IL PATTO DI FAMIGLIA COME OPZIONE DI “TRASFERIMENTO” GENERAZIONALE DELLA FARMACIA – .

IL PATTO DI FAMIGLIA COME OPZIONE DI “TRASFERIMENTO” GENERAZIONALE DELLA FARMACIA – .
IL PATTO DI FAMIGLIA COME OPZIONE DI “TRASFERIMENTO” GENERAZIONALE DELLA FARMACIA – .

In due o tre dei tuoi webinar hai parlato sotto vari aspetti del passaggio generazionale della farmacia che è un tema molto attuale anche per me e sinceramente non sono ancora riuscito a convincermi se procedere nella vita direttamente con una donazione da parte farmacia o con relativo conferimento alla società e conseguente cessione della mia quota a mio figlio.
Oppure potrei disporre della farmacia con un lascito sempre a favore del figlio farmacista che per ora è con me nell’azienda di famiglia.
Ma ho anche un altro figlio che non è farmacista e ha uno studio di architettura di grande successo: quindi non è interessato, ad esempio, a una società con il fratello, ma si accontenterebbe di un immobile di pregio che abbiamo in città. E rispetto al valore della farmacia non c’è una grande differenza.
E infine, ci sono i diritti di mia moglie da salvaguardare.
Per quanto mi riguarda opterei, come ho detto, per una donazione diretta della farmacia al figlio farmacista, gravandola di una rendita vitalizia a favore della madre e riservandomi di disporre un lascito a favore della altro figlio in un testamento riguardante la proprietà.
Naturalmente, anche se attualmente godo di una pensione tutt’altro che irrisoria, vorrei tutelarmi in qualche modo in caso di necessità che dovessero presentarsi nel corso degli anni.

A dire il vero, in casi come questo la possibilità di ricorrere alla legge sembra essere sempre più apprezzata patto di famiglia, di cui non fai alcun accenno anche se, dallo scenario che descrivi, sembra quasi che tu abbia delineato proprio tale soluzione, utilizzando in realtà – se abbiamo capito bene – più o meno tutte le condizioni.
E si tratta di una misura ancor più preferibile se si intendesse – come sembrerebbe – accelerare l’ormai famosissimo ma abusato [nei commenti, relazioni, convegni, ecc.] “cambio generazionale”.
In effetti, da quanto leggiamo, tutto il legittimo [i due figli e il coniuge] ecco che potrebbero accontentarsi – più o meno – d’ora in poi della loro quota di riserva: il figlio farmacista ovviamente con la disposizione della farmacia a suo favore, l’altro figlio con la proprietà da lui stesso indicata e la moglie con l’ imposizione di oneri modali sull’uno e/o sull’altro bambino che, peraltro, sempre nella patto di famigliapotresti ricavarne almeno in parte [anche] a suo favore.
Qualche parola in più sull’eventualità che lei sembra preferire, ossia quella di una donazione modale della farmacia al figlio farmacista con contestuale provvedimento di lascito a favore degli altri parenti.
In effetti, anche se imponessi – come hai detto – oneri modali al donatario [come un vitalizio a favore Suo, magari con il diritto di accrescimento con Sua moglie, ecc.]in modo da ridurre significativamente il valore della donazione, lascerebbe in qualche modo irrisolto il problema della valutazione rivalutazionedella farmacia donata al momento della morte del donatore, aspetto che in realtà, come abbiamo più volte sottolineato, può rivelarsi spesso laborioso e contestabile.
D’altronde si tratta di un passo successivo inevitabile, dove quindi al residuo è necessario aggiungere figurativamente – come ormai ben saprete – il donato e sul valore complessivo risultante determinare la cosiddetta quota disponibile e quelli di riserva dei legittimi eredi e quindi, in definitiva, calcolare e ricalcolare eventuali lesioni a quest’ultimo.
Insomma, sono operazioni a volte complicate che invece il patto di famiglia risolve o può risolvere, per così dire, “a monte”, posto che per la sua validità è necessaria la loro presenza e il consenso tutti quelli legittimi [quel che comunque qui non sembrerebbe affatto complicato ….] in ogni caso, il codice civile esclude direttamente per tutti la possibilità delle azioni di riduzione e di collazione ex art. 768 quater cod. civile
Eppure, è chiaro che all’interno dello stesso patto di famiglia gli altri eredi potranno/dovranno ragionevolmente essere liquidati – tenuto conto dei valori in gioco, e in particolare di quello della farmacia – per cui l’atto potrà prevedere oneri a carico del disponente stesso nonché oneri a carico del disponente il figlio del farmacista beneficiario della farmacia [pur se  questo secondo corno del dilemma continua a non trovare il consenso di tutti….].
Sono tutti argomenti però che – come probabilmente avrete già capito, soprattutto se seguite questa rubrica e i nostri webinar – non è ragionevole tentare di approfondire oltre i limiti della vostra pazienza, poiché potrebbe essere sufficiente, almeno per oggi, fermarci qui con la piena consapevolezza di ritornare su questo come su tanti altri temi simili in altre circostanze e magari approfondire di volta in volta aspetti diversi così da condurre questo racconto della patto di famiglia verso una degna conclusione.

(Mi è piaciuto Bacigalupo)

SEDIVA e Studio Bacigalupo Lucidi forniscono assistenza contabile, commerciale e legale alle farmacie italiane da oltre 50 anni!

 
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