aspirapolvere, airpod e televisori. Bufera sugli acquisti di docenti e tecnici – .

aspirapolvere, airpod e televisori. Bufera sugli acquisti di docenti e tecnici – .
aspirapolvere, airpod e televisori. Bufera sugli acquisti di docenti e tecnici – .

Un aspirapolvere elettrico Rowenta wireless con un valore di 141 euro ma anche una scopa tradizionale costa 13 euro. È ancora un poggiapiedi da studio, cinque paia di Airpods (auricolari wireless di marca Apple) di vari modelli e diversi televisori di grandi dimensioni. Questi sono solo alcuni degli investimenti che i dipendenti (docenti e personale tecnico-amministrativo) del Politecnico di Bari hanno effettuato realizzato attraverso l’Amazon Business Agreement siglato dall’amministrazione guidata dal rettore Francesco Cupertino con l’azienda statunitense. Una degenerazione di cui la stessa governance è stata messa a conoscenza lo scorso 22 febbraio attraverso una circolare.

«Procedura non rispettata»

Sulla carta i bonus servirebbero ad alimentare l’attività di ricerca. Ma in realtà docenti e tecnici avrebbero comprato tutto. Compresi elettrodomestici, televisori, aspirapolvere e scope. Nella nota degli uffici del Politecnico si legge che «a distanza di cinque mesi dall’avvio di questo tipo di procedure (utilizzo del servizio Amazon Business, ndr), sono stati effettuati alcuni acquisti per un totale di circa 55.000 euro corrispondenti a circa 450 fatture». Poi il documento prosegue spiegando che «il testo dell’informativa intitolata Semplificazione amministrativa e contenimento dei costi del processo non è affatto rispettato». E ancora: «La procedura semplificata di acquisto tramite la piattaforma Amazon ha generato la stessa comodità di acquisto “domestica” in tutta l’amministrazione, coinvolgendo talvolta non solo un mancanza di documentazione a supporto delle ragioni dell’acquistoma anche il disuso dei canonici mezzi pubblici di approvvigionamento e del fondo economico”. In sostanza sono stati fatti acquisti che non avevano nulla a che vedere con la ricerca. Il documento poi conclude: «Per le ragioni addotte – si legge – non appare affatto plausibile proseguire nei modi e nei termini seguiti finora».

Una dura accusa rivolta all’accordo immaginato per innovare le forniture, semplificando e riducendo i tempi delle procedure di acquisto. Le quali, come noto, sono piuttosto lente e macchinose per gli enti pubblici. Il tutto attraverso una spesa massima di 5.000 euro per docente. Il problema è che nonostante la normativa sia chiara, in breve tempo sono apparsi nella lista degli acquisti oggetti difficilmente realizzabili per attività didattiche o di ricerca. L’aspirapolvere senza filo Rowenta, infatti, è in totale controtendenza rispetto alle regole.

Il sistema “per gli acquisti estremamente urgenti”

Secondo l’informativa trasmessa al Consiglio di Amministrazione del Politecnico di Bari per la riunione del 14 settembre 2023, il nuovo sistema di spesa avrebbe dovuto essere destinato all’effettuazione di “acquisti di estrema urgenza, non compatibili con i tempi di assegnazione e di consegna richiesti dai normali canali di approvvigionamento”. Oppure di “beni e servizi il cui valore sia inferiore a 5000 euro” e infine di oggetti appartenenti alle “categorie merceologiche: libri, elettronica, informatica, commercio, industria e scienza”. Maglie larghe per un regolamento interpretatoal punto da utilizzare le risorse dell’ateneo anche per oggetti di cui è difficile immaginare l’urgenza.

 
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