15 giorni per Iezzi, 4 per Donno. Le senatrici occupano la Camera contro il presidente del Consiglio. Pd, M5S, Avs e +Europa martedì in piazza a Roma – .

15 giorni per Iezzi, 4 per Donno. Le senatrici occupano la Camera contro il presidente del Consiglio. Pd, M5S, Avs e +Europa martedì in piazza a Roma – .
15 giorni per Iezzi, 4 per Donno. Le senatrici occupano la Camera contro il presidente del Consiglio. Pd, M5S, Avs e +Europa martedì in piazza a Roma – .

Si torna alla Camera, dopo i calci e i pugni di ieri in Aula durante la votazione sul disegno di legge sull’autonomia, con il deputato 5S Leonardo Donno uscito su una sedia a rotelle investito da un collega (o più) dell’opposizione. Riprendono i lavori, la seduta sul disegno di legge Autonomia alla Camera e la presidenza del Consiglio al Senato. E ricominciano le polemiche e le proteste. “Fascisti fuori dal Parlamento”, hanno gridato i deputati dell’opposizione che hanno anche intonato ‘Bella ciao’, dopo il deputato M5S Ricciardi è andato ad attaccare il numero due della Lega Crippa chi l’avrebbe detto che ‘Bella ciao’ è peggio di Decima. La rissa continua. Mentre c’è il G7 “diamo un’immagine peggiore di quella che diamo normalmente. Mi sembra harakiri”, osserva il presidente del Senato Ignazio La Russa.

Prima di riprendere l’esame del disegno di legge, Elly Schlein convocata l’assemblea dei gruppi parlamentari del Partito Democratico. La linea: tornare in Aula per proseguire il lavoro ed evitare di “cadere nelle provocazioni”. Non solo. Il segretario dem vuole poi sentire “i leader delle altre opposizioni per valutare eventuali azioni comuni”. E assicura che “l’opposizione sarà molto dura contro le riforme che minano il sistema costituzionale del Paese. Non faremo passare questo attentato come un evento normale, quello che è successo non può passare inosservato”. Ed ecco la prima azione comune: martedì Pd, M5S, Avs e +Europa saranno in piazza martedì 18 giugno a Roma, alle 17.30 in piazza Santissimi Apostoli, con lo slogan: ‘Difendiamo l’unità nazionale’. Perché “dopo gli attacchi fisici della maggioranza in Parlamento non possiamo accettare che anche il Paese sia ostaggio di questo clima di continue intimidazioni”. “Non permetteremo che l’unità e la coesione nazionale vengano compromesse. Per questo invitiamo i cittadini, le forze politiche e sociali, quelle civiche e democratiche di questo Paese ad unirsi alla nostra mobilitazione”.

“Venite numerosi in piazza, mostriamoci, sventoliamo il nostro Tricolore. Diciamo no a questo clima, diciamo no a questi tentativi di vigliacche aggressioni”, scrive su Facebook Giuseppe Conte.

Nuove proteste alla Camera

Intanto è ripresa la seduta alla Camera. E le polemiche sono subito ricominciate alla ripresa dei lavori. L’opposizione ha firmato per parlare a verbale, contestando il fatto che la rissa di ieri sia stata definita “disordini”. “Ovviamente – ha detto il deputato democratico Federico Fornaro – Quanto accaduto ieri non si può riassumere a verbale con le parole ‘disordini’: l’accostamento, soprattutto per quanto riguarda l’ultima fase della seduta, è un attacco. È una questione di chiarezza tra noi”. Il vicepresidente di turno, Sergio Costa, ricorda che dal verbale non risultano le parti in cui la seduta è sospesa. “Non erano rivolte, ma un attacco di squadra”, ha detto Marco Pellegrini del M5S. “Dalla citazione di. il passo è stato breve

Camera, ecco come è scoppiata la rissa: le immagini dalla Camera

Il leghista Crippa, gli X Mas e Bella ciao

Le polemiche continuano. Questa volta sono le dichiarazioni del vicesegretario leghista Andrea Crippa sul gesto della decima, mimato ieri in Aula dal collega Domenico Furgiuele, per alzare la tensione a Montecitorio. E se per me il gesto della Decima fosse un brutto gesto? «Per me è più importante cantare ‘Bella ciao’, perché il comunismo ha fatto milioni di morti. Purtroppo in questo Parlamento esistono ancora i comunisti”, le parole del numero due Matteo Salvini stigmatizzato alla Camera dal vicepresidente del M5S Riccardo Ricciardi. “Leggere queste cose è una cosa che non sta né in cielo né in terra. E’ un peccato, dovreste uscire da quest’Aula e vergognarvi”, grida Ricciardi. Scoppia una nuova rivolta alla Camera. I deputati dell’opposizione cominciano a scandire “Bella ciao” e poi in coro “Fascisti fuori dal Parlamento”. La seduta è stata nuovamente aggiornata.

Avanti e indietro tra Donno e Bitonci

E le accuse erano condivise anche tra l’aggredito Donno e esponenti della maggioranza. «Volevo solo fare un gesto simbolico, assolutamente pacifico» consegnando il tricolore al ministro Calderoli. “Sono stato accusato di voler attaccare il ministro, ma per fortuna ci sono le immagini. C’è stato un attacco d’assalto da parte di alcuni deputati di destra”, dice Leonardo Donno ad Agorà su Rai 3, dopo aver avuto una prognosi di tre giorni”. Il sottosegretario del Mimit Massimo Bitonci, della Lega, ospite anche di Agorà, e presente ieri alla Camera sui banchi del governo, non è d’accordo con il racconto del Movimento Cinque Stelle: “In realtà Donno cercava di avvolgere la bandiera attorno al ministro Calderoli”. “Vergognatevi, mi aspettavo che maggioranza e governo prendessero le distanze”, risponde Donno. “No, vergognatevi”, risponde Bitonci, che difende il disegno di legge Calderoli.

Intanto i componenti dell’Ufficio di Presidenza della Camera presieduta da Lorenzo Fontanainsieme ai questori di polizia, stanno visionando le immagini di quanto accaduto ieri in Aula. I convocati sono: Igor Iