La qualità vince sulla quantità. Nel 2023 gli italiani hanno speso di più per i prodotti DOP e IGP – .

La qualità vince sulla quantità. Nel 2023 gli italiani hanno speso di più per i prodotti DOP e IGP – .
La qualità vince sulla quantità. Nel 2023 gli italiani hanno speso di più per i prodotti DOP e IGP – .

PARMA – A tavola la qualità vince sulla quantità. È quanto emerge dall’indagine Nielsen presentata mercoledì 8 maggio, al Cibus di Parma, da Origin Italia, l’Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche che rappresenta 79 Consorzi di tutela, un’associazione di settore e ben oltre il 95% delle Indicazioni Geografiche italiane.

Secondo l’analisi, infatti, nel 2023 i consumatori italiani della Grande Distribuzione Organizzata hanno preferito acquistare meno cibo (-1,7% di perdita in volume), ma di maggiore qualità (+8,3% di crescita in valore). Ed è proprio “Il favoloso mondo delle DOP e IGP”, questo il titolo dell’indagine presentata da Nielsen al convegno organizzato da Origin Italia e Cibus, a fare la differenza, non solo in termini di acquisti (DOP +9,1% in valore; IGP +0,5% in valore), ma anche stimolando l’acquisto e il consumo di prodotti basati sull’utilizzo e la valorizzazione di prodotti DOP e IGP come ingredienti: l’indagine riscontra un andamento decisamente migliore per questo paniere con un +14,7% in valore e un +9,6% in volume.

Sulla base di questi elementi Origin Italia ha voluto lanciare l’alleanza strategica tra i prodotti DOP IGP e l’industria alimentare dalla vetrina più rappresentativa del mondo agroalimentare italiano, il Cibus di Parma. “IG4Ingredienti. Indicazioni Geografiche e Industria Alimentare: nuove opportunità di collaborazione virtuosa”, questo il titolo del convegno che ha visto la partecipazione di partner d’eccezione, come McDonald’s Italia con l’AD Giorgia Favaro, Marco Tambini della Supply Chain del Gruppo Barilla, il Centro Ricerca e Direttore Sviluppo e Qualità di Sammontana, Guido Calò, e Nicola Bertinelli, Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano DOP. Tutti allo stesso tavolo per testimoniare, attraverso le case histories raccontate, come il futuro del cibo italiano e globale tenderà sempre più alla qualità ricercata dai consumatori. Al tavolo di discussione hanno preso parte anche il presidente di Origin Italia, Cesare Baldrighi e l’eurodeputato Mazaly Aguilar (gruppo ECR) che hanno contribuito alla stesura del Regolamento IG.

“Volevamo sottolineare, dati alla mano, che l’unione fa la forza e quindi che l’industria alimentare e le produzioni di qualità come le Ig possono sviluppare insieme progetti di reciproco successo, come già dimostrato dai casi che abbiamo portato oggi a Cibus – spiega il Direttore di Origin Italia, Mauro Rosati – L’indagine Nielsen evidenzia come l’utilizzo dei prodotti DOP IGP rappresenti uno stimolo nel momento della scelta del consumatore, per un corretto sviluppo di questa alleanza è però necessario sottolineare il ruolo dei Consorzi di tutela che, come ribadito a più riprese da Origin Italia, dovranno rappresentare i principali interlocutori per collaborazioni con l’industria alimentare, monitorandone i vari passaggi”.

Una sinergia, quella tra industria alimentare e prodotti a IG, che vedrà sempre più protagonisti i consorzi di tutela, grazie anche alla recente riforma europea del settore, come sottolineato nel suo intervento dallo stesso relatore del nuovo testo unico adottato, il On. Paolo De Castro.

“L’opportunità generata dalla Riforma è quella di rafforzare un modello di cui l’Italia ha dato l’esempio in Europa. Un modello basato sul ruolo centrale dei Consorzi di tutela quali garanti della denominazione e della corretta concorrenza tra gli operatori industriali” è quanto ha rimarcato al termine del convegno il presidente di Origin Mondo, Riccardo Deserti – “ora ci aspettiamo un ruolo attivo dei Masaf e dell’Icqrf di confermare questo sistema nei decreti attuativi della Riforma IG dai quali potremo avere, a livello europeo, un rafforzamento del ruolo di regolatore dei Consorzi grazie all’obbligo di notifica preventiva dei nuovi prodotti da qualsiasi industria alimentare comunitaria”.

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