l’unico monumento testimone dell’Esposizione Universale del 1898 – Torino Oggi – .

l’unico monumento testimone dell’Esposizione Universale del 1898 – Torino Oggi – .
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A pochi passi dal parco del Valentino si trova un’opera di straordinaria bellezza, unica testimonianza dell’Esposizione Universale tenutasi a Torino nel 1898, per celebrare il cinquantesimo anniversario dello Statuto Albertino: la Fontana dei Dodici Mesi.

Progettato dall’arch Carlo Ceppi, è un esempio dell’unione di più stili architettonici, in questo caso Liberty e Rococò. Seguendo dolcemente il profilo del terreno che degrada verso il Po, la Fontana dei Dodici Mesi è costituita da un’enorme vasca riempita d’acqua proveniente da una cascata centrale più grande e da due laterali più piccole.

L’ovale del bacino è arricchito da quattro gruppi statuari ciascuno rappresentante i quattro corsi d’acqua che bagnano Torino: il Porappresentato da Edoardo Rubino come un uomo barbuto, la Sturatre nudi femminili riprodotti da Luigi Conrati, quindi la Doranelle vesti di una pastorella creata da Giacomo Cometti, ed infine il Sangoneun genio che sorride a due amanti, statua di Cesare Reduzzi.

Tra l’altro, attorno alla statua raffigurante il Po si nasconde un mistero: ad un occhio attento, il suo volto potrebbe ricordare molto quello del famoso filosofo ed economista Karl Marx. Potrebbe quindi, lo scultore che ha realizzato la statua, essersi avvicinato al pensiero marxista e aver di conseguenza voluto renderle un segreto omaggio? Ovviamente non ci sono elementi che possano confermare con certezza questa ipotesi, ma questo è un ulteriore significato che si aggiunge a tutti quelli di cui quest’opera si fa portavoce.

I contorni del parapetto che costituisce la struttura della fontana sono inoltre decorati, a intervalli regolari, da altre dodici statue rappresentanti i dodici mesi dell’anno.

L’aura che impalpabile sovrasta la fontana è carica anche di significati magici e leggendari: si dice, infatti, che essa sia sorta nel luogo dove Fetonte, figlio di Helios, dio del sole, cadde dopo aver preso possesso del carro di suo padre e aver fatto impazzire i cavalli. Voleva dar prova della sua forza ma peccava di presunzione, tanto che la sua inesperienza diede origine ad una corsa forsennata che finì per distruggere la volta celeste. Allora Zeus, per evitare che la situazione peggiorasse ulteriormente, scagliò un fulmine contro il carro che, come detto, cadde nel fiume.

Ed è proprio lì che, secoli dopo, i Romani fondarono la città di Augusta Taurinorum. La Fontana dei Dodici Mesi, quindi, è un monumento in cui storia e leggenda si fondono per dare vita ad una bellezza senza tempo, da cui lasciarsi incantare, ancora e ancora.

 
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