Liguria, 48 denunce di infortuni sul lavoro ogni giorno nel 2024. Maestripieri (CISL): “Emergenza sociale” – .

Liguria, 48 denunce di infortuni sul lavoro ogni giorno nel 2024. Maestripieri (CISL): “Emergenza sociale” – .
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“In Liguria nel primo bimestre del 2024 si sono registrate in media 48 denunce di infortuni sul lavoro ogni 24 ore. Un dato allarmante che ovviamente non tiene conto degli infortuni ‘invisibili’, quelli legati al lavoro irregolare.”- È questo il dato che emerge secondo l’Inail, riguardo al numero di denunce di infortuni sul lavoro nei primi mesi del 2024. Oggi è infatti la Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro.

“Si tratta di numeri impressionanti, che impongono una riflessione sulla necessità, non più rinviabile, di affrontare quella che è diventata una vera emergenza sociale”, commenta in una nota Luca Maestripieri, segretario regionale della Cisl.

Secondo il rapporto Inail, le denunce di infortuni in Liguria a febbraio 2024 sono state 1.387 mentre a febbraio 2023 erano 1.391. Per quanto riguarda il bimestre gennaio-febbraio 2023, i reclami sono stati 2.838 mentre nello stesso periodo di quest’anno si è registrato un leggero aumento a 2.880: questo significa 48 reclami al giorno nel primo bimestre del 2024. I reclami nell’edilizia sono in crescita, che sono passati da 137 a 174, e nel settore sanitario e sociale, da 154 a 172. In aumento gli infortuni mortali, nel periodo gennaio-febbraio 2023 sono stati 3 mentre nel periodo gennaio-febbraio 2024 sono stati 4, di cui 2 in costruzioni e gli altri in trasporti e magazzinaggio. Le denunce di infortuni sono aumentate nella fascia più giovane: tra i 20-24enni da 183 a 201, nella fascia 25-29 da 230 a 272.

“Nessuno può più voltarsi dall’altra parte: la piaga degli infortuni sul lavoro colpisce tutti, perché colpisce sia i lavoratori che il sistema socio-sanitario. E non deriva solo, come si potrebbe immaginare, dall’introduzione di strumenti di lavoro pericolosi, dalla scarsa osservanza delle normative o da controlli e ispezioni insufficienti. Se, infatti, la mancanza di cultura della sicurezza è il primo indiscutibile fattore di rischio, va ricordato che gli infortuni sono sempre più la conseguenza di carichi di lavoro eccessivi, dell’accelerazione dei tempi di lavoro e di una cultura della prestazione e della produttività che aumenta i margini di rischio e il che, quando non provoca infortunio, determina comunque un pericoloso incremento della condizione di stress. E ancora il fenomeno del lavoro precario che si annida nelle false partite Iva, nei tirocini, nei tirocini, nelle false cooperative cosiddette spurie, nell’illecito utilizzo di contratti parasubordinati o, peggio, di partite Iva fittizie, nell’assoluta assenza di formazione dei neo assunti: sono queste le condizioni che aumentano i rischi per la sicurezza sul lavoro che vanno affrontati”, conclude Maestripieri

 
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