poi il veicolo si è rotto e l’incendio – .

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DiMarta Serafini

L’ufficiale che guidava l’operazione è stato ucciso. Abu Mazen: massacro di civili. Hamas: «Uccisi 210 palestinesi e anche ostaggi israeliani»

DAL NOSTRO REPORTER
TEL AVIV “Sono liberi”. Un urlo di gioia squarcia il caldo del porto di Giaffa. La notizia che si trovavano quattro ostaggi, una donna e tre uomini strappato dalle mani di Hamas rimbalza in pochi secondi. Le stazioni televisive israeliane hanno immediatamente interrotto la programmazione preregistrata dello Shabbat.

Un’operazione preparata da settimanecondotto in pieno giorno per sfruttare l’effetto sorpresa, che si è concluso con il ritorno a casa di Noa Argamani, 26 anni, Andrey Kozlov, 27 anni, Almog Meir Jan, 22 anni, Shlomi Ziv, 41 anni. Ma anche con la morte dell’ufficiale di polizia israeliano Arnon Zamora, 38 anni e con un raid molto pesante su Nuseirat: il bilancio delle vittime di Hamas è di almeno 210 e centinaia di feriti.

Case separate

In Italia sono le 10 quando viene dato il via libera. Entrano in azione l’IDF, lo Shin Bet e la polizia israeliana. I soldati del Yaman, le forze antiterrorismo, probabilmente si infiltrano nascosti a bordo di veicoli civili. Le squadre operano contemporaneamente in due punti della Campo Nuseirat. Per assisterli, sia a livello logistico che di intelligence — secondo l’ CNN – una squadra americana.

In parte – conferma anche l’IDF – uno scontro a fuoco, in cui Arnon Zamora rimase ferito e poi morì e alla cui memoria verrà intitolata l’operazione. Secondo Daniele HagariIl portavoce dell’IDF, Hamas, rende impossibile alle forze israeliane di raggiungere i quattro prigionieri senza entrare nelle aree civili.

Gli ostaggi sono rinchiusi in appartamenti in edifici a più piani. I tre uomini si trovano in due case separate, mentre Noa Argamani si trova in un altro edificio a circa 200 metri di distanza. Poi il momento più critico: uno dei mezzi con a bordo i tre uomini si ferma. Per proteggere il veicolo, già preso di mira dai miliziani di Hamas, l’IDF ha aperto il fuoco con l’appoggio della 98esima divisione. Probabilmente è qui che si registra il maggior numero di morti palestinesi, compresi i civili. Poi, i 4 ostaggi vengono caricati su un elicottero che li porterà allo Sheba’ Tel-HaShomer Medical Center di Tel Aviv.

Intanto partono al mercato di Nuseirat e alla moschea al-Awda raid così forti da travolgere gli ospedali di al-Aqsa e Nasser come conferma un comunicato di Medici Senza Frontiere che parla di 50 feriti gravi in ​​un’ora e solo nella seconda.

Eroismo o massacro?

«Un’operazione eroica» per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu mentre era ministro del Gabinetto di Guerra Benny Gantz annulla il discorso annunciare la decisione di ritirare il sostegno al governo di unità nazionale. Il raid è invece un “sanguinoso massacro”per il presidente palestinese Mahmoud Abbas chiede una sessione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Le brigate Qassam, braccio armato di Hamas, infine accusano Israele di aver ucciso altri ostaggi durante il blitz e minacciano: «l’operazione rappresenterà un grande pericolo per coloro che sono ancora detenuti e avrà un impatto devastante sulle loro condizioni e sulla loro vita».

8 giugno 2024 (modificato l’8 giugno 2024 | 23:20)

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