“Entreremo a Rafah con o senza un accordo sugli ostaggi” – .

“Entreremo a Rafah con o senza un accordo sugli ostaggi” – .
“Entreremo a Rafah con o senza un accordo sugli ostaggi” – .

MADRID. – Nonostante gli incessanti appelli contrari della diplomazia internazionale, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito anche oggi che le forze armate dello Stato ebraico entreranno nella città di Rafah, nel sud di Gaza, “per eliminare Hamas”. E questo, ha sottolineato il primo ministro, avverrà “con o senza un cessate il fuoco e un accordo sulla liberazione degli ostaggi”.

Netanyahu, come ha fatto più volte nelle ultime settimane, ha poi aggiunto che l’idea di porre fine alla guerra prima che Israele abbia raggiunto i suoi obiettivi “non è un’opzione”. Per questo, ha dichiarato Natanyahu in un incontro con i rappresentanti delle famiglie degli ostaggi, “entreremo a Rafah e annienteremo tutti i battaglioni di Hamas che sono lì – e ciò avverrà con o senza un accordo – per ottenere la vittoria totale”.

Per quanto riguarda l’avvio del tanto atteso cessate il fuoco, il governo israeliano ha annunciato che Hamas avrà tempo fino a domani sera per rispondere all’offerta di tregua in discussione al Cairo.

Da parte sua, il capo della diplomazia americana, Antony Blinken, che sarà oggi in Israele dopo una tappa in Giordania, ha espresso ieri di “sperare” in una risposta favorevole di Hamas ad una proposta che ha definito “straordinariamente generosa nei confronti parte di Israele”.

La proposta prevede una tregua di quaranta giorni ed è associata al rilascio di “migliaia di prigionieri palestinesi” detenuti dallo Stato ebraico, in cambio della liberazione degli ostaggi rapiti il ​​7 ottobre 2023.

 
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