Fondazioni Libellula e Vodafone in Liguria contro la violenza di genere La Nuova Sardegna – .

Fondazioni Libellula e Vodafone in Liguria contro la violenza di genere La Nuova Sardegna – .
Fondazioni Libellula e Vodafone in Liguria contro la violenza di genere La Nuova Sardegna – .

GENOVA (ITALPRESS) – Arriva in Liguria l’iniziativa “Dai segni ai sogni – Bright Sky Edition”: l’accordo siglato tra Fondazione Libellula Impresa Sociale e Fondazione Vodafone per formare personale socio-sanitario al riconoscimento dei segnali di violenza di genere si inizierà nella regione con gli Ospedali Galliera.
Il progetto prevede percorsi formativi dedicati agli operatori sanitari e sociali per individuare il più rapidamente possibile i segnali di violenza e utilizzare strumenti relazionali idonei per avvicinare le persone che subiscono episodi di violenza e metterle in sicurezza. Secondo gli ultimi dati del Ministero della Salute, nel 2022 sono state 14.448 le visite al pronto soccorso di donne con indizi di violenza, ma esiste la possibilità concreta che ci siano stati molti altri casi di donne che non hanno potuto o non hanno voluto dichiarare che erano stati vittime di violenza.
Questi dati emergono da Galliera: rispetto al 2023, a fronte di 314 accessi all’ambulatorio degli psicologi del Pronto Soccorso, sono state 135 le donne vittime di violenza (64 italiane, 71 straniere). Nei primi 4 mesi del 2024, a fronte di 82 visite in ambulatorio, 38 riguardavano donne vittime di violenza. I dati sono in linea con i primi 4 mesi del 2023. Di queste 38 donne, 20 hanno subito violenza da parte del partner o dell’ex partner.
Obiettivo del progetto è anche quello di attivare una vera e propria rete di intervento e tutela composta da organizzazioni, associazioni, enti e servizi presenti sul territorio, nonché di creare una rete tra gli ospedali partecipanti per favorire lo scambio di buone pratiche e il confronto su scala globale. fenomeno sociale di grande attualità.
Nel caso dell’Ospedale Ospedali Galliera saranno coinvolti in particolare il Pronto Soccorso, i reparti di Ginecologia, Ostetricia, Traumatologia, Pediatria e Chirurgia Ortopedica.
La formazione del personale sarà curata dalla Fondazione Libellula, avendo già sperimentato negli anni precedenti il ​​progetto terapeutico “Dai segni ai sogni” sul personale dell’ASST-Gaetano Pini-CTO di Milano e avendolo replicato in altre 6 edizioni nel territorio milanese. la zona.
“Sono estremamente felice di vedere realizzato questo ambizioso progetto, a cui Fondazione Libellula lavora da tempo: coinvolgere strutture ospedaliere di tutta Italia è un’occasione unica per creare una rete di protezione e sostegno alle vittime di violenza. Decisiva e innovativa è stata la collaborazione con Fondazione Vodafone, con la quale condividiamo valori e obiettivi”, ha dichiarato Debora Moretti, Presidente della Fondazione Libellula.
Infatti, come strumento a sostegno del personale socio-sanitario e delle persone che subiscono episodi di violenza, Fondazione Vodafone metterà a disposizione “Bright Sky”, l’app gratuita, sviluppata in collaborazione con CADMI – Casa delle Donne Battartete e lo Stato Polizia, che fornisce loro risorse e strumenti concreti. Risorsa utile anche per parenti, persone care, colleghi, associazioni e persone vicine a chi subisce violenza di genere, Bright Sky fornisce informazioni sulle diverse tipologie di violenza e consente agli utenti di acquisire maggiore consapevolezza su come gestire la propria situazione. L’app offre anche una mappatura dei servizi di supporto che si occupano di abusi, sia a livello locale che nazionale.
“La realizzazione di questo progetto, frutto della collaborazione con la Fondazione Libellula, dimostra che la creazione di un ecosistema di partner privati ​​e pubblici, uniti da un obiettivo comune, può moltiplicare l’impatto positivo di strumenti come la nostra app Bright Sky che ha come obiettivo Contrastare la violenza di genere attraverso la conoscenza e la consapevolezza. Ed è proprio per questo che riteniamo fondamentale supportare il personale sanitario attraverso una formazione specifica, per individuare i segnali di situazioni di rischio e intervenire tempestivamente e correttamente, così da tutelare chi subisce abusi e violenze”, spiega Adriana Versino, Presidente della Fondazione Vodafone.
“Il pronto soccorso è il luogo per eccellenza dove prima o poi, nel corso della storia dei maltrattamenti, arrivano le donne e tutte le vittime di violenza. Rappresenta quindi un anello (a volte il primo) nella catena di luoghi e di azioni che la donna, innanzitutto, percorre e compie e che costituiscono l’inizio del complesso percorso di uscita da una relazione violenta – dichiara il Direttore dell’EO Pronto Soccorso Ospedali Galliera Paolo Cremonesi -. L’accesso al pronto soccorso, soprattutto nel breve tempo successivo all’aggressione subita, rappresenta un momento molto delicato e particolarmente proficuo per iniziare a parlare della situazione di violenza che subiscono le vittime. L’intervento si basa sulla logica interdisciplinare che vede la collaborazione tra infermieri, medici, psicologi, assistenti sanitari e anche il networking con i centri antiviolenza, i servizi territoriali del Comune di Genova, le Procure e le forze di polizia. Il personale medico e infermieristico, opportunamente formato, verifica l’entità del danno fisico subito dalla donna, nel momento in cui viene dichiarata la violenza subita, ed è in grado di “ascoltare” il non detto, cioè quei traumi di natura psicologico/emotiva, che spesso vengono non verbalizzato”.
“La Regione Liguria accoglie con favore progetti che, come questo, combattono la violenza di genere – dichiara l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola – Riconoscere tempestivamente i segnali che la vittima di un crimine terribile come questo porta con sé è importante. Diventa quindi strategica la formazione interdisciplinare che questa iniziativa offre per Galliera. Un ringraziamento va quindi alle due Fondazioni che hanno dato vita a questo percorso con l’auspicio che si possa avviare una collaborazione che possa estendere il progetto ad altri ospedali liguri”.

– Foto col/Italpress –

(ITALPRESS).

 
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