“Chiediamo anche l’amnistia” – .

“Chiediamo anche l’amnistia” – .
“Chiediamo anche l’amnistia” – .
Il 31 marzo si sono chiuse le richieste per la seconda fase di risarcimento, quelle che vanno in percentuale sui danni certificati subiti. A fronte di 143 potenziali ricorrenti, ovvero proprietari di abitazioni (prime case e seconde case) e capannoni aziendali, sono state accolte solo 42 richieste di risarcimento.
Il Sindaco di Cantiano Alessandro Piccini: “Il motivo principale di un’esclusione così importante è legato a vizi formali rispetto alla conformità urbanistica e catastale dell’immobile, requisito che viene richiesto alla data dell’evento calamitoso e non alla data di presentazione dell’istanza. Parliamo di una finestra spostata, di un tramezzo, di una porta in più: piccoli accorgimenti.

Piazza Luceoli subito dopo l’alluvione (Foto Filippo Biangianti)

In Emilia Romagna hanno concesso la possibilità di un’amnistia. Differenza di trattamento, la legge nazionale è stata modificata con atto parlamentare e quindi c’è stata la volontà politica di introdurre misure correttive affinché non fosse compromesso l’accesso ai ristori.
È un’ingiustizia nei confronti del popolo cantiano, chiediamo che anche a noi venga data la possibilità di un’amnistia“.

CANTIANO – I ristori che si fermano di fronte a difetti di forma. È la storia della burocrazia italiana e di cittadini e imprese costretti a pagarne il prezzo.

IL 15 settembre 2022 una violenta alluvione causò danni registrati 50 milioni di euro al patrimonio pubblico di Cantiano e 20 milioni a quello privato (aziende e abitazioni). Da quel giorno iniziò un’estenuante richiesta di aiuto per riuscire a ripartire ed evitare lo spopolamento.

I cittadini e le imprese sono stati tenaci e hanno resistito, ma sono arrivati ​​al Comune 60 richieste Di compenso da aziende E 212 dalla parte di residenti per loro le case.

Il sindaco di Cantiano Alessandro Piccini fa il punto della situazione: “Siamo fermi alla prima distribuzione dei fondi con la legge sulla Protezione civile: circa 2 milioni di euro con limiti massimi di 5mila euro per i cittadini e 20mila per le imprese. Ma parliamo del 10% dei danni subiti”.

IL 31 marzo 2024 sono state chiuse le richieste per la seconda fase di risarcimento, quella più corposa e cioè una percentuale dei danni subiti certificata attraverso perizie di tecnici professionisti. Ma ecco lo scherzo.

La devastazione davanti al Municipio (Foto Filippo Biagianti)

Resta escluso il 70%. Di fronte a 143 potenziali candidatiovvero proprietari di abitazioni (prime case e seconde case) e capannoni aziendali, sono soli 42 istanze Di rinfresco gradito.

Il motivo principale di un’esclusione così importante è legato a vizi formali rispetto alla conformità urbanistica e catastale dell’immobile, requisito che viene richiesto alla data dell’evento calamitoso e non alla data di presentazione dell’istanza.

Parliamo di una finestra spostata, di un tramezzo, di una porta in più: piccoli accorgimenti”.

Eppure a pochi chilometri di distanza è successo qualcos’altro. Sindaco Alessandro Piccini: “In Emilia Romagna hanno concesso la possibilità di un’amnistia.

Differenza di trattamento, la legge nazionale è stata modificata con atto parlamentare e quindi c’è stata la volontà politica di introdurre misure correttive affinché non fosse compromesso l’accesso ai ristori. È un’ingiustizia nei confronti del popolo cantiano, chiediamo che anche a noi venga data la possibilità di un’amnistia“.

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Luigi BenelliFotografie della Cronaca Eugubina

 
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