Incontro Mic-Cobas, il nuovo indirizzo politico ministeriale prevede l’internalizzazione attraverso società in house – .

Incontro Mic-Cobas, il nuovo indirizzo politico ministeriale prevede l’internalizzazione attraverso società in house – .
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In data 15 aprile 2024, una delegazione del sottoscritto OS Cobas Lavoro Privato e delle RSA del parco archeologico di Pompei e del parco archeologico del Colosseo sono state ricevute a Roma, presso la sede del Ministero dei Beni Culturali, a seguito della convocazione del rappresentante di gabinetto del Ministro, al fine di discutere a seguito della richiesta urgente di incontro e della proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori dei suddetti siti archeologici risalenti al 25 marzo.

Innanzitutto, le rappresentanze sindacali hanno sottolineato che restano irrisolti problemi atavici in materia di salute e sicurezza sul lavoro nonostante le ripetute segnalazioni inviate alla società Opera Laboratori Fiorentini SPA e anche per conoscenza al MiC, alla Direzione Generale dei Musei e all’Azienda di Pompei. Parco Archeologico: le ultime note inviate in ordine cronologico risalgono all’11 gennaio 2024 e al 9 aprile 2024.

A questo proposito, abbiamo appreso con soddisfazione che il rappresentante del MiC si è reso immediatamente disponibile a far effettuare le opportune verifiche, anche contattando direttamente il Direttore del Parco Archeologico di Pompei.

I rappresentanti dell’esecutivo nazionale Cobas LP e le RSA presenti hanno espresso forti dubbi e perplessità sulle ragioni che hanno portato i dirigenti dei più importanti istituti autonomi, come gli scavi archeologici di Pompei, il Colosseo e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, a optare per bandire gare e agevolazioni per servizi aggiuntivi da affidare comunque a privati ​​nonostante questi abbiano sempre obiettivamente vantato importanti profitti derivanti da un’altissima affluenza giornaliera di visitatori, tra le più alte d’Europa e del mondo, e quindi dotati di piena autonomia economica, anziché re-internalizzare servizi e maestranze o almeno prevedere l’assorbimento del personale storico a contratto nella società in house del MiC come è stato invece disposto per alcuni musei campani che paradossalmente registrano una minore affluenza di visitatori, rispetto alle grandi attrazioni culturali sopra citate, quali Capodimonte, Palazzo Reale, Castel Sant’Elmo, San Martino, ecc. e solo per gli operatori didattici del Colosseo.

Gli scriventi sono rimasti parzialmente soddisfatti nell’ascoltare il rappresentante del Ministero che ha ribadito e mostrato nero su bianco, come aveva detto anche durante l’ultimo incontro al MiC del 18 dicembre 2023, che il nuovo indirizzo politico ministeriale e la conseguente direttiva letteralmente fornire “anche l’internalizzazione attraverso società in house nell’ambito della realizzazione effettiva del sistema museale nazionale”.

L’altro capitolo di discussione ha riguardato la necessaria adozione del Ccnl di Federculture che attiene maggiormente alle mansioni svolte dagli operatori culturali, tra l’altro regolamentate dalla legge come servizi pubblici essenziali ed il sottoscritto ha condiviso con il rappresentante del MiC che la riforma del il codice degli appalti e alcune importanti sentenze della magistratura vanno proprio in questa direzione e quindi anche secondo il rappresentante del MiC l’applicazione del corretto Ccnl (Federculture) a partire dai lavoratori della Ales SPA resta un obiettivo politico.

Per le ragioni sopra esposte, quindi, al fine di evitare inaccettabili disparità di trattamento tra lavoratori con conseguenti e costose vertenze collettive, possibili danni erariali e considerato che il nostro patrimonio culturale costituisce ormai uno dei pochi settori trainanti per la nostra economia, OS Cobas e la Società Le RSA Cobas sollecitano, alla luce delle ragioni condivise anche con il responsabile amministrativo del Ministero competente, i dirigenti e i RUP degli Istituti museali autonomi a tenere conto della recente giurisprudenza in materia e delle linee guida ministeriali in merito all’adozione del CCNL Federculture e internalizzazione dei contrattisti storici.

Il Cobas farà come sempre tutto il possibile dal punto di vista sindacale e giuridico per garantire il rispetto dei diritti, della retribuzione e della dignità degli operatori culturali.

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