È morto a 77 anni Paul Auster, il grande scrittore newyorkese. Si è imposto con i suoi Trilogia di New York, il monumentale 4321 e film cult come Fumo (con William Hurt e Harvey Keitel) e Blu in faccia. A 73 anni scrivevi Baumgartner, in un letto d’ospedale. Nel finire il romanzo, Auster aveva scoperto di essere malato. A dare la notizia è stata la moglie e scrittrice Siri Hustvedt, parlando del tempo trascorso a “Cancerland”. E a quel maledetto cancro ha detto: “Portami dove vuoi”.
Ha scritto libri tradotti in oltre quaranta lingue, ha venduto milioni di copie, è stato saggista e regista, ha scritto di New York, dell’America, è stato amico di Wim Wenders e Woody Allen con cui condivideva un amore spassionato per la città in cui viveva.
Il dramma del figlio e della nipote
Era stato travolto dal dramma della morte del figlio Daniel, morto di overdose, e della nipote Ruby. Il figlio dello scrittore aveva 44 anni e lottava con la dipendenza dalla droga fin da quando era adolescente ed era accusato di aver causato involontariamente la morte della piccola: uccisa da un’overdose di fentanil ed eroina mentre dormiva accanto a lei sotto gli effetti dei farmaci.
