In Consiglio regionale, con 18 voti favorevoli (maggioranza) e 12 astenuti, il disegno di legge 178 “Modifiche alla legge regionale 2 gennaio 2007, n. 1 (Testo unico del commercio)”.
Il provvedimento prevede misure per la tutela e la valorizzazione delle imprese di quartiere e delle botteghe artigiane che caratterizzano, sotto il profilo storico-culturale o commerciale, alcune aree regionali particolarmente vulnerabili, tra cui i centri storici.
Le novità introdotte dal provvedimento e le sanzioni
Nello specifico, le novità introdotte consentono alla Regione, a tutela di interessi di particolare rilevanza indicati dalla normativa statale, di stipulare convenzioni con i Comuni nelle quali prevedere in determinate aree limitazioni allo stabilimento di determinate attività commerciali, di tutelare e valorizzare le imprese di quartiere e le imprese artigiane officine. Tali accordi vengono stipulati d’intesa con le associazioni di categoria più rappresentative a livello regionale dei settori interessati e, se necessario, con il parere favorevole delle Prefetture o della Soprintendenza.
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C’è anche la possibilità di istituire, con successivi provvedimenti della Giunta, specifici albi per valorizzare alcune tipologie di imprese di quartiere e di botteghe artigiane. Infine, il disegno di legge stabilisce le sanzioni da applicare in caso di violazione di questi accordi: per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa che può variare dal pagamento di 2.500 fino a 15.000 euro, fino alla chiusura immediata dell’attività. Chiunque viola le disposizioni relative al decoro delle attività economiche è soggetto alla sanzione amministrativa da 500 a 3mila euro e alla sospensione temporanea dell’attività, con chiusura immediata dell’esercizio fino alla notifica dell’avvenuto rispetto delle disposizioni.
Interventi all’assemblea regionale
Alessio Piana, assessore al Commercioha illustrato il provvedimento e le sue finalità, spiegando che tale provvedimento era atteso con grande interesse dai Comuni e dai rappresentanti delle categorie interessate.
Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha sottolineato che molte piccole imprese stanno chiudendo, ma nelle modifiche alla legge sul commercio non ci sarebbero iniziative per contrastare il fenomeno a vantaggio della grande distribuzione, più volte favorita negli ultimi anni.
Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ricorda che il provvedimento si ispira a precedenti “Patti d’Area”, esprime dubbi sull’applicazione della misura e annuncia il voto di astensione del gruppo in quanto viene dato uno strumento ai Comuni togliendo però risorse al settore del commercio.
Gianni Pastorino (Linea Condivisa) Secondo lui il provvedimento è disconnesso dalla realtà del commercio in Liguria perché il piccolo commercio è stato costantemente penalizzato, a differenza di quanto avviene in tante altre regioni europee che danno importanza al valore comunitario delle strutture commerciali.
Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha annunciato il voto di astensione del gruppo, spiegando che il testo non contiene le misure necessarie per salvaguardare i negozi locali e le piccole imprese e rischia invece di cannibalizzare questo settore da parte della grande distribuzione.
Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) ha affermato che la Regione Liguria, dopo aver introdotto elementi di sostanziale concorrenza nella grande distribuzione organizzata e aver intrapreso iniziative a favore delle imprese artigiane utilizzando i fondi FESR, con il presente testo vuole intraprendere iniziative analoghe a favore delle piccole imprese.
Mabel Riolfo (Gruppo misto) ha ringraziato l’assessore Piana per il lavoro svolto nella stesura del testo e ha rilevato che molti piccoli Comuni attendevano da tempo un intervento legislativo di questa natura a tutela dei centri storici e delle comunità. Riolfo ha annunciato il suo voto favorevole.
