(ANSA) – TRIESTE, 05 GIU – “L’esposto presentato dal presidente del Consiglio alla procura distrettuale antimafia sugli esiti dei procedimenti scaturiti dal decreto flussi conferma la necessità di superare l’attuale modello di quote per evitare il rischio di irregolarità” e di fornire risposte più tempestive alle richieste di manodopera del tessuto produttivo”. Lo ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, che aveva sottoposto la situazione anche alla Commissione Lavoro della conferenza Stato-Regioni. Rosolen sottolinea che il presidente del Fvg Fedriga aveva segnalato al ministro del Lavoro “alcune gravi irregolarità nelle procedure di presentazione delle domande emerse a seguito delle verifiche effettuate dalla Regione”. Le verifiche hanno “indotto a ipotizzare che il decreto flussi venga strumentalizzato per consentire l’indebito accesso in Friuli Venezia Giulia a persone che non ne hanno diritto. Irregolarità di cui la Regione ha avuto conferma direttamente dalle aziende in nome delle quali sono state presentate le istanze, che ne hanno negato l’autenticità, tanto da andare, successivamente e sulla base della documentazione fornita, a sporgere denuncia”. Rosolen fa riferimento anche a “numerosi casi di furto d’identità: solo nei primi giorni di aprile e limitatamente al territorio di Trieste e Gorizia, sono state individuate oltre 400 false domande a fronte delle 60 quote assegnate a quei territori”. Rosolen conclude sostenendo che “il modello attuale è troppo vulnerabile agli abusi e alle distorsioni del sistema”. (MANIGLIA).
