Si è svolto recentemente presso l’Università di Ferrara primo incontro nazionale del gruppo composto da ricercatori provenienti da dodici università italiane pertinente a progetto nazionale PNRR MUR Psichiatriauno di sette componenti del più ampio programma PNRR MNESYS Neuroscience.
Il progetto, finanziato per oltre nove milioni di euro, è coordinato dal prof Luigi GrassiProfessore di Psichiatria presso l’Università di Ferrara.
“Lo studio – spiega il professor Grassi – si propone di approfondire l’argomento Fattori di rischio clinici e genetici delle patologie dell’umore e psicotiche, particolarmente nei giovani che, come sappiamo, sono ad alto rischio di sviluppare queste patologie. Verranno inoltre verificate le possibili alterazioni dei circuiti nervosi del cervello, a partire dalle cellule progenitrici (cellule staminali) da cui derivano i neuroni”.
Nel corso dell’incontro sono state definite le fasi operative e le collaborazioni tra i centri partecipanti. Questi progetti condivisi mirano a fornire strumenti innovativi per la diagnosi e la valutazione nel tempo dei disturbi dell’umore e psicoticicompreso l’uso di realta virtuale nella riabilitazione psichiatrica rendere più efficace ed efficiente la pratica clinica assistenziale delle persone affette da questi disturbi.
“Con il coinvolgimento diretto del Dipartimento Integrato di Salute Mentale di Ferrara – afferma il professor Grassi – il progetto potrà offrire a Unife e all’AUSL di Ferrara un’opportunità unica di partecipare ad un rete nazionale di ricerca clinica con importanti implicazioni sanitarie per le persone malate. Sarà anche l’occasione per dare la possibilità ai medici più giovani del Dipartimento di restare coinvolti in progetti che possano portare a finanziamenti, scambi e collaborazioni, in un’ottica di crescita personale e di servizi”.
Il Professore è anche membro del team Unife nel progetto Psichiatria Luca FerraroProfessore di Farmacologia presso l’Università di Ferrara, che si è occupato della meccanismi neurofisiologici che sono alla base del livello cerebrale comparsa e rischio di sviluppare sintomi psicotici nei giovani che ricorrono all’uso ricreativo di sostanzesoprattutto cannabis.
“Lo sviluppo del progetto – sottolinea il professor Ferraro – consentirà di confermare alcuni bersagli molecolari per lo sviluppo nuove strategie di intervento volte a limitare i danni a lungo termine derivanti, soprattutto nei giovani, da consumo di sostanze d’abuso. Il progetto offre quindi un’opportunità unica per trasformare i risultati ottenuti dalla nostra precedente ricerca di base in attività clinica, nell’ottica di una moderna prospettiva della psichiatria caratterizzata da un’importante componente neurobiologica che riflette la natura essenzialmente dinamica dell’interazione tra geni e ambiente ‘.
Da sinistra, il professor Luigi Grassi e il professor Luca Ferraro
