Il Birrificio Serrocroce vince il Premio Nazionale Slow Food “Filiera Italiana” – .

Il Birrificio Serrocroce vince il Premio Nazionale Slow Food “Filiera Italiana” – .
Il Birrificio Serrocroce vince il Premio Nazionale Slow Food “Filiera Italiana” – .

Questa mattina, a Brescia, durante la presentazione della Guida delle Birre Italiane 2025, il Birrificio Serrocroce è stato premiato, collocandosi tra le migliori produzioni artigianali italiane e tra i birrifici d’eccellenza.

Nella nuova edizione della Guida, per la prima volta, sono stati premiati i birrifici Filiera, aziende che dedicano particolare attenzione alla produzione diretta delle materie prime, dimostrando sensibilità per il territorio e la qualità. Uno su tutti il ​​Birrificio Serrocroce di Vito Pagnotta che non solo si è aggiudicato il Premio Filiera per la Regione Campania, ma si è aggiudicato anche il Primo Premio Nazionale “Filiera Italiana”, oltre a quello di “Etichetta Imperdibile” per Birra Monteverde e Granum.

“L’assegnazione del prestigioso Premio Filiera testimonia che il percorso intrapreso è stato una scommessa vincente – esordisce Pagnotta – Un premio alla territorialità di cui Serrocroce è espressione e conferma della qualità delle nostre materie prime che trovano nel bicchiere la loro massima espressione. delle nostre birre. Un ringraziamento speciale a tutto il mio team per l’ottimo lavoro svolto in questi anni e a tutti i nostri partner, ristoranti, pizzerie e gastronomie che abbracciano la nostra missione: portare in tavola una birra artigianale autentica, integrata, sostenibile, da filiera agricola catena “.

L’azienda di Monteverde (Av), che da anni si fregia del marchio di filiera Agricola Italiana Artigianale, è stata pioniera di un modello produttivo basato sull’autoproduzione delle materie prime. Si tratta, dunque, di un riconoscimento particolarmente caro al produttore Vito Pagnotta che vede finalmente premiata la sua “Rivoluzione della Birra” attuata oltre 12 anni fa nel piccolo comune in provincia di Avellino, eletto tra i Borghi più belli d’Italia.

“Un sogno che oggi raccoglie i frutti di una visione in cui credevo e in cui credo fortemente – aggiunge Vito” Una lucida follia finalmente riconosciuta da tutta Italia e da una guida autorevole come Slow Food.

“Essere riconosciuto da Slow Food che dà grande valore alla Madre Terra è per me una grande soddisfazione, una gioia infinita – commenta il produttore – Stiamo parlando della guida di settore più importante in Italia, realizzata da professionisti che sposano l’etica del sano, bene, è giusto. Principi che ci ispirano ogni giorno e ai quali siamo fermamente legati”.

Pagnotta nasce figlio di agricoltori, i suoi genitori avevano un’azienda di cereali a Monteverde dal 1969. Una passione per i cereali che l’imprenditore ha trasformato in birra, una birra a km 0. Malto, luppolo, acqua: a Serrocroce tutto parla la lingua della verde Irpinia.

“Chi beve Serrocroce assaggia una birra di cui si conosce tutto il ciclo di vita. Un prodotto eccellente e trasparente, di cui controllo personalmente la qualità in ogni fase del processo produttivo: da quando sboccia la prima spiga fino al momento in cui chiudiamo una bottiglia e la mettiamo sul mercato – spiega il mastro birraio”.

Territorialità, filiera e qualità sono tre concetti chiave che in Serrocroce danno vita ad un prodotto che condensa secoli di cultura birraria con un territorio ricco di sapori e tradizioni. Una terra rinomata per i suoi vini, ma che oggi fa rumore per una birra di altissima qualità. Nella terra della Docg, Vito si è concentrato su luppolo e malto, un’intuizione finalmente condivisa da Slow Food, dagli esperti del settore, dal mercato, ma soprattutto dall’Italia tutta.

“Serrocroce è una birra che sa di Irpinia, senza l’Irpinia nulla sarebbe stato possibile. La mia terra ha alimentato il mio sogno che mi ha permesso di guardare oltre una spiga di grano nei campi e farne un’eredità preziosa che oggi mi permette di produrre una birra che ha vinto molteplici premi per la sua qualità e i suoi valori”.

Vito Pagnotta è prima di tutto un contadino, ha scritto il suo futuro nelle sue radici. Passione, impegno e studio continuo hanno dato forma ad un progetto senza eguali: un modo di raccontare il proprio territorio e valorizzarlo attraverso la birra. Una produzione che si distingue per la sua vocazione green e sostenibile e per un particolare impegno nella salvaguardia e valorizzazione del territorio. Per Vito Pagnotta la birra non è solo il fulcro della sua azienda, ma anche lo strumento per veicolare un messaggio al servizio dell’Irpinia e dell’ambiente, per costruire il cambiamento necessario al Paese e al pianeta.

“La Serrocroce è una birra da guardare, da annusare, da ascoltare e da bere. In quel sorso c’è una storia fatta di emozioni e valori, perché la birra, proprio come il vino, è un prodotto della terra. Oggi ho avuto la soddisfazione di condividere tutto questo con un pubblico nazionale e ne sono fiero. Ha vinto Birra Serrocroce e con lei tutta l’Irpinia – conclude Pagnotta”.

 
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