Huawei porta in Italia la serie Pura 70 per dimostrare di essere ancora la regina della fotografia da smartphone.

In Cina Huawei si è ripresa alla grande: non è solo il segmento business a tornare a battere record, c’è anche il reparto consumer che, da quando Huawei è tornata a produrre internamente i processori grazie alla collaborazione con SMIC, ha realizzato due prodotti che sono andati esauriti in brevissimo tempo. Il primo è stato il Mate 60 Pro, il secondo è stato il Pura 70, una famiglia di tre modelli che raccoglie l’eredità della serie P, all’epoca uno dei telefoni di fascia alta più apprezzati in Italia e primo telefono a portare intelligenza artificiale e alcune funzionalità, come la modalità notturna, sui dispositivi portatili.

La serie Pura 70 sta ora arrivando in Italia, ed è necessario capire bene questa mossa di Huawei, perché il commento ovvio e banale del lettore potrebbe essere il classico “ma chi li compra a quel prezzo?”.

Il Pura70Ultra

Huawei ovviamente non punta a vendere un numero enorme di questi dispositivi, e l’obiettivo primario è dimostrare che produce ancora smartphone ma soprattutto quello in termini di fotografia di smartphone è ancora tra le prime aziende al mondo in termini di innovazione.

D’altronde, e i possessori dei vecchi P10, P20 e P30 lo ricordano bene, Huawei è stata l’azienda che ha lanciato la fotografia computazionale sugli smartphone, la prima a offrire due fotocamere, quella in bianco e nero, modalità notturna, sensori di binning e tanto altro ancora. Di più.

C’è poi un tema che spesso non viene considerato, ovvero la sempre crescente comunità asiatica presente nel nostro continente, ricchi emigranti che, pur vivendo in Europa, utilizzano WeChat più dei servizi Google. Huawei, in Italia e in Europa, continuano a vedere gli smartphone perché in Italia sono più di 300.000 i cittadini di origine cinese e in Europa sono oltre un milione.

La famiglia Pura è l’erede della famiglia “P”: Huawei ha scelto un nome invece di una lettera. Esistono tre modelli, il base, il Pro e l’Ultra con prezzi che salgono da 999 euro attraverso 1199 euro fino a 1499 euroovviamente con i soliti bundle che alleggeriscono il prezzo.

Ultra e Pro condividono lo stesso corpo e differiscono solo in alcuni dettagli: il modello top di gamma è caratterizzato dal sensore da 1″ stabilizzato con spostamento sul sensore e apertura variabile. Per avere un’apertura ottica da f/1.4 a f/4 Huawei ho dovuto ricorrere a un obiettivo pop-up motorizzato che allunga la focale quando la fotocamera è attivata, unico modo per poter utilizzare il sensore da 1″ nella sua interezza senza effettuare un crop. Chi finora ha proposto un sensore così grande ha dovuto sacrificare sia l’area utile che la luminosità dell’ottica.

Il sensore principale è affiancato da un ottimo super wide da 40 megapixel F2.2 e da un tele da 50 megapixel f/2.1, quindi un tele incredibilmente luminoso, capace anche di scatti macro e stabilizzati. La lunghezza focale è 90 mm, 3,5x.

Huawei, più che sulle lenti e sul sensore, punta molto sul suo motore di immagine che permette di scattare foto praticamente senza ritardo di scatto, e grazie all’AI rende estremamente nitide anche foto che risulterebbero sfocate a causa del tempo di otturazione utilizzato.

Il modello Pro ha sempre un obiettivo ad apertura variabile, ma il sensore non è da 1”, è più piccolo e per questo non c’è bisogno del sistema pop-up.

La risoluzione del sensore grandangolare è inferiore, 12,5”, e anche il sensore teleobiettivo è leggermente più piccolo, sebbene condivida la luminosità dell’obiettivo e la lunghezza focale con il modello superiore. In questo caso il sensore è da 48 megapixel e non da 50 megapixel.

Per entrambi lo schermo è a OLED LTPO da 6,8 pollici, con frequenza di aggiornamento variabile tra 1 e 120 Hz, risoluzione Full HD+, ovvero 2.844 x 1.260 pixel e luminosità di picco di 2500 nit. Lo schermo dei due modelli di fascia alta è leggermente curvato ai bordi, e avvolge la scocca in metallo: la sensazione è ancora quella di avere uno schermo piatto, ma più elegante e meglio rifinito. Da segnalare il vetro temperato, prodotto internamente da Huawei.

Altre caratteristiche condivise includono la ricarica da 100 Watt, una batteria da 5000 mAh (quella dell’Ultra è da 5200 mAh) e 512 GB di memoria di archiviazione. Per quanto riguarda la RAM, il modello Ultra dispone di 16 GB, il modello Pro solo 12 GB.

Il processore è il Kirin fatto in casa da Huawei. Un processore da 7 nm che offre prestazioni “grezze” paragonabili a quelle di un SoC di punta di un paio di anni fa, ma che grazie ad HarmonyOS e tutto ciò che è stato riscritto, dalla macchina virtuale al compilatore, Riesce comunque ad offrire ottime prestazioni con le app pensate per AppGallery. Anche il processore sarebbe 5G, tuttavia sappiamo che Huawei non possono vendere smartphone 5G in Europa: non è certificato dagli operatori, non si connette alle reti 5G ed è quindi castrato.

Più piccolo, e con una leggera differenza in termini di design, il Pura 70: lo schermo da 6,6″ è totalmente piatto, ma ha le stesse caratteristiche degli schermi dei modelli superiori, LTPO OLED con frequenza di aggiornamento variabile tra 1 e 120 Hz, Full Risoluzione HD+ (2.760 x 1.256 pixel e 2.500 nit di luminosità di picco.

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Troviamo poi 12 GB di RAM, 256 GB di storage, batteria da 4900 mAh e ricarica rapida a 66 Watt via filo, 50 Watt in modalità wireless. La fotocamera principale è la stessa del modello Pro, sensore 1/1.3″ da 50 megapixel, apertura variabile f/1.4 – f/4.0, stabilizzazione ottica e 25 mm equivalenti, l’ultra wide è una semplice 13 megapixel f/2.2 e la il tele è un 12 megapixel f/3.4 da 125 mm. Nonostante la focale più lunga risulta comunque meno luminoso ma soprattutto ha un sensore che non offre la risoluzione necessaria per ritagliare.

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