Protesta a Bortone per il caso Scurati, la presidente della Rai prende le distanze dall’ad – .

Protesta a Bortone per il caso Scurati, la presidente della Rai prende le distanze dall’ad – .
Protesta a Bortone per il caso Scurati, la presidente della Rai prende le distanze dall’ad – .

AGI – «Non credo che il procedimento disciplinare nei confronti di Serena Bortone renda giustizia alla vicenda, né faccia bene alla Rai». Lo afferma la presidente della Rai, Marinella Soldi, in merito alla vicenda Scurati di cui ha parlato ieri l’amministratore delegato della società di viale Mazzini Roberto Sergio nel corso dell’audizione in Commissione di vigilanza.

“Quello che l’amministratore delegato ha riferito alla Commissione – ha precisato il presidente della Rai – racconta in parte quanto accaduto, senza citare aspetti significativi. Fatte salve le politiche aziendali, il cosiddetto caso Scurati è ancora oggetto delle verifiche della società di gestione dell’Internal Audit, per la quale il presidente ha i poteri. La bozza dei risultati di questo audit è stata visionata sia da me che dall’Amministratore Delegato ed evidenzia una situazione molto più complessa di quella descritta dall’Amministratore Delegato, che richiede un approccio più completo. “.

Intanto, in una nota congiunta, le commissioni pari opportunità di Fnsi, Usigrai e Odg e l’associazione Giulia Giornaliste hanno espresso “piena solidarietà e vicinanza alla giornalista Serena Bortone che viene contestata dai vertici Rai che hanno aperto un procedimento contro la sua disciplinare’ per per aver violato la policy’ sulla comunicazione via social: in sostanza, per aver avvisato il pubblico di ‘Che Sara’ della mancata presenza di un ospite annunciato, Antonio Scurati, alla vigilia del 25 aprile”.

Per le commissioni pari opportunità di Fnsi, Usigrai e Odg e l’associazione Giulia Giornaliste “si tratta di un’accusa ridicola nell’era digitale, che non riesce a coprire il maldestro tentativo di sanzionare la conduttrice per aver squarciato il velo della censura, così freneticamente negata come chiaramente evidente. A lei viene imputata il danno d’immagine della Rai, il caso dell’eco globale, provocato invece da chi ha tentato di impedire a Scurati il ​​suo monologo”.

Da qui “la forte preoccupazione per l’utilizzo di strumenti disciplinari dal sapore antico intimidatorio con l’intento di mettere a tacere le voci critiche, dimenticando che la critica è la base della democrazia. Per questo continueremo a vigilare”, conclude la Nota.

 
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