Il motore di ricerca ChatGPT è praticamente pronto ed è la più grande minaccia che Google abbia mai affrontato: .

Il motore di ricerca ChatGPT è praticamente pronto ed è la più grande minaccia che Google abbia mai affrontato: .
Il motore di ricerca ChatGPT è praticamente pronto ed è la più grande minaccia che Google abbia mai affrontato: .

Le voci sull’imminente lancio del motore di ricerca ChatGPT sono sempre più frequenti.

Nelle ultime ore anche il dominio search.chatgpt.com è stato inserito nei certificati SSL ChatGPT, segno che OpenAI ha deciso di utilizzare il nome più noto, ChatGPT, per un servizio che ha un solo ed unico obiettivo: prendere eliminare il monopolio di Google sulla ricerca online.

Il fatto che le voci si siano intensificate in questo periodo fa pensare ad un possibile scherzo di Sam Altman su Sundai Pichai: se il motore di ricerca ChatGPT venisse lanciato nel bel mezzo di Google I/O ci troveremmo di fronte ad una vera e propria dichiarazione di guerra per la conquista di quel segmento del web che ancora oggi è uno dei più redditizi. Le attività legate alla ricerca e alla profilazione sono da anni il polmone che garantisce a Google lo sviluppo di tutti gli altri servizi.

Non sorprende che OpenAI voglia entrare in questo spazio: ogni giorno brucia milioni di dollari che le entrate delle “api” e dei piani a pagamento non possono coprire, e i costi delle risorse dell’IA rendono difficile mantenerla in vita. ormai da tempo un servizio totalmente gratuito come quello offerto oggi.

ChatGPT declinato come potrebbe essere un motore di ricerca, per molti lo è già, la soluzione definitiva ai problemi della ricerca odierna, troppo spesso affetta da un numero eccessivo di risultati di scarsa qualità o superati.

Negli anni Google ha cercato di bilanciare il motore cercando di fornire le risposte giuste a chi cerca senza troppa fatica, ma se pensiamo al Google di 15 anni fa e al Google di oggi la differenza è evidente. Oggi la ricerca è molto più difficoltosa a causa dell’enorme quantità di informazioni presenti su Internet, molte delle quali create tramite algoritmo e di dubbia qualità, e per la componente commerciale.

Un motore di ricerca basato su ChatGPT, un agente interattivo, potrebbe trovare in pochi secondi tutto ciò di cui l’utente ha bisogno in modo chiaro e preciso, con le foto, le fonti da cui ha preso le informazioni e con la possibilità di passare ad un livello superiore di dettaglio.

Alcune informazioni su quali sarebbero le varie motorizzazioni sono già state diffuse nei giorni scorsi, insieme ad una bozza operativa.

Oggi, per molte informazioni non attuali, ChatGPT viene utilizzato come motore di ricerca da un numero enorme di persone che hanno semplicemente bisogno di nozioni o informazioni: una versione più avanzata rappresenterebbe un’incredibile minaccia per l’attività di Google, forse la più grave che Google abbia mai affrontato. Probabilmente, ma lo scopriremo tra qualche settimana, che ha pronta la risposta anche Google, un motore di ricerca AI basato su Gemini.

Volendo unire i punti, possiamo anche ipotizzare che gli accordi tra Apple e OpenAI, come hanno parlato tutte le principali testate americane, riguardino proprio l’aspetto della ricerca: negli ultimi anni Google ha pagato miliardi di dollari ad Apple per avere il suo motore di ricerca come predefinito in Safari, ad es Non è escluso che il posto di Google possa essere preso da ChatGPT Search nelle future versioni dei sistemi operativi Appleo che può comunque essere integrato, lasciando all’utente la scelta se volere la classica ricerca Google oppure la ricerca AI.

C’è un dato che parla a favore di BigG, ed è la velocità: all’epoca Google vinse la sfida con tutti gli altri motori, da Virgilio a Yahoo, da Lycos ad Altavista, perché è stato immediato, veloce, senza pubblicità. La pagina bianca e pulita con solo il campo di ricerca permetteva all’utente di avere subito ciò di cui aveva bisogno.

Oggi ci vogliono ancora pochi secondi per ottenere una risposta generata dall’intelligenza artificiale, che per alcuni potrebbero essere troppi.

Tuttavia, anche con la normale ricerca tramite Google, seppur veloce, potrebbe volerci molto tempo per passare di link in link e capire se quanto scritto nella pagina suggerita è qualcosa di utile o è solo il classico risultato finito in quella posizione solo per un ottimo SEO.

 
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