700 insegnanti in fuga, ma il problema sono (anche) i 1500 nuovi precari – .

700 insegnanti in fuga, ma il problema sono (anche) i 1500 nuovi precari – .
700 insegnanti in fuga, ma il problema sono (anche) i 1500 nuovi precari – .

Quest’anno scolastico nella regione non è ancora tecnicamente terminato e già vengono alla luce i problemi del prossimo. Oltre alla questione non certo minima dei posti da ricoprire, visto questo nella regione si parla di almeno 1500 posti, si pone un’altra questione decisamente volontaria che potrebbe minare l’avvio a tre mesi dall’avvio. Si perchè nella regioneda quanto emerso, sono già state segnalate e segnalate circa 700 richieste di trasferimento. Riguarda richieste di mobilità dei volontari, insegnanti che chiedono di andare in scuole diverse da quella in cui hanno insegnato quest’anno, magari più vicine, e altri che vogliono, invece, tornare nelle regioni di origine, dopo aver trascorso gli anni necessari per l’assunzione. In questo senso va subito detto che riguarda una parte numericamente importante docenti che hanno chiesto il trasferimento al Centro-sud, un problema che si presenta ogni anno. A tutto questo si aggiunge, come accennato, anche la questione dei lavoratori temporanei e dei posti vacanti.

MOBILITÀ

Per la Cgil – Scuola, però, la mobilità dei docenti non è il problema più grave che si porrà all’inizio del prossimo anno scolastico, ma sarà un altro. «Non è la mobilità dei docenti – attacca l’organizzazione sindacale – e nemmeno un presunto esodo dei docenti verso il Centro-sud, a minare la continuità didattica e a riempire di incognite l’avvicinamento al nuovo anno scolastico. Su 700 trasferimenti richiesti – spiegano – in vista del prossimo anno scolastico da parte dei docenti in servizio in Friuli Venezia Giulia, meno di 100 sono diretti verso altre regioni e poco più di una sessantina verso il Centro-Sud. Inoltre, quasi la metà delle mobilità che avvengono non sono volontarie ma d’ufficio, e nella stragrande maggioranza dei casi quella volontaria è costituita da spostamenti all’interno della stessa provincia o addirittura entro i confini comunali”.

IL DIPINTO

È questo il quadro tracciato da Massimo Gargiulo, segretario regionale del sindacato scolastico Cgil, la Flc, in un’analisi volta a chiarire ed esaminare la solidità dei fondamenti del sistema scolastico regionale a tre mesi (appena) dall’avvio della prossima scuola anno. Il quadro, secondo Gargiulo, è tutt’altro che rassicurante. Ma non per la libertà di movimento di lavoratori, insegnanti e non. «Altri attaccano il segretario della Cgil – sono questi gli elementi drammatici che ci offre la chiusura dei trasferimenti: restano infatti in campo nazionale ben 62.293 posti di personale vacanti, non occupati da personale assunto a tempo indeterminato. In Fvg il dato ammonta a circa 1.500 posti, a cui si aggiungeranno altrettante aree di appoggio. Posti che saranno occupati dall’esercito dei precari”.

LE ASSUNZIONI

La vera radice del problema, sostiene Gargiulo, risiede quindi nelle politiche di assunzione del personale, e “il sistema scolastico regionale, con personale alle corde da anni, utilizzerà come potrà le magre risorse residue degli uffici territoriali alla ricerca di personale interinale”. ”. Personale, sia docenti che Ata, che “verranno sballottati da una scuola all’altra contro la loro volontà”. Tremila, ribadisce Gargiulo, i docenti che si ritroveranno in questa situazione all’inizio del nuovo anno, a fronte dei 700 che si trasferiranno in una nuova sede permanente. Una regola, quella del lavoro precario, alla quale anche i dirigenti scolastici e i direttori amministrativi non fanno eccezione. «Per dinamiche e cause diverse, spiega il segretario della FLC, diversi istituti, anche di recente dimensione, correranno il rischio di non aver garantito la presenza di dirigenti scolastici e amministrativi a tempo pieno».

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Il Gazzettino

 
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