è stata ritrovata la borsa con il cellulare di una delle ragazze – .

Quel video dei tre ragazzi abbracciati, poi le perquisizioni e stamattina il segnale di uno dei cellulari. Sono ore drammatiche in Friuli, per il dramma dei tre giovani inghiottiti dal torrente Natisone.

L’abbraccio tra i tre ragazzi dispersi nell’alluvione del Natisone

Le ricerche continuano senza sosta, seguendo il segnale del cellulare, anche se non è certo che, nel disperato tentativo di sfuggire all’alluvione, lo smartphone sia rimasto addosso al suo proprietario. Il lavoro dei ricercatori si concentra dal ponte romano alla confluenza con il fiume Torre, emissario dell’Isonzo.



Il fiume Natisone in condizioni normali (foto da Wikipedia)

Sul luogo della scomparsa dei tre ragazzi, nel frattempo, sono arrivati ​​i loro parenti a Premariacco (Udine). Sono assistiti da uno psicologo della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco nazionali con 40 specialisti subacquei, soccorritori fluviali di tutti i comandi della regione, operatori di droni, topografi, squadre speleo e l’elicottero del reparto volo di Venezia. Numerosi anche i volontari della Protezione Civile schierati lungo il fiume Natisone. Inoltre sono state ispezionate anche alcune centrali idroelettriche, senza successo. Sul posto erano presenti anche numerosi giornalisti.

Maltempo, ricerche con droni dei tre ragazzi travolti dall’alluvione del Natisone

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«L’imponente schieramento di mezzi percorre fin dalle prime luci dell’alba la gola di Premariacco verso Paderno. Sono ore decisive”, sottolinea il sindaco di Premariacco, Michele De Sabata. Anche i cani molecolari sono stati utilizzati per la ricerca.



L’abbraccio dei ragazzi prima di essere travolti e Patrizia Cormos, una delle scomparse

Nelle ultime ore lo è stato è stato ritrovato il cellulare da cui era partito l’SOS al numero di emergenza 112 da parte dei tre ragazzi. Infatti, la borsetta di una delle due ragazze scomparse con all’interno il cellulare è stata ritrovata dai sommozzatori dei Vigili del Fuoco. Il ritrovamento è avvenuto in una stretta e impervia gola del Natisone a circa un chilometro da dove i tre giovani erano stati inghiottiti dal fiume in piena. Per localizzare il cellulare sono stati utilizzati droni dotati di telecamere termiche. La zona continua ad essere monitorata da elicotteri e droni.

Chi sono i tre ragazzi?

Patrizia Cormosventenne, frequentava il secondo anno dell’Accademia di Belle Arti Tiepolo di Udine, e viveva con la famiglia a Basaldella di Campoformido. Bianca Doros, 23 anni, era arrivata pochi giorni fa dalla Romania per trascorrere un po’ di tempo con i suoi genitori, che vivono nel capoluogo friulano. Il ragazzo di Bianca è con le ragazzeCristian Casian Molnar, 25 anni, originario della Romania, arrivato in Italia pochi giorni fa, dopo un soggiorno in Austria, a casa del fratello.

Il viaggio dopo l’esame, poi la tragedia
Ieri mattina Patrizia aveva sostenuto un test indispensabile per accedere all’esame di «Modellazione 3D» (frequentava il secondo anno del corso di laurea in «Design e Architettura d’interni» all’Accademia di Belle Arti). L’idea era una gita all’aria aperta, la meta conosciuta come «Premariacco beach», la spiaggia sul fiume Natisone sotto il Ponte Romano, a Premariacco. Sotto gli sguardi impotenti di numerosi passanti, i tre sono stati inghiottiti dalla corrente dopo essere rimasti sorpresi dall’improvviso innalzamento del livello dell’acqua. Quando i vigili del fuoco sono arrivati ​​in zona, le speranze di riuscire a intercettare i tre giovani erano già vane.

Prigionieri della piena crescente, gridarono che non potevano più resistere, perché la pressione dell’acqua era ormai altissima. I soccorritori, non avendo il tempo di sistemare le ancore sotto il ponte, si sono agganciati all’autoscala, calandosi fin quasi al livello del torrente e lanciando delle corde. Sarebbe bastato riuscire ad agganciarne uno per guadagnarsi la salvezza. Furono secondi terribili in cui tutti rimasero con il fiato sospeso. I tre furono costretti a rompere l’abbraccio, ma le correnti e un paio di famigerati vortici li distolsero dalle corde.

La disperazione delle famiglie
«Erano venute a trovarla due amiche – ha raccontato ai giornalisti la madre di Patrizia – in particolare una ragazza con il fidanzato, vive in Austria. Mi ha chiesto di andare con loro, di passare un po’ di tempo insieme. Le ho consigliato di non andare, perché aveva lavorato la notte prima ed era stanca”. Poi il permesso è stato strappato e dopo poche ore la disperazione. La polizia ha raggiunto le famiglie, spiegando l’incidente e le perquisizioni. I genitori hanno poi raggiunto il campo base in via Mercato Vecchio, a Premariacco.

