Vince Antonella Lattanzi con “Cose che non si narrate” (Einaudi) – .

MERAVIGLIOSO PREMIO PER LA LETTERATURA RESILIENTE VII EDIZIONE: ANTONELLA LATTANZI VINCE CON IL ROMANZO “COSE CHE NON SI DICONO” (EINAUDI)

Laura Imai Messina con il libro “L’isola dei battiti del cuore“(PIEMME) è invece il vincitore decretato dalla giuria popolare.

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Milano, 30 aprile 2024Si tratta di Antonella Lattanzi con il romanzo “Cose che non si dicono” (Einaudi), il vincitore della settima edizione del Premio Wondy per la letteratura resilienteannunciato ieri sera al Teatro Manzoni di Milano nel corso della tradizionale serata di festa tra parole e musica che accompagna la cerimonia di premiazione, consegnata da Camila Raznovich e Alessandra Tedesco, con la partecipazione di numerosi ospiti tra cui: Clara Soccini, il pianista Leo Einaudi, il Piccola Orchestra dei Popoli, e gli attori Valerio Aprea, Vinicio Marchioni, Marta Gastini e Pia Lanciotti.

Nella foto, al centro, Antonella Lattanzi.

Laura Imai Messina con il libro “L’isola dei battiti del cuore“(PIEMME) è invece il vincitore decretato dalla giuria popolare.

Nelle foto, al centro, Laura Imai Messina.

È stato assegnato anche A menzione speciale a Claudia Grande per il libro “Bim Bum Bam Ketamina” (Il Saggiatore).

La Giuria Tecnica, presieduta da Gaia Tortora È composto da Marco Balzano, Federico Bertoni, Alessandra Carati, Paola Cereda, Cristina Di Canio, Luca Dini, Emanuele Nenna, Roberta Scorranese e Gianni Turchetta, nella motivazione si è così espressa:

Cose che non si raccontano - Antonella Lattanzi - copertina“Antonella Lattanzi racconta, con grande coraggio e feroce determinazione, la storia privatissima del tentativo di avere un figlio a trentotto anni attraverso la fecondazione assistita. Si può dire che tutto vada per il peggio: Antonella rimane incinta di tre ragazze e deve procedere a quella che eufemisticamente viene chiamata “riduzione”, fermando il cuore di una di loro: ma muoiono tutte e tre. Things That Are Not Told è una narrazione potente, concentrata fino all’ossessione, che coinvolge e sconvolge perché capace di evitare ogni resa al pathos, costruendo uno sguardo e una voce pieni di sofferenza, ma negati a ogni tentazione di effusione. La resilienza agisce qui in ogni momento, anche quando la disperazione è in agguato.

Lattanzi sceglie la strada di una narrazione schiettamente autobiografica, con lunghi tratti di diarismo. L’apparente semplicità della trama, però, non deve trarre in inganno: la chiave di volta del libro è infatti il ​​rigore del montaggio, che genera una progressione narrativa inarrestabile, inchiodando il lettore fino alla fine. L’autore utilizza uno stile asciutto, teso e perfino colloquiale. La sua autobiografia, quasi senza filtro, riesce a mettere in scena drammi condivisi da tante donne, penetrando un’inedita intimità dell’anima e del corpo, e mettendo in gioco il senso stesso della scrittura: una sfida a un dolore intollerabile, che si trasforma nella ragione stessa di continuare a vivere.”

Gli altri lavori finalisti sono stati: La vita di chi resta Di Matteo B. Bianchi (Mondadori)Parole nascoste Di Arianna Montanari (Mondadori), Un po’ di pace Di Mattia Signorini (Feltrinelli) e Cattivo in Oriente Di Andreea Simionel (Italo Svevo).

Il vincitore riceve un premio di 5000 euro e un’opera su tela dell’artista Luca Tridente, le cui opere donate nelle precedenti edizioni sono state inserite nel Catalogo d’arte moderna (Editoriale Giorgio Mondadori), considerato punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea. Un premio di 2000 euro è stato invece assegnato al vincitore della giuria popolare.

Prima di serata è stato organizzato in collaborazione con Ristorazione ABC, un progetto nato per dare una seconda possibilità ai detenuti dell’ Casa Carcere di Bollate, dando loro la formazione necessaria per allestire eventi di alto profilo. Un’iniziativa che vede nel cibo una possibilità di riscatto sociale, offrendo un modo per restituire identità alle persone e accompagnarle nella società attraverso l’appartenenza ad un lavoro riconosciuto. Un esempio di inclusione e resilienza, nel pieno spirito della serata.

La settima edizione del Premio Wondy è organizzata dall’associazione “Wondy Sono Io”, quest’anno in collaborazione con il settimanale F, con i Main Sponsor Banco BPM, Cassa Depositi e Prestiti (CDP), Community, Mindful Capital Partners (MCP ), Tendercapital e gli Sponsor Tecnici Collistar, MASI, PHYTO-L’energia della natura, Planetaria Hotels e Yamaha.

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Wondy Sono Io

Il Premio Wondy per la letteratura resiliente è il riconoscimento letterario istituito nel 2018 in memoria della giornalista e scrittrice Francesca Del Rosso (1974-2016), conosciuta con il soprannome di Wondy e autrice del volume Wondy – ovvero come diventare un supereroe per riprendersi dal cancro (Rizzoli, 2014), in cui descriveva il suo modo di affrontare la malattia con ironia e coraggio. Assegnato con cadenza annuale e riservato ai libri che esprimono con particolare forza il concetto di resilienza attraverso la prosa letteraria, il Premio è promosso e organizzato dall’associazione “Wondy Sono Io”, creata insieme a un gruppo di amici da Alessandro Milan, con l’obiettivo di continuare la grande eredità umana e intellettuale lasciata dalla moglie Francesca, grande appassionata di libri, che con la sua storia ha saputo insegnare a donne e uomini come le difficoltà di vario genere nella vita possono – e devono – essere affrontate, possibilmente con un sorriso.

Tutte le informazioni sul sito https://wondysonoio.org/

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