incontro per riflettere su lettura e memoria – .

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Un incontro stimolante per gli studenti della scuola media “Leonardo Da Vinci” di Gorgonzola (scritto da Matilde Maria Sartori- 3^D).

Scuola media “Leonardo Da Vinci” di Gorgonzola: incontro per riflettere su lettura e memoria

Lunedì 29 aprile 2024, presso la Scuola Secondaria di I grado “Leonardo Da Vinci” di Gorgonzolaha avuto luogo l’incontro tra l’autore della curatela del “Diario di Anne Frank”, Maristella Maggi e gli alunni delle classi terze che, durante l’anno insieme ai loro insegnanti di lettere, leggono, oltre al già citato “Il diario di Anna Frank”, anche “Quando si aprirono le porte”, altro volume scritto dal professor Maggi, il quale racconta la storia di Venanzio Gibillinipartigiano milanese deportato il 5 settembre 1944 a Flossenbürg e poi liberato a Dachau.

Lo scrittore era accompagnato dal figlio di Venanzio, signor Walter Gibillini e dal maestro Carmen Meloni, il cui nonno era nel convoglio 81 insieme a Venanzio.

Il professor Pastori, insegnante di italiano presso la scuola, ha introdotto l’incontro sottolineando l’importanza della Memoria. Ha evidenziato come i veri protagonisti dell’incontro i due personaggi Anna Frank e Venanzio Gibillini: estremamente diversi tra loro ma con un tratto comune, ovvero il coraggio e la determinazione di scegliere il bene, di comprenderlo e di stare dalla sua parte, in una periodo storico in cui non era ovvio farlo.

Ha poi preso la parola lo scrittore Maggi, evidenziando come parlarne Memoria è un dovere di tutti noi, aggiungendo che prova un senso di gratitudine nei nostri confronti per essere stati presenti ad ascoltarla e per aver quindi voluto che camminassimo tutti insieme sul filo della Memoria. Hai anche aggiunto che provi anche un senso di gratitudine verso coloro che hanno scelto il bene e poi hanno dato a noi, generazioni future, l’opportunità di essere liberi.

L’autore ha poi parlato di quanto siano potenti le parole perché sono uno strumento dell’umanità. Nei campi di concentramento, infatti, le parole erano bandite e i deportati per i nazisti non erano considerati “uomini” ma Stücke, cioè “pezzi”. Anche le parole erano molto importanti per Anna Frank, infatti l’autrice la definì una “parola-ancora”.

Durante l’incontro è stato proiettato un film su Venanzio Gibillini che raccontava il suo viaggio, durato due giorni e due notti, fino al campo di concentramento. Il viaggio stesso e l’arrivo al campo sono caratterizzati da una “spersonalizzazione” dell’individuo. Successivamente è intervenuto il professor Meloni per spiegare la differenza tra campo di sterminio e campo di concentramento. Il campo di sterminio in cui fu portata Anne Frank fu un campo di sterminio ad eliminazione diretta: all’arrivo quasi tutti furono mandati nelle camere a gas e solo pochissimi si salvarono, almeno temporaneamente, per dare una mano nell’industria bellica, come nel il caso del senatore Liliana Segre.

I campi di concentramento, però, furono attivi solo dopo l’inizio della guerra ed inoltre al loro interno non vi erano solo ebrei ma anche zingari, comunisti, omosessuali e oppositori politici soprattutto dopo l’8 settembre 1943 (data dell’Armistizio). Inoltre, il 27 gennaio 1945 le truppe russe entrarono nel campo di Auschwitz per liberarlo ma i tedeschi continuarono imperterriti a costituire convogli di civili da mandare a morte, l’ultimo di questi avvenne l’8 marzo 1945.

I relatori hanno inoltre precisato che con la Memoria si possono commettere tre errori: negarla, banalizzarla o abusarne, mentre, invece, deve essere un servizio alla verità. Il signor Walter mostrò poi ai ragazzi un cucchiaio costruito dal padre nel campo di concentramento: questo oggetto, per noi così banale, era simbolo di libertà per Venanzio che affermava, in questo modo, in quel luogo disumano dove era prigioniero tutto la sua umanità.

Successivamente, uno spazio è stato riservato alle domande dei bambini alle quali i relatori hanno potuto rispondere con passione, soddisfacendo la loro curiosità e arricchendole di contenuti storici. I relatori hanno citato personaggi illustri come Primo Levi che disse: “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”.

L’incontro è stato concluso dal professor Meloni che ha fatto riferimento ad un concetto espresso da Norberto Bobbio: quando ripercorri i luoghi della memoria, i morti ti si affollano addosso ma non puoi cancellarli come se non fossero mai esistiti. Nel momento in cui li ricordi, almeno per un attimo li riporti in vita e non sono del tutto scomparsi nel nulla. Tu sei ciò che ricordi.

 
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