Era la Lazio dei fucili e dei palloni raccontata da Guy Chiappaventi in uno splendido libro a colori biancoazzurri, era la squadra di Chinaglia e Maestrelli, di re Cecconi e del dottor Ziaco, scomparsi in breve tempo, un dramma dopo l’altro .
A cinquant’anni dalla vittoria del primo scudetto, domenica 12 maggio la città ricorda quel tricolore della Lazio con una serie di eventi amarcord utili a fare un viaggio indietro nel tempo. Per esempio, da ricordare che mentre la Lazio vinceva quello scudetto, gli italiani erano chiamati alle urne per il referendum sul divorzio.
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Mille e più aneddoti da raccontare, come l’assenza del compianto Felice Pulici ai festeggiamenti del ’74, perché dopo la partita corse in ospedale per la nascita della figlia.
Che squadra, quella Lazio, figlia dei tempi in cui i numeri andavano dall’uno all’undici e gli schemi si imparavano a memoria. Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico. Come una favola, anzi, no, come una filastrocca. E davvero… che squadra, che in due anni è passata dalla serie B allo scudetto.
Sono tante le iniziative del club di Formello, che ha lavorato ad un kit speciale per l’anniversario, con la maglia celebrativa che verrà sfoggiata all’Olimpico in occasione del prossimo turno di campionato, Lazio-Empoli, che si giocherà il 12 maggio alle 12.30.
“Una maglia, una leggenda” è il tema della campagna celebrativa, sottolineato dai manifesti dei giocatori del campionato 1974 in ogni angolo della città.
E tra le idee realizzate c’è il francobollo commemorativo e il lancio dei paracadutisti della società sportiva laziale. E non mancheranno le sorprese dell’ultimo minuto…
Massimiliano Morelli
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