Foggia, sul rap sessista del Primo Maggio contro la Meloni, l’artista Gennarone chiede scusa – .

Foggia, sul rap sessista del Primo Maggio contro la Meloni, l’artista Gennarone chiede scusa – .
Foggia, sul rap sessista del Primo Maggio contro la Meloni, l’artista Gennarone chiede scusa – .

FOGGIA – Ieri dal palco del primo maggio foggiano uno degli artisti che si sono esibiti, il rapper foggiano Gennarone, ha accusato il premier Giorgia Meloni di aver riportato in Italia lo “spettro del fascismo” e di averla offesa anche con usi sessisti. Al concerto hanno partecipato, oltre a centinaia di cittadini, anche alcuni rappresentanti delle istituzioni locali. «Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno – dice oggi il rapper – ma le mie parole erano più rivolte al fascismo. Erano una provocazione artistica. Ciò che sta accadendo in Italia mi sembra anomalo, soprattutto da parte di un Presidente del Consiglio che non si dichiara apertamente antifascista e approva leggi che imbavagliano la stampa e riducono la libertà in materia di aborto. È un periodo storico molto delicato e se non ne parliamo noi artisti, ciascuno attraverso la propria forma, chi dovrebbe farlo”.

Gennarone afferma di essere salito sul palco un paio d’ore dopo l’inizio del concerto e di aver sottolineato nel suo discorso di apertura la necessità di versare quattro lacrime. “Il primo per tutti i popoli in guerra in ogni angolo del mondo – ricorda – il secondo per i lavoratori, soprattutto per quelli che perdono la vita sul lavoro, soprattutto i giovani morti durante i percorsi di alternanza scuola-lavoro; il terzo per la nostra Italia che vive l’ombra del fascismo grazie a Giorgia Meloni – e a questo punto la parola di cui mi scuso – e il quarto per la nostra città di Foggia attanagliata da un sottobosco che la soffoca”.

Il giovane rapper sostiene che la città deve dimostrare il suo alto senso civico «non scandalizzandosi per una parola che non voleva certo essere offensiva nei confronti del presidente e delle donne in generale, ma per tutti gli episodi di criminalità che si verificano e che spengono la futuro”.

(il video è stato ricondiviso nelle storie Instagram dello stesso artista)

IDE PUGLIA: INquietante

«Quello che è accaduto ieri durante il concerto del 1° maggio a Foggia è sconcertante. L’ignobile volgarità della frase pronunciata contro il premier Giorgia Meloni da una persona salita sul palco per esibirsi è un vero e proprio atto di violenza dal quale ci aspettiamo che gli organizzatori, il sindaco e i consiglieri comunali presenti alla manifestazione prendano le distanze». Lo affermano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Puglia, Francesco Ventola, Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro, riguardo alle parole usate dal rapper Gennarone.
“Gli insulti sessisti e la solita storia di evocare lo spettro del fascismo sono una chiara dimostrazione del clima di tensione che certe frange minoritarie e violente vogliono infondere in un Paese che, è bene ricordarlo, è democratico”, continuano i regionali consiglieri.
«Esprimiamo la nostra vicinanza e solidarietà a Giorgia Meloni – concludono – con la consapevolezza di essere orgogliosamente dalla parte di chi pratica la vita democratica nel presente e costantemente proiettato verso il futuro, piuttosto che diffondere volgare violenza pur convivendo tristemente con la propria elucubrazioni e frustrazioni».

LA DENUNCIA FDI

Una denuncia per oltraggio alle istituzioni è stata presentata dal responsabile provinciale del dipartimento legalità e sicurezza di FdI della provincia di Foggia, Daria Cascarano, in merito agli insulti sessisti pronunciati dal rapper Gennarone ieri sera sul palco del concerto del 1° maggio. a Foggia.
La denuncia è stata formalizzata nella tarda mattinata alla Questura di Foggia. «Ho presentato denuncia come privato cittadino che si è sentito offeso dalle parole pronunciate ieri sera, e come responsabile del dipartimento legalità sento il bisogno di agire ancora di più – spiega Cascarano -. Se il conduttore della serata o un rappresentante dell’amministrazione cittadina si fossero a suo tempo dissociati dalle parole pronunciate dal palco, probabilmente non avrei sporto alcuna denuncia”.
Cascarano sottolinea come «è strettamente necessario capire che i rapper, i cantanti, gli artisti in generale sono insegnanti per i nostri figli e devono dare l’esempio. Ieri sera si è verificata una duplice violazione. Al premier in quanto tale e in quanto donna e quindi verso tutte le donne. I giovani purtroppo hanno perso il rispetto per le donne, gli insegnanti e le istituzioni. Tocca quindi a noi adulti e a chiunque abbia un ruolo di responsabilità prestare particolare attenzione ai messaggi e alle parole che trasmettono”.
«Se nessuno si è dissociato subito – conclude Cascarano – credo che quelle parole fossero condivise. Dobbiamo essere tutti molto attenti all’influenza che noi adulti abbiamo sui giovani”.

 
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