Confindustria – Convegno delle acciaierie italiane – .

«Una situazione critica, quella dell’acciaieria di Taranto, che rischiava di essere irrimediabilmente compromessa ma dalla quale può e deve uscire, con la collaborazione delle imprese, un’apertura concreta alla città e anche un rapporto più diretto con le istituzioni, in posizioni corrette e con i giusti interlocutori”.

Un approccio in netta discontinuità rispetto al passato, quello palesato questa mattina Confindustria Taranto dai Commissari Straordinari di Adi in AS, riunitisi presso la sede di via Dario Lupo, in una riunione presieduta dal Presidente di Confindustria Salvatore Tommaso, una folta delegazione di aziende. All’incontro era presente anche il presidente della sezione ingegneria e ingegneria navale di Confindustria Taranto Pasquale Di Napoli e il Presidente Ance Taranto Fabio De Bartolomeo.

Si è trattato di un discorso basato su concetti chiari e diretti: intanto – lo hanno ribadito più volte i commissari – quello della tutela dell’ambiente è un aspetto assolutamente prioritario, tanto è stato fatto e oggi è importante sfruttare al meglio le tecnologie adottate. Informazioni sul processo decarbonizzazione è la stessa Commissione Europea, attraverso scadenze e obblighi precisi, ad orientare le aziende del settore verso l’adozione di processi alternativi a quelli tradizionali e che richiederanno un impegno finanziario non indifferente.

La discussione si è spostata sulla questione dei crediti. I commissari, alle prese con una massa di richieste – e parliamo, in particolare, di quelle riguardanti il crediti precedenti delle aziende fornitrici – ha chiesto lealtà e trasparenza alle imprese, auspicando così una più rapida chiusura delle già complesse procedure in essere. Il riferimento era all’eterogeneità – e quindi alla complessità – delle richieste pervenute ai commissari e alla volontà espressa da questi ultimi di poter fornire risposte rapide alle cosiddette società collegate.

A breve procederemo al pagamento dei crediti pregressi – hanno dichiarato i commissari, incalzati anche dalle domande degli imprenditori presenti – per le aziende che avranno l’approvazione Sace, che rientrano nella previsione regolamentare e che dimostrano la loro strategicità e bancabilità. Sace, lo ricordiamo, è il gruppo finanziario assicurativo italiano specializzato nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale che ha deliberato due linee di factoring, una delle quali riguarda il sostegno alla filiera di Acciaierie d’Italia per un importo fino a 120 milioni di euro.

Quando si conferma il normale pagamento dei pagamenti alle aziende fornitrici per le commesse in corso, i commissari si sono poi soffermati sulle prospettive dell’acciaieria, ribadendo l’impegno proprio e del Governo nella ricerca di un gruppo imprenditoriale affidabile e disposto a collaborare con il territorio e il suo tessuto imprenditoriale. Poi, l’auspicio di una doverosa condivisione con la città e i suoi interlocutori istituzionali di tutto quello che sarà il processo, d’ora in poi, che porterà alla trasformazione dell’impianto.

«A Taranto – ha sottolineatoing. Quaranta – ce ne sarà uno piccola rivoluzione industriale perché si candida a essere il luogo a livello nazionale dove avviare un cambiamento nel processo di produzione dell’acciaio. Taranto resterà l’unico sito che consentirà al sistema Paese di produrre acciaio non da rottame, quindi prezioso per alcuni importanti settori produttivi come quello automobilistico e della cantieristica navale. La sfida – ha poi dichiarato il Commissario – sarà infatti quella di utilizzare forni elettrici alimentato, grazie alle nuove tecnologie, dal minerale ma con procedimenti e caratteristiche diverse rispetto a quelle adottate finora. Un salto tecnologico che ci permetterà di produrre acciaio di qualità e che cercheremo di raccontare con estrema chiarezza a tutti gli stakeholder e all’intera comunità”.

Da parte del Presidente Salvatore Toma, dopo il dibattito con i presenti, è stata espressa grande soddisfazione per la disponibilità mostrata dai Commissari a confrontarsi direttamente con le imprese e al tempo stesso l’auspicio di poter proseguire sulla strada del confronto aperto già avviato in corso e diretto, l’unico possibile per uno rapporto corretto e costruttivo tra l’acciaieria ed il suo sistema impresa.

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