La narrazione fuorviante su Roberto Speranza e il “20 per cento di effetti avversi molto gravi” dei vaccini anti-Covid – .

La narrazione fuorviante su Roberto Speranza e il “20 per cento di effetti avversi molto gravi” dei vaccini anti-Covid – .
La narrazione fuorviante su Roberto Speranza e il “20 per cento di effetti avversi molto gravi” dei vaccini anti-Covid – .

Circolate Discussioni una narrazione condivisa negli ambienti anti-vax su Roberto Speranza che ammetterebbe di sapere che il 20% degli “effetti avversi” legati ai vaccini anti-Covid erano gravi. Vediamo perché la storia è infondata.

Per chi ha fretta:

  • I dati Aifa riguardano segnalazioni spontanee senza verificare un nesso causale con i vaccini, inoltre l’Agenzia non parla mai di “eventi avversi molto gravi”.
  • Quel 20% di “effetti avversi gravi” (il 18,7% per la precisione) è relativo a un numero complessivo di segnalazioni pari allo 0,09% rispetto al totale delle dosi somministrate.

Analisi

Il testo della condivisione sugli “effetti avversi” è il seguente:

Speranza: «Sapevo che il 20 per cento degli effetti avversi erano gravissimi».
L’ex ministro ammette che, fin dai primi mesi della campagna vaccinale, l’Aifa gli ha riferito che una reazione negativa su cinque potrebbe essere addirittura fatale. Eppure è andato avanti con gli obblighi e l’Open day, recitando il mantra dei farmaci “sicuri ed efficaci”.

La speranza e i presunti gravi “effetti avversi”.

La narrazione era già stata analizzata dai colleghi dell’ Fatto. La fonte era un articolo di La verità risalente al 10 aprile.

La fonte di questa presunta notizia, si legge nell’articolo, è l’avvocato Antonietta Veneziano di Avvocati Liberi, che ha querelato l’ex ministro della Salute Roberto Speranza e l’ex capo dell’Aifa Nicola Magrini per la gestione della campagna vaccinale durante l’emergenza Covid-19. 19 pandemia. Nell’aprile 2024 il Tribunale dei Ministri di Roma ha archiviato il procedimento contro l’ex ministro della Salute Roberto Speranza.

Il fatto che si parli di dichiarazioni rese nell’ambito di un procedimento giudiziario a porte chiuse è già un primo indizio di quanto sia stata distorta la narrazione. L’unica fonte è, tra l’altro, la controparte basata su presunte e non confermate parole attribuite all’ex ministro.

Dati Aifa

Nel merito, questi numeri – che l’Aifa avrebbe fornito – esistono davvero? Non esattamente. Come di consueto si tratta di dati ricavati dalla raccolta delle segnalazioni spontanee, dove vengono semplicemente riportati gli eventi accaduti dopo il vaccino, senza verificare un nesso causale. Come abbiamo visto nelle nostre analisi precedenti, simili fake news sono state prodotte distorcendo i dati del sistema di segnalazione europeo: laEudraVigilance; oppure quello americano: il Vaers.

Quel 18,7% degli eventi avversi gravi va contestualizzato anche all’interno del quadro generale delle segnalazioni, rispetto alle dosi somministrate. Dall’ultimo rapporto AIFA leggiamo che queste sono lo 0,09%.

«Su un totale di 144.354.770 dosi somministrate in Italia – conclude Facta -, sono arrivate 140.595 segnalazioni di sospette reazioni avverse. Questo è lo 0,09%. Nel documento si precisa inoltre che la maggior parte degli eventi avversi segnalati sono classificati come non gravi (81,3%) e in misura minore come gravi (18,7%). In termini assoluti le reazioni gravi segnalate sono state circa 26.291, su un totale di 144.354.770 dosi somministrate, ovvero lo 0,018 per cento. Nella classificazione Aifa non compare il termine “molto grave”.

Conclusioni

Come al solito, i dati relativi alle segnalazioni spontanee di effetti avversi – senza verificare un reale collegamento con i vaccini – sono stati distorti senza nemmeno tenere conto della loro irrilevanza statistica rispetto al totale delle segnalazioni in relazione alle dosi somministrate. Insomma, se si leggono bene i dati, anche se non possono dimostrare alcuna causalità, la sicurezza dei vaccini anti-Covid è comunque confermata.

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