lo scafo veloce, l’impatto fatale – .

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lo scafo veloce, l’impatto fatale – .

DiGennaro Scala

Per la ricostruzione dell’incidente di domenica a Posillipo restano fondamentali le immagini della videosorveglianza di Villa Rosebery: si tratta di due diversi punti di osservazione. Domani è prevista l’autopsia di Cristina Frazzica

L’inchiesta sull’incidente nel mare di Posillipo che ha portato alla morte di Cristina Frazzica si dipana da due prospettive, due punti di osservazione distinti. La prima è macroscopica, quella delle telecamere di sorveglianza di Villa Rosebery. Nei video – due, secondo quanto si apprende – noteresti una grande barca che passa velocemente e travolge il kayak. Immagini non ben definite, non particolarmente nitide. Vedi sagome, contorni. Grazie alla distanza tra la costa e il punto in cui è avvenuto l’incidente. Parliamo di circa quattrocento metri. Il secondo punto di osservazione è invece microscopico ed è rappresentato dai lavori che l’Autorità Portuale sta svolgendo sullo scafo del Vega, il cabinato di 18 metri al timone dell’avvocato Guido Furgiuele.

La canoa, anch’essa leggera e realizzata in plastica, potrebbe non aver lasciato segni di impatto sulla chiglia della grande nave, ma piccole tracce, come «il passaggio di una gomma». Particelle, quindi, che potrebbero raccontare la loro storia ed essere fondamentali per gli sviluppi dell’indagine. Perché, se è certo che l’avvocato Guido Furgiuele, 48 annidopo che uno dei suoi ospiti, mentre era a poppa, ha notato un uomo in mare che agitava le braccia, si è voltato per aiutarlo, ma non è sicuro se la Vega sia la stessa barca che ha travolto la canoa.

L’incidente nelle acque di Posillipo risale a domenica pomeriggio scorso Fin dalle ore immediatamente successive alla tragedia sono in corso i lavori per ricostruire la dinamica. Incrociare le due prospettive investigative sarà fondamentale per cristallizzare una versione. Per raccontare la storia come è realmente accaduta. Il penalista, attualmente indagato, ha spiegato di aver tratto in salvo l’uomo in mare ma di “non avere avuto alcuna percezione di un impatto precedente”, così come le sei persone che erano con lui. Si è detto comunque pronto ad assumersi le proprie responsabilità qualora fosse accertato che è stata la sua stessa imbarcazione a travolgere e uccidere il ricercatore. Domani, venerdì 14, presso l’Istituto di Medicina Legale del II Policlinico di Napoli, l’Autopsia sul corpo del 30enne lombardo. La famiglia di Cristina Frazzica – i cui genitori sono a Napoli da lunedì scorso – si è affidata a due avvocati civilisti, Gianluca Giordano e Andrea Balletta.


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13 giugno 2024 (modificato il 13 giugno 2024 | 13:03)

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