Qual è il ruolo dell’Antitrust europeo sui servizi di Intelligenza Artificiale – .

Qual è il ruolo dell’Antitrust europeo sui servizi di Intelligenza Artificiale – .
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All’inizio dell’anno la Commissione Europea aveva valutato la possibilità di aprire un’indagine sull’investimento di 13 miliardi di dollari di Microsoft in OpenAI, la società che ha creato il noto servizio di intelligenza artificiale generativa noto come “Chat Gpt”.

Ormai da diversi anni, almeno dal 2019, le due società sembrano aver instaurato una partnership rispetto alla quale l’esecutivo europeo ha ritenuto necessario avviare le necessarie verifiche al fine di valutare la conseguenze di questa collaborazione sul mercato e su dinamiche competitive.

In particolare, nel gennaio 2024, la Commissione ha avviato una fase di consultazione pubblica, invitando le imprese del settore digitale a fornire osservazioni sul livello di competitività all’interno del mercato delle nuove tecnologie e indicazioni su come la legislazione europea può contribuire a garantire la competitività in questi mercati .

Una volta analizzati questi contributi, la Commissione potrebbe decidere di tenere un seminario per pianificare le azioni necessarie a garantire il sano sviluppo del mercato digitale, bilanciando le esigenze dei diversi attori in campo, dall’utente finale alle aziende produttrici.

Del resto, i legami tra Microsoft e Open AI avevano già attirato l’attenzione della CMA britannica alla fine del 2023, quando l’autorità garante della concorrenza inglese invitò i terzi interessati a commentare la partnership, richiamando l’attenzione anche sulle conseguenze di una possibile acquisizione da parte di Microsoft di OpenAI.

Tuttavia, Microsoft ha chiarito che l’investimento sarà finalizzato a promuovere “maggiore innovazione e concorrenza nel settore dell’intelligenza artificiale, preservando l’indipendenza di entrambe le società”.

La Commissione Europea ha quindi deciso di non avviare alcuna indagine, ritenendo che non ci siano prove sufficienti per parlare di un’acquisizione e che, almeno formalmente, Microsoft non controlla direttamente OpenAI.

Tuttavia, resta il fatto che la rivoluzione dell’IA generativa necessita di un’enorme quantità di potenza di calcolo.

In altre parole, sistemi come Chat Gpt necessitano di servizi nuvola e dispositivi dotati di elevata capacità di elaborazione. Non è un caso che Open AI sia diventato uno dei principali clienti di Microsoft nuvola aziendale.

Bisogna capire se i rapporti commerciali tra Microsoft e Open AI rischiano di distorcere il mercato delle nuove tecnologie, oppure se questo pericolo dipende esclusivamente dalla posizione di Microsoft e dalle sue pratiche commerciali.

Sembrerebbe che la Commissione Europea ritenga più probabile che l’effetto distorsivo sia il risultato di pratiche commerciali messe in atto da Microsoft, ma resta da vedere se ci siano prove sufficienti per poter avviare un’indagine.

Quel che è certo è che il mercato dell’intelligenza artificiale rischia di allontanarsi dal modello competitivo auspicato dall’Unione Europea, a causa della presenza di poche aziende che detengono un enorme potere di mercato e che potrebbero anche ostacolare l’ingresso di nuovi operatori economici.

L’autorità antitrust britannica ha recentemente individuato all’interno del settore del mercato dell’AI una “rete interconnessa” di accordi commerciali che coinvolgono alcuni leader di mercato: Meta, Amazon, Microsoft, Nvidia e Google.

Questi legami commerciali confermano che al momento il settore dell’intelligenza artificiale è caratterizzato dalla presenza di pochi player potenti, che potrebbero finire per dominare definitivamente il mercato e questo a scapito della concorrenza.

 
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