiettivi da completare, ma solo continue immersioni nei fondali marini.

Come ulteriore obiettivo fondamentale, dovremo anche raccogliere diversi cimeli sparsi per il mare – dalla semplice spazzatura a vere e proprie ricchezze – e riuscire a scoprire 99 misteriche verrà riportato su un’apposita tavola mistica.

Alla base del gioco può quindi essercene solo uno forte messaggio ambientaleche ci spingerà a fare amicizia con quante più creature possibili e magari anche a imparare qualcosa sul loro modo di vivere, grazie a un glossario approfondito.

In verità, tutto questo è solo una semplice scusa per spingerci a scoprire qual è il vero cuore del gameplay, cioè immersioni individuali e di gruppo.

Il gameplay si può infatti riassumere con la semplice scansione di un pulsante per identificare i pesci, oltre ovviamente alla semplice esplorazione subacquea: non ci sono veri e propri obiettivi o missioni da portare a termine, ma solo continue immersioni su livelli generati casualmente nella speranza di scoprire tutti i segreti che il gioco ha da offrire.

Potrai sbloccare alcuni livelli della storia solo dopo aver individuato una determinata quantità di pesci, ma per arrivare a vedere il finale vero e proprio dovrai aver individuato tutti i 99 misteri: una scelta che facciamo fatica a comprenderesoprattutto perché anche i livelli da sbloccare svelano alcune piccole curiosità sul gameplay che sarebbe stato meglio svelare prima di costringere gli utenti a tuffarsi.

Immersioni in compagnia

Non è certamente un mistero che Arika e Nintendo abbiano posto una forte attenzione alla cooperazione online come uno dei principali fattori alla base Oceano infinito luminoso: non è infatti un caso che sia le copie fisiche (che trovate su Amazon) che quelle digitali ne prevedano una Prova gratuita di 7 giorni di Nintendo Switch Onlinecosì da permetterti di testare subito le immersioni di gruppo.

Abbiamo potuto provare anche le immersioni in compagnia, ma l’esperienza di fondo rimane praticamente identica: l’unica vera differenza è infatti la possibilità di esplorare i fondali più velocemente e segnalare tempestivamente i pesci più rari o eventuali reliquie utilizzando le emoticon che vale davvero la pena trovarlo.

Insomma, tutto si basa sul diritto collaborazione tra giocatori per accumulare più punti possibili ed evitare di girovagare per zone “morte” dell’oceano – e se giochi da solo, ne troverai parecchie – ma non è nulla che possa davvero rivoluzionare la tua esperienza.

L’unico aspetto più “competitivo” del gioco multiplayer è l’accumulo di punti al termine di un’immersione, nonché la possibilità di scoprire se un pesce è più piccolo o più grande del normale: aspetto che verrà tempestivamente segnalato agli altri giocatori con una notifica sullo schermo.

Tuttavia, dato che ciò non cambierà in alcun modo la tua esperienza subacquea e che dovrai dedicare del tempo a scorrere manualmente l’elenco dei pesci scansionati in quel momento – che spesso nuotano in grandi gruppi – è altamente improbabile che utilizzerai effettivamente questa funzionalità.

Le lobby possono includere fino a 30 giocatori contemporaneamente: un aspetto che Nintendo ha fortemente pubblicizzato, trattandosi di uno dei giochi più ambiziosi su Switch, da questo punto di vista.

Tuttavia, considerando la semplicità del gameplay, crediamo sia davvero difficile immaginare lobby così piene dopo il primo mese di lancio.

Il gameplay è perfetto per i proverbiali “5 minuti” di tempo libero, ma oltre le prime ore non c’è un reale incentivo a proseguire.

Un aspetto però che ci ha fatto piacere è la possibilità di riprendere le proprie immersioni da soli: basta conservare il codice apposito che verrà generato dopo la ricomparsa e potrai tornare ad esplorare un’area specificase c’è un puzzle su cui vuoi tornare più tardi o se semplicemente non hai abbastanza tempo per scoprire ogni singolo dettaglio.

Il gameplay di Oceano infinito luminoso insomma è perfetto per chi ha quei proverbiali “5 minuti” da sprecare e spendere senza troppe pretese, ma il problema è che non c’è davvero molto incentivo a continuare a giocare oltre le prime ore di gioco.

L’unico vero obiettivo che ci verrà proposto è infatti l’identificazione di cinque pesci con dati biometrici diversi: sarà possibile identificarli tramite lo scanner, pronto a segnalarci se ci stiamo avvicinando all’obiettivo, e sulla mappa nel caso di aree già esplorate.

Se riusciremo nell’impresa, potremo scoprire una nuova specie acquatica creata appositamente per questo gioco: è quella che potremmo davvero definire la “missione finale” di ogni immersione, senza altri reali incentivi.

I giocatori avranno anche la possibilità di farsi seguire da alcuni pesci per avere “compagni di avventure” durante le esplorazioni, ma solo completando diverse immersioni sarà possibile fare davvero amicizia con i pesci più rari.

Come avrete capito, insomma, Oceano infinito luminoso è sicuramente un’avventura subacquea con un buon fascino e una bella presentazione, ma una volta superata l’impressione iniziale resta ben poco che convinca a intraprendere più volte gli stessi viaggi.

Dopo qualche ora avrete già visto tutto quello che il gioco ha da offrire, lasciando quindi nel tempo libero giochi occasionali, magari in modalità portatile, o stringendo accordi con gli amici per tuffi di gruppo come uniche alternative per continuare davvero a divertirvi. dove potrete collaborare per divertirvi insieme.

E, se giocato con questa prospettiva, non è affatto una brutta produzione, anzi ci saremmo aspettati un appeal migliore o qualche meccanica in più da una serie che non vedeva nuovi giochi da quasi quindici anni.

 
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