Rai, minacce di morte ai giornalisti che non scioperano • Giovanni Donzelli – .

Rai, minacce di morte ai giornalisti che non scioperano • Giovanni Donzelli – .
Rai, minacce di morte ai giornalisti che non scioperano • Giovanni Donzelli – .

Clima inquietante in Rai, piena solidarietà ai giornalisti minacciati di morte per non aver aderito allo sciopero. Adesso il vento è cambiato: il servizio pubblico non può più essere ostaggio di incrostazioni di potere e di sinistra che lo vogliono governare ad ogni costo

Con la sinistra è sempre la stessa storia: chi non la pensa come loro sbaglia. Il fatto accaduto in Rai è a dir poco sconcertante, durante la giornata di sciopero alcuni giornalisti non hanno aderito per garantire il servizio pubblico a tutti i cittadini e, per questa scelta, sono stati presi di mira, minacciati e aggrediti sui social, anche di morte. Solidarietà piena e sentita ai giornalisti Rai minacciati, si facciano i conti gli amareggiati che non accettano la pluralità di idee interna alla Rai: il vento è cambiato, il servizio pubblico non può più essere ostaggio delle incrostazioni del potere che non vogliono cambiare e quelli di sinistra che vogliono governarlo ad ogni costo.

Rossi: “Giornaliste vittime di aggressioni e minacce di morte”

“In queste ore ci sono stati alcuni giornalisti della Rai, del Tg1 in particolare, che non hanno aderito allo sciopero, che hanno subito attacchi molto violenti e minacce di morte anche sui social. Vorrei che la Commissione esprimesse la propria solidarietà ai giornalisti che hanno deciso di lavorare e che invece subiscono aggressioni a causa del clima che si è creato da questo sciopero esagerato”, ha detto in udienza il direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi. della Commissione di Vigilanza.

Speranzon: “Il vento è cambiato, il servizio pubblico non può farsi ostaggio dei gruppi”

“C’è un clima inquietante in Rai. Apprendo infatti che alcuni giornalisti del servizio pubblico, in particolare del Tg1, sarebbero stati aggrediti violentemente via social, anche con minacce di morte, per non aver aderito allo sciopero organizzato dal sindacato della sinistra in viale Mazzini. È un fatto gravissimo, che riporta alla mente gli anni di piombo, quando i cosiddetti crumiri venivano aggrediti dai comunisti in sciopero.

Ai giornalisti Rai va tutta la mia solidarietà, mentre gli italiani lanciano un messaggio chiaro a chi, amareggiato, non accetta la pluralità di idee in seno alla Rai: il vento è cambiato, il servizio pubblico non può più essere ostaggio del piccolo potere discriminatorio. gruppi intrisi di ideologia”, ha dichiarato Raffaele Speranzon, senatore, vicecapogruppo Fratelli d’Italia e membro della commissione di Vigilanza Rai.

Unirai: “I Bata alimentano l’odio sociale verso la Rai e i suoi giornalisti”

“L’Unirai condanna i gravi attacchi ai colleghi giornalisti che sono vittime di minacce di morte e attacchi violenti sui social per il solo fatto di non aver aderito allo sciopero e di aver presentato la notizia. Unirai esprime solidarietà ai colleghi Laura Chimenti E Sonia Sarno mirato sulle piattaforme online e chiede a tutti di moderare i toni e riportare il dibattito sulla Rai nell’ambito di un dibattito civile e democratico.

Solidarietà anche al vicedirettore del Tg1 Boccia incoronata vittima di attacchi violenti e di sfruttamento per aver espresso una legittima e articolata obiezione di coscienza sul tema dell’aborto e della tutela della vita, senza mai indicarlo come reato come invece le è stato falsamente attribuito in un mistificante intervento in Commissione di Vigilanza. Gravi tentativi di intimidazione e censura, limitazioni alla libertà di pensiero e di azione, che impongono una riflessione sullo stile del dibattito sindacale e politico sui temi che riguardano la Rai e chiedono un ripensamento responsabile per evitare esiti imponderabili. Già negli ultimi mesi minacce di morte hanno costretto l’amministratore delegato, RobertoSergio, sotto scorta. Smettetela di alimentare l’odio sociale nei confronti della RAI e dei suoi giornalisti”, ha affermato in una nota il sindacato non di sinistra Unirai.

 
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