Sembrano passati decenni, ma in realtà sono passati solo pochi anni dal grande dibattito sui vaccini generato dalla situazione pandemica che aveva coinvolto i maggiori Paesi occidentali.
Per quanto assurdo possa sembrare che alcuni esistano ancora nicchie della nostra società che considerano questi farmaci nocivi, a prescindere dall’evidenza empirica della sicurezza – ad eccezione di pochi casi, giustamente evidenziati da esperti e coorti europee -, una nuova indagine ha però confermato un dato preoccupante.
Il 24% della popolazione adulta statunitense ci crede ancora i vaccini possono causare lo sviluppo dell’autismomentre il 3% non ne è del tutto sicuro, ma tende a crederci.
Questo sondaggio è stato condotto su 1.522 persone daCentro per le politiche pubbliche di Annenberg dell’Università della Pennsylvania, una delle principali università statunitensi che monitora costantemente preoccupazioni e false credenze legate alla vaccinazione.
Durante la pandemia, social network e sistemi operativi come Google avevano tentato di arginare queste fake news, attraverso iniziative pensate per censurare le bugie più assurde e divulgare meglio i processi scientifici che hanno portato all’invenzione e alla distribuzione dei vaccini. Con il crollo delle vaccinazioni a causa della fine della pandemia, però, le vecchie credenze sono tornate a circolare sui social, causando gravi danni sanitari alle popolazioni più vulnerabili.
“La persistente falsa convinzione che i vaccini causino l’autismo nei bambini continua ad essere problematica, soprattutto alla luce del recente aumento dei casi di morbillo a livello nazionale”.ha dichiarato Kathleen Hall Jamiesondirettore dell’Annenberg Public Policy Center.
Per combattere ulteriormente le fake news, i medici sperano che le agenzie governative insieme a quelle private si coordinino negare le accuse più gravi, sostenendo invece quelle famiglie (soprattutto quelle svantaggiate) che desiderano vaccinare i propri figli.
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