Scattano 10 misure cautelari – .

Scattano 10 misure cautelari – .
Scattano 10 misure cautelari – .

A un mese dalle elezioni europee, un terremoto giudiziario scuote la Liguria. E l’onda parte da lontano. È il 2020 e dagli atti trasmessi dalla Procura della Spezia ai colleghi di Genova, comincia l’indagine su un presunto sistema di corruzione che spazia dai finanziamenti per le campagne elettorali, alle concessioni portuali, alla raccolta di voti con il sospetto di mafia sostegno di Cosa Nostra. Un ipotetico scambio di favori, tangenti e doni che fa vacillare i vertici politici e imprenditoriali liguri. È agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione il presidente della Regione Giovanni Toti, in carcere a Marassi da ieri pomeriggio è l’ex presidente dell’Autorità Portuale e attuale amministratore delegato del gruppo energetico Iren (con revoca temporanea delle deleghe) Paolo Emilio Signorini . E il fulcro dell’indagine è Aldo Spinelli, fondatore di un potentissimo hub nel settore logistico e immobiliare, anche lui agli arresti domiciliari.

Arrestato Toti, dalle suite di Montecarlo alla borsa Chanel e all’Apple Watch: i beni di lusso ricevuti da Paolo Emilio Signorini

PAGAMENTI

Quasi quattro anni dopo, a tirare le fila sono le procure genovesi, coordinate dal procuratore capo Nicola Piacente. Il momento è caldo, le elezioni europee dell’8 e 9 giugno sono alle porte e si discute sulla separazione delle carriere dei magistrati. Piacente puntualizza: nessuna indagine a orologeria, visto che «la nostra richiesta al gip è stata avanzata cinque mesi fa, precisamente il 27 dicembre». Sono dieci gli indagati nei confronti dei quali sono state emesse le misure cautelari e il nome di spicco è quello di Toti. Dalla sua condotta, scrive il gip Paola Faggiani, “traspare un’evidente sistematicità del meccanismo corruttivo”, dagli imprenditori Aldo e Roberto Spinelli avrebbe incassato “le promesse di diversi prestiti e ricevuto complessivamente 74.100 euro”. A più riprese e in concomitanza con quattro concorsi politici svoltisi nell’arco di 18 mesi: «Quarantamila euro sarebbero stati erogati l’8 e il 9 dicembre 2021, 15mila il 25 maggio 2022 e altri 15mila l’8 settembre 2022», il tutto per il Comitato Giovanni Toti, mentre 4.100 euro sarebbero stati versati il ​​10 marzo 2023 “come partecipazione alla cena elettorale”. Il governatore, spiega il gip, «pressato dalla necessità di reperire fondi per affrontare la campagna elettorale, ha messo a disposizione la sua funzione, i suoi poteri e il suo ruolo a favore di interessi privati, in cambio di finanziamenti, ribadendo il meccanismo con diversi imprenditori. ” In alcuni casi «è stato lo stesso Toti a chiedere esplicitamente il finanziamento, promettendo al settore privato comportamenti o misure a lui favorevoli o addirittura ricordando loro “di aver fatto la sua parte” e quindi di aspettarsi di conseguenza una “mano” in vista del elezioni». E così lavorerebbe, tra l’altro, per trasformare la spiaggia di Punta dell’Olmo da libera a privata. Le esigenze cautelari per il governatore, secondo il gip, derivano dal “pericolo attuale e concreto che l’indagato commetta altri gravi reati della stessa natura e, in particolare, che possa ripetere analoghe condotte corrotte in occasione delle prossime elezioni” . I finanzieri hanno notificato l’ordinanza al presidente alle tre del mattino, nella stanza di un albergo di Sanremo dove si trovava in vista della conferenza stampa prevista con l’amico Flavio Briatore per l’inaugurazione del Twiga a Ventimiglia. Perquisita l’abitazione del governatore a Genova. «Siamo molto tranquilli», ha commentato tornando a casa scortato dai militari in borghese. «Il mio assistito è tranquillo e intende spiegare tutto», ha ribadito il suo legale Stefano Savi. «Toti continuerà a lavorare. Di dimissioni non si parla, il processo è ancora da fare. Sono fatti ai quali possiamo dare una spiegazione nell’ambito di una legittima attività amministrativa di pubblico interesse”.

Agli arresti domiciliari anche Cozzani che, insieme ai gemelli Italo e Arturo Testa, ora dirigenti FI sospesi, è accusato del reato di corruzione elettorale alle regionali del 2020. «Sono accusati di aver promesso posti di lavoro e il cambiamento di una sede elettorale per convogliare i voti della comunità genovese di Riesi (Caltanissetta) e comunque dei siciliani» verso la lista di Toti, è la tesi della Procura. Contestata anche l’aggravante del favoreggiamento dell’associazione mafiosa Cosa Nostra.

Toti e Cozzani, secondo il gip, cercavano voti e soldi per la politica. E avrebbero «accettato la promessa di Francesco Moncada, consigliere Esselunga, di un prestito illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi del pannello esposto sulla Terrazza Colombo per le elezioni comunali del 2022». In cambio si sarebbero impegnati a “sbloccare” le procedure pendenti in Regione per l’apertura di due punti vendita. «Fiducia nell’operato della magistratura, auspicando che venga fatta tempestivamente chiarezza», è il commento di Esselunga, certa che il suo management «ha sempre agito correttamente». Nella dettagliata mappa della corruzione tracciata dai pm, ampio spazio viene dato al tandem tra Signorini e Spinelli, ricco imprenditore self-made. E piuttosto generoso, con borse Chanel, bracciali Cartier e soggiorni in albergo a Montecarlo con carta di credito illimitata regalata a Signorini per accelerare la tempistica della procedura di concessione del Bulk Terminal alla società controllata al 55% da Spinelli srl, poi rinnovata per trent’anni. E per ottenere ulteriori spazi nel porto nei restanti tre anni di mandato di Signorini alla guida dell’Ente.

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Il Messaggero

 
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