Nuovo quotidiano nazionale – “ACCORDO ENTRO UNA SETTIMANA O ENTREREMO A RAFAH” – .

Nuovo quotidiano nazionale – “ACCORDO ENTRO UNA SETTIMANA O ENTREREMO A RAFAH” – .
Nuovo quotidiano nazionale – “ACCORDO ENTRO UNA SETTIMANA O ENTREREMO A RAFAH” – .

Israele ha concesso ad Hamas una settimana per accettare l’accordo sugli ostaggi, altrimenti lancerà l’offensiva promessa da tempo a Rafah.

La domanda che continua a sorgere è se gli ostaggi siano ancora lì.

Lo riferisce il Wall Street Journal che non specifica quando sia stato dato l’ultimatum, ma cita funzionari egiziani intervenuti ieri, il che significa che Hamas avrà tempo fino a venerdì prossimo per accettare l’accordo.

Nel frattempo, il direttore della Cia William Burns è arrivato al Cairo per una serie di incontri sul conflitto a Gaza. Lo hanno riferito una fonte della sicurezza egiziana e tre fonti dell’aeroporto del Cairo, secondo quanto riportato dai media israeliani. L’Egitto, insieme al Qatar e agli Stati Uniti, sta guidando gli sforzi di mediazione tra Israele e Hamas per mediare un accordo di cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza.

Ultimatum o no, un alto funzionario di Hamas ha accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di boicottare qualsiasi prospettiva di tregua continuando a parlare della prospettiva di un’operazione di terra contro Rafah. Hamas sta discutendo cosa fare all’interno della sua leadership e con i gruppi alleati, ha detto Hossam Badran all’AFP, ma ha avvertito che le dichiarazioni di Netanyahu erano progettate per “contrastare ogni possibilità di concludere un accordo”.

“Netanyahu è stato un ostruzionista in tutti i precedenti round di dialogo e negoziati, ed è chiaro che lo è ancora”, ha detto in un’intervista telefonica, “non è interessato a raggiungere un accordo”.

I mediatori di Egitto, Qatar e Stati Uniti hanno proposto un accordo che porrebbe fine ai combattimenti per 40 giorni e scambierebbe gli ostaggi israeliani con potenzialmente migliaia di prigionieri palestinesi, secondo i dettagli rilasciati in precedenza dalla Gran Bretagna. L’esito dei negoziati indiretti è rimasto altamente incerto, con avanti e indietro sul numero di ostaggi che avrebbero potuto essere rilasciati e profonde differenze sulla portata di un eventuale accordo. Badran ha ribadito che l’obiettivo di Hamas rimane un cessate il fuoco duraturo e “un ritiro completo e globale delle forze di occupazione dalla Striscia di Gaza”. Questo obiettivo è in contrasto con la posizione dichiarata di Netanyahu, che ha promesso che l’esercito continuerà a combattere Hamas, anche a Rafah. Ma dopo mesi di negoziati avanti e indietro, il capo dell’ufficio politico di Hamas con sede in Qatar, Ismail Haniyeh, ha detto giovedì che il gruppo “presto” invierà una delegazione in Egitto con l’obiettivo di un accordo che ” soddisfi le richieste del nostro popolo”. Haniyeh ha anche detto che Hamas sta studiando l’ultima proposta israeliana con “uno spirito positivo”. Qualsiasi accordo raggiunto sarebbe il primo dopo una tregua di una settimana a novembre che ha visto lo scambio di 80 ostaggi israeliani con 240 prigionieri palestinesi.

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