Il livello del fiume si alzò improvvisamente

Sono state rese note le portate delle acque del fiume Natisone ieri mattina e pomeriggio. Sono dati fondamentali per comprendere l’eccezionalità dell’evento che ha coinvolto i tre ragazzi travolti dall’alluvione. I numeri si riferiscono a misurazioni a monte del luogo della tragedia; il fiume impiega una ventina di minuti per raggiungere il luogo della tragedia.

Alle 11.30 la portata d’acqua era ancora di soli 20 metri cubi al secondoall’interno di un letto molto grande. Alle 13, cioè quando i ragazzi erano già sul letto del fiume, la portata è diventata improvvisamente di 135 metri cubi al secondo. Alle 13.35 i ragazzi sono stati colpiti dall’alluvione e hanno lanciato l’allarme contemporaneamente a numerosi passanti.

Alle 15 la capacità del Natisone aveva raggiunto i 250 metri cubi, ed erano già in corso le disperate – e pericolose – ricerche dei vigili del fuoco con le imbarcazioni e il gruppo subacquei.

Oggi, nel pomeriggio, lo scenario è diventato irriconoscibile rispetto a ieri, radicalmente diverso da quello del tempo violento e delle acque impetuose che hanno travolto i tre ragazzi. Il cielo è sereno, il livello dell’acqua è sceso notevolmente ed è riemerso il letto su cui si trovavano i giovani, molto ampio: in pratica sono emerse le stesse condizioni del fiume che dovevano aver trovato i giovani, che senza alcun sospetto della pericolo hanno raggiunto la collina di ghiaia a pochi metri dalla riva. Proprio nel punto divenuto tragicamente famoso in cui le due ragazze e il ragazzo si abbracciarono nel vano tentativo di utilizzare i loro corpi per fungere da barriera alla piena, i vigili del fuoco hanno posizionato un oggetto ingombrante. Si trova nel punto più alto del letto del fiume, l’ultimo ad essere sommerso.

Le testimonianze
In quella zona sono presenti diverse depressioni create dalle passate alluvioni. La stradina che scende al fiume entra in prossimità di una piccola piattaforma e, poco dopo, proseguendo verso il ponte, il livello scende notevolmente, per poi rialzarsi e ritrovarsi sulla collina. È stato lì, su una sorta di collina, che i tre ragazzi hanno deciso di fermarsi, come descritto da alcuni premariaccosi che conoscono bene la zona e le bizze del fiume Natisone. Purtroppo nel giro di pochi minuti questo bacino si è riempito d’acqua e non avrebbero potuto attraversarlo perché sarebbero stati trascinati dalla corrente che è diventata subito impetuosa, spiega un altro residente. Per cui invece, “giustamente” le due ragazze e il giovane hanno chiamato e atteso i soccorsi.

“Purtroppo il livello è salito eccezionalmente in pochi minuti prima che i vigili del fuoco riuscissero a predisporre un sistema per agganciarli”. Il Natisone è un fiume difficile: poche decine di metri a valle c’è un punto dove l’acqua, anche in condizioni normali, arriva a 15 metri di profondità e ci sono correnti e vortici che si trascinano sul fondo e si incastrano tra i massi della gola . Dunque «i tre ragazzi dovevano essere ignari del pericolo: solo gli ospiti sono a conoscenza dei capricci del Natisone. Ieri mattina, quando sono scesi sul letto del fiume per scattare le fotografie, non c’erano segni di quello che sarebbe successo, l’accesso era libero e l’acqua, bassa e ancora calma, scorreva solo dalla parte opposta a dove si trovavano loro.

Il sindaco di Premariacco: “Sento sciocchezze sul comportamento dei tre giovani, sono entrati in spiaggia con il sole e senza acqua”

«I ragazzi entrarono nella ‘spiaggia’ senza acqua e con il sole e nel giro di pochi minuti furono sorpresi e circondati dalle acque”. È il chiarimento scritto su F.acebook da Michele De Sabata, sindaco di Premariacco, il comune in provincia di Udine, dove ieri tre ragazzi sono stati inghiottiti dall’ondata di piena del fiume Natisone.

«Ci ​​sono tante sciocchezze che leggi – spiega – Se avessero conosciuto il fiume e il posto sarebbero scappati. Purtroppo persero l’attimo e dopo pochi secondi l’acqua prese velocità, tanto che né i due volontari né Cristian, che si tuffò e tornò subito dalle ragazze, né il vigile del fuoco che in un ultimo disperato tentativo, si tuffò la direzione dei ragazzi”.

Il sindaco non ha notizie e spiega che «in questo momento i volontari della Protezione civile stanno scendendo dalle rive mentre i vigili del fuoco scendono nuovamente a nord del punto in cui è stato ritrovato il cellulare».

Infine un appello: «Dite una preghiera e sperate in Dio… smettetela… smettetela, col senno di poi, di trovare soluzioni immaginarie».

Messaggi di vicinanza alle famiglie
«Il nostro pensiero in queste ore va ai tre giovani dispersi nel fiume Natisone, alle loro famiglie e all’intera comunità del Friuli-Venezia Giulia, colpita dal maltempo e preoccupata per i tre ragazzi. Grazie a chi sta lavorando instancabilmente sulla ricerca e sull’emergenza. Seguiamo tutti gli aggiornamenti con la massima attenzione e con profonda vicinanza”, ha scritto il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana.

 
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