Ora inizia il gioco vero e proprio. E il Perugia, ai play off (intanto all’andata) dovrà sicuramente alzare il livello rispetto alle ultime uscite. “Conosciamo il nostro valore e quali sono le nostre ambizioni e obiettivi nel medio-lungo termine – ha spiegato Alessandro Formisano a Fuori Campo, su Umbria TV –. Il breve termine ci impone di essere qualcosa di forte, dobbiamo avere un focus diverso rispetto a quello delle ultime partite. Faremo di tutto per accenderlo, se non bastasse sappiamo quali sono le basi per costruire il futuro. I miei giocatori mi capiscono e mi seguono, ne sono sicuro. Il Cesena precisa relativamente: “Avevamo tanti giocatori a rischio squalifica e in più Mezzoni, Seghetti e Paz erano infortunati. Questi giocatori andavano preservati in vista della partita più importante della stagione, la prossima”, ha spiegato il tecnico reduce dal prolungamento di contratto fino al 2027. Il tecnico si è detto non sorpreso dal passo fatto dal presidente Santopadre.
“Era una cosa che la società ha voluto realizzare ad hoc, è stato scelto un momento in cui dovevamo unirci e i ragazzi dovevano capire ancora più forte come questo fosse un progetto da portare avanti nel tempo. Il Cesena, per noi rappresenta un modello per quanto è riuscito a costruire in tre anni: è un esempio virtuoso che deve farci riflettere. Ha continuato a seminare dopo la delusione”, ha aggiunto.
I numeri di quello che ha fatto il tecnico vanno contestualizzati.
“Avremmo dovuto fare meglio. Se confrontiamo l’obiettivo con la partenza è molto corretto dire che Formisano e Perugia non hanno fatto quello che ci si aspettava. Se vediamo l’obiettivo della costruzione di un progetto a breve-lungo termine, di creare ricchezza di giocatori ed essere anche competitivi, perché giochiamo in Serie B con qualche cartellino in meno rispetto agli altri che hanno un piazzamento migliore ma siamo giocandola come gli altri, quindi il punto di vista potrebbe cambiare leggermente”.
E poi c’è il futuro. Con un progetto che potrebbe essere low cost. “A prescindere dalle potenzialità economiche, anche nel calcio vincono le idee – spiega l’allenatore del Grifo –. E certe idee hanno bisogno di tempo”.
