Musica, Françoise Hardy cantava l’adolescenza – .

Musica, Françoise Hardy cantava l’adolescenza – .
Musica, Françoise Hardy cantava l’adolescenza – .

Bob Dylan e Françoise Hardy

Nel 1962 Tout le garçons e les filles è stato un successo globale. Non era una canzone sentimentale. Era una canzone intima, tra Jacques Prevert E Amez-vous Brahmscon un tocco diesistenzialismo in giro. Era anche l’ouverture di tutta la gioventù a venire. Erano già stati lì Jimmy Dean, Grandi palle di fuoco, Elvis Presley E Qualcuno lassù mi ama. Ma Françoise Hardyelegante, bella, zero pose ribelli, ha portato il giovinezza oltre ilavanguardia e ben oltre la volgarità degli “eserciti del surf”, tra le opinioni perbene, educate, rassicuranti e, per così dire, dignitose. Ha introdotto gli dei nelle culture anni sessantache viravano in una direzione utopica e sovversiva, gli anticorpi diamoredelamicodal sobrietà. Bob Dylan (sulla copertina del suo quarto LP, L’altro lato di Bob Dylandel 1964, che contiene canzoni come Le mie ultime pagine E Tutto quello che voglio davvero fare) le dedicò una poesia, «per FranCresistente all’odore»:

sulla riva della Senna

un’ombra gigante

di Notre Dame

cerca di afferrarmi il piede

Studenti della Sorbona

sfrecciano su biciclette esili

colori vorticosi simili alla vita in pelle

la brezza spalanca il cibo

lontano dalle pance

di Erhard che incontra Johnson

Negli anni ’60 Mick Jagger, David Bowie e tutti i Beatles si innamorarono di lei

Da Ludwig Erhard, all’epoca Cancelliere tedesco, e anche di Lyndon B. Johnsonil presidente degli Stati Uniti di Grande Società e la guerra all’apartheid negli stati del sud, l’abbiamo dimenticata. Ma nessuno dei giovani dell’epoca ha dimenticato Françoise Hardy, morta ottantenne l’11 giugno a Parigi (sembra impossibile che l’autrice di Ecco e di Commenta per dire addio non è stato conservato sempre giovane come tutti lo ricordiamo).

«Nel 1966» – continuavo a leggere elle.it – “IL New York Times ha scritto che chiunque avesse più di 25 anni appariva preistorico davanti a Françoise Hardy. In quegli anni si erano innamorati di lei Mick Jagger, David Bowie e tutti loro scarafaggima soprattutto (come abbiamo visto) Dylan rimase colpito da Dylan, che secondo la leggenda le scrisse una lunga serie di lettere d’amore mai spedite e dimenticate in un bar della Villaggio, a New York, dove sarebbero riapparsi, si dice, qualche anno fa. Se fossero stati meno timidi, o se il destino avesse favorito il loro incontro, mentre in realtà si sono visti “solo una volta, quasi per caso, lei e Dylan sarebbero potuti diventare una delle coppie storiche della musica anni ’60”, scrive in prosa Elle sospirando.

Sembra La-la-terra o un film di Claude Lelouche. Come tutti belle storie merita di essere vero, e chissà che potrebbe non esserlo. È certamente vero, d’altra parte, che le canzoni di Hardy risuonano ancora, tra gli altri, nelle colonne sonore dei film copertina più frequentati dai big delle hit parade, nei jingle pubblicitari.

Le canzoni di Hardy sono prive di affettazione, brutali a modo loro, dure e romantiche allo stesso tempo

Sono canzoni senza affettazione, brutali a modo loro, dure e romantiche allo stesso tempo. Come tutti i poeti che hanno cantato l’adolescenza, da Rimbaud A LennonMcCartneyda Salinger A DostoevskijFrançoise Hardy non parlava solo ai suoi contemporanei, les garcons e il riempimenti degli anni sessanta. Ha parlato ai giovani di tutti i tempi.

Dai un’occhiata a YouTube, dove ho appena ascoltato la sua versione di Susanne (Leonard Cohen) è nato a Ragazzo di Gluck Streetentrambe copertine straordinarie – vedere che la sua poetica, la sua grazia malinconica e il suo stile non sono invecchiati e che è rimasta fino alla fine la ragazza dalla frangia ben pettinata e dallo sguardo triste (anche allegro, ma sempre con misura) che ha ispirato un poesia di Dylan controculturalesenza maiuscole e senza segni di punteggiatura, à la ee cummings. Nessuna percussione, solo una chitarra, la voce misurata, l’espressione sempre un po’ seria, i sorrisi rari ma dolcissimi, Hardy non ha mai avuto niente a che fare, se non di traverso o carambola, con la cultura rock o con ambiente delfidanzamento.

Nel 1966 partecipò ad a film di Jean-Luc Godard, Femminile maschileDove Jean-Pierre Léaudun goscista, non fa altro che parlare continuamente di alienazione e rivoluzioneMentre Chantal Goya, la sua ragazza, si interessa esclusivamente di musica e di rapporti umani, di amore, di amicizia. Hardy appare solo in uno cammeonon accreditato, ma è chiaro che le sue simpatie non vanno ai discorsi pomposi di Léaud ma a «i tempi dei copains e dell’avventura» di Goya. Ancora Bob Dylan, in un’intervista del marzo 1965 (la trovate in Come una pietra rotolante. Interviste, il Saggiatore 2021) ha lasciato questo per riferimento futuro: «PrPreferisco ascoltare Jimmy Reed, o i Beatles, o Françoise Hardy, piuttosto che uno di quelli che cantano queste canzoni di protesta, anche se di certo non le ho sentite tutte. Ma quelli che ho sentito… sono tutti caratterizzati da un certo vuoto, come se dicessero: “Teniamoci per mano e andrà tutto bene”. Non vedo più niente. Certamente non inizierò a urlare.Oleeeeeee” e ad applaudire solo perché qualcuno usa la parola “bomba”».

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