“Cellulare e TV tra 0 e 6 mesi” è stato il tema affrontato durante l’incontro con la pedagogista Gabriele Zanoni andata in scena ieri pomeriggio, nella sala polivalente di Vallecrosia.
Dopo il fortunato incontro, organizzato dall’Associazione Pedagogica Steineriana di Vallebona con il patrocinio del Comune di Vallecrosia, il “Le malattie infantili: il loro significato” con il Dott Elio D’Annunzio e l’evento informativo molto frequentato su “Patologie oculari nell’anziano” con il dottore Rosella Rosano, oculista specialista dell’ASL1 Imperiese, il medico Nadia Pollarolo, Specialista oculista Lp, dottore Sara Lanteri, specialista oculista del centro oftalmico-oftalmologico di Cannes, e il medico Gloria Caselli, oculista specialista, ieri abbiamo parlato di natalità e di neonati. “Era un servizio per i cittadini che hanno trovato risposte nei diversi ambiti sviluppati durante gli incontri” – ha commentato il vicesindaco di Vallecrosia Marilena Piardi – “Saranno certamente ripetuti”.
Il pubblico presente all’incontro ha seguito i consigli del pedagogista che ha parlato anche lui con attenzione e interesse del progetto “Sostegno alla natalità” e in particolare, l’esposizione a modelli fin dai primi giorni di vita: effetti e controindicazioni; ha spiegato cos’è la tecnoferenza e ha illustrato il diritto alla tutela. L’appuntamento è stato il terzo di una serie di incontri “I primi mille giorni: dalla gravidanza ai 24 mesi” proposto daAsl1, da Promozione Famiglia Centro e dai comuni di Ventimiglia, Sanremo e Imperia. “L’obiettivo era quello informare i genitori su quale potrebbe essere l’utilizzo migliore o quali potrebbero essere i rischi dell’utilizzo del cellulare e della televisione nella fascia di età compresa tra 0 e 6 mesi” – disse l’educatore Gabriele Zanoni – “Organizzeremo altri incontri. Mercoledì 5 giugno alle 17:30 nella stanza rossa di Palazzo del Parco a Bordighera ne parleremo ‘Limiti, regole e sapere cosa dire di noi stessi’in particolare la ‘funzione di contenimento’ dei genitori nei confronti dei figli e l’educazione al consenso”.
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