Le industrie ad un anno dall’alluvione. 86% distribuito, metà ancora senza compenso • newsrimini.it – .

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Le industrie ad un anno dall’alluvione. 86% distribuito, metà ancora senza compenso • newsrimini.it – .

Ad un anno dall’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio 2023, il Centro Studi Confindustria La Romagna fa il punto con le imprese locali su quanto è stato fatto e quanto ancora resta da fare per ricucire le ferite del tessuto produttivo locale. Un sondaggio condotto all’inizio di questo mese 58 realtà.

L’86% delle aziende intervistate ha ripreso integralmente l’attività, il 5% è al 70%, un altro 5% è ripartito alla metà, mentre il 3% è riuscito a riprendersi solo del 20%.. Per quanto riguarda le strutture occupazionali, l’81% risponde che non prevede di attivare la cassa integrazione nei prossimi tre mesi. È stato poi chiesto se e quali azioni fossero state intraprese per mettere in sicurezza gli impianti e la struttura aziendale: un terzo ha risposto affermativamente, e gli interventi hanno riguardato soprattutto la ristrutturazione degli stabilimenti, il riposizionamento di macchinari e server ai piani superiori, la trasferimento in altre sedi e adeguamento delle polizze assicurative.
C’è anche chi ha predisposto fossi per la raccolta dell’acqua piovana, o adattato le fogne e il manto stradale, chi ha effettuato modifiche organizzative, come la trasformazione
dell’unità di crisi in una struttura organizzata permanente, o l’implementazione di organismi interni di valutazione del rischio.

Secondo le industrie danneggiate, ad oggi, gli interventi più stringenti da effettuare sono al primo postoper mettere in sicurezza il territorio, agevolazioni fiscali e interventi sul
infrastruttura. È stato chiesto se, in seguito all’alluvione, le aziende abbiano cambiato struttura assicurativa: il 58% ha risposto che l’attività era già coperta, il 35% ha invece deciso di non modificare i contratti, e solo l’8% ha adeguato la propria copertura assicurativa.

Quasi la metà delle imprese colpite (42,5%) non ha ricevuto alcun tipo di risarcimento; chi li ha percepiti (da uno o più soggetti) è riuscito a farlo coprono in media il 36% dei danni subiti.
In questo secondo caso il 35% dei rispondenti è stato risarcito tramite gli avvisi dei due enti camerali con una percentuale del danno pari al 10,8%, il 5% è stato risarcito dalle compagnie assicurative
con una percentuale di danno pari all’89,5% e dal 15% da parte del Governo, prevalentemente attraverso Simest, con una percentuale di danno pari al 55,3% (sono ammesse più risposte).

L’indagine è stata condotta nella prima decade di maggio tra 58 attività colpita in varia misura dalle due ondate di piena di 12 mesi fa – spiega il presidente, Roberto Bozziinizialmente li abbiamo sostenuti attraverso una rete di aiuto, mettendoli in contatto con chi poteva mettere a disposizione macchinari e spazi per fronteggiare l’emergenza, poi con un gesto concreto abbiamo voluto riconoscere uno sconto sulla quota associativa variabile tra il 65% e il 100 %, per un totale di 363mila euro. Oggi proseguiamo con l’attività di monitoraggio e supporto in ambito presentazione di richieste di risarcimento”.

Facendo seguito a ciò che abbiamo fatto subito, quando abbiamo osservato un’incredibile ripartenza pochi giorni dopo il disastro, i dati mostrano che le imprese hanno per lo più continuato aiutarsi in questi dodici mesi, apportando miglioramenti sia a livello strutturale che organizzativoper continuare a lavorare in sicurezza – conclude Bozzi – ovviamente lo spirito lo è ammirevole, ma da solo non può bastare: qualcosa è stato fatto, ma molto resta ancora da fare, soprattutto intervenendo su scadenze e ritardi burocratici”.

 
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