MODENA – Restano in carcere i due fratelli marocchini, di 26 e 54 anni, accusati dell’omicidio del connazionale Jaouad Dejli, accoltellato a morte venerdì scorso a Castelnuovo Rangone in via Casette Zanasi. Lo ha deciso il giudice ma non ha convalidato l’arresto ritenendo che non vi fosse alcun rischio di fuga. Il gip ha confermato l’accusa della procura, cioè che si sia trattato di omicidio volontario. Ma i due indagati, alla presenza dei loro avvocati Roberto Ghini, Giulia Galvani e Giulia Testi, hanno dichiarato durante l’udienza in carcere di non voler colpire Jaouad per ucciderlo e di aver appreso della sua morte solo poche ore dopo. Il 37enne Jaouad Dejli è morto per una coltellata che gli ha reciso l’arteria femorale e per la difesa il solo fatto di aver colpito una gamba e non altre parti più sensibili dimostrerebbe che non c’era alcuna intenzione di uccidere. Da quanto ricostruito dalle indagini e da quanto emerso anche dall’interrogatorio, la vittima è arrivata venerdì mattina nella tarda mattinata in auto a casa dei due indagati e ha cominciato a suonare il clacson e a bestemmiare, i due sono scesi ed è iniziata una discussione furiosa; sono volati sassi ed è stato abbattuto anche un cartello stradale, poi all’improvviso il 26enne ha estratto dalla manica un grosso coltello da cucina, colpendo Dejli; l’uomo ha fatto alcuni passi fuori dal cancello ed è crollato a terra. La polizia ha fermato i due poco dopo. Il movente è ancora da chiarire, non era la prima volta che scoppiavano liti tra i tre, una delle piste era lo spaccio di droga ma le indagini sono ancora in corso. Fine settimana shock a Castelnuovo dopo l’omicidio di via Casette Zanasi, un altro evento ha sconvolto il Paese, una lite tra singalesi finita nel sangue sabato sera al parco “Giovane Holden”. Un 42enne è ancora ricoverato in gravissime condizioni a Baggiovara dopo essere stato accoltellato più volte al petto da un connazionale, un 45enne ora in carcere
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