Hamas accetta la proposta di cessate il fuoco di Qatar ed Egitto, attende una risposta da Israele – Euractiv Italia – .

Hamas accetta la proposta di cessate il fuoco di Qatar ed Egitto, attende una risposta da Israele – Euractiv Italia – .
Hamas accetta la proposta di cessate il fuoco di Qatar ed Egitto, attende una risposta da Israele – Euractiv Italia – .

Il movimento islamico palestinese Hamas, al potere nella Striscia di Gaza, ha informato i mediatori del Qatar e dell’Egitto di essere d’accordo con la proposta di cessate il fuoco qatariota-egiziana. Lo riferisce lo stesso gruppo in un comunicato diffuso dall’emittente qatariota Al Jazeera. Nel frattempo, lunedì sera, i familiari degli ostaggi hanno bloccato alcuni tratti dell’autostrada Ayalon, per fare pressione sul governo affinché accetti un accordo sul loro rilascio.

Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) Daniel Hagari ha detto che Israele sta valutando la risposta di Hamas alla proposta di cessate il fuoco, insieme a qualsiasi opzione che possa portare alla restituzione degli ostaggi, ha riferito il quotidiano israeliano Jerusalem Post.

In precedenza, in un post su

In cosa consiste la proposta di Egitto e Qatar accettata da Hamas?

Fonti citate dall’emittente Al Jazeera hanno rivelato che la proposta egiziano-qatariota accettata da Hamas prevederebbe tre fasi, ciascuna della durata di 42 giorni. Nella prima fase inizierebbe una tregua, insieme al ritiro israeliano dal corridoio Netzarim che Israele utilizza per dividere il nord e il sud di Gaza.

Una seconda fase includerebbe l’approvazione della cessazione permanente delle operazioni militari e ostili e il ritiro completo delle forze israeliane da Gaza.

La proposta comprende anche una disposizione che approva la fine del blocco di Gaza nella terza fase.

Offensiva a Rafah

Nonostante la mossa di Hamas, secondo quanto riferito, Israele sta portando avanti i suoi piani per la controversa operazione a Rafah. Infatti, interpellato dai giornalisti israeliani, il portavoce dell’IDF Hagari ha dichiarato che, nonostante i recenti sviluppi, Israele si sta ancora preparando per la possibilità di un’operazione a Rafah.

Questa mattina è stato riferito che Hamas aveva sospeso i colloqui sugli ostaggi mentre Israele ignorava gli avvertimenti dei leader mondiali e portava avanti i piani per un’operazione militare a Rafah, a cominciare dall’evacuazione dei palestinesi dalla zona che finora rappresentava l’unica possibilità di salvezza dalla l’offensiva condotta dallo Stato di Israele nell’enclave palestinese.

L’ordinanza è stata fermamente condannata dall’Unione Europea. In un messaggio sull’ONU 2728. “L’UE, insieme alla comunità internazionale, può e deve agire per prevenire un simile scenario”, ha detto Borrell.

A seguito delle operazioni condotte dalle forze armate israeliane in altre aree della Striscia di Gaza, la popolazione di Rafah è cresciuta fino a circa 1,4 milioni di persone, rispetto ai circa 275.000 residenti prima della guerra iniziata dopo gli attacchi di Hamas allo Stato ebraico. 7°.

Da mesi i principali alleati di Israele, in particolare gli Stati Uniti, esercitano pressioni sul primo ministro Benjamin Netanyahu nel tentativo di dissuaderlo dall’autorizzare un’operazione militare a Rafah che potrebbe avere conseguenze devastanti sia sul piano umanitario che sulla situazione della sicurezza. a livello regionale.

Come riportato in una nota dalla Casa Bianca, il presidente americano Joe Biden ha ribadito a Netanyahu la sua chiara posizione. Biden aveva già detto al primo ministro israeliano in aprile che un’invasione di Rafah sarebbe un “errore”, e Washington ha chiarito che non sosterrà un’offensiva senza un piano credibile per proteggere i civili che vi si rifugiano.

“Il presidente ha ribadito la sua posizione chiara su Rafah”, ha detto la Casa Bianca in un comunicato che riporta una telefonata tra i due leader lunedì. Durante questo appello, Netanyahu ha anche “accettato di garantire che il valico di Kerem Shalom sia aperto agli aiuti umanitari per chi ne ha bisogno”, ha aggiunto la Casa Bianca.

Israele ha chiuso il passaggio con la Striscia di Gaza dopo gli attacchi missilistici effettuati da Hamas da domenica 5 maggio. La conversazione tra Biden e Netanyahu è avvenuta in concomitanza con la visita a Washington del re Abdullah II di Giordania, alleato chiave degli Stati Uniti e secondo paese arabo, dopo l’Egitto, a riconoscere lo Stato ebraico e a firmare un trattato di pace nel 1994.

 
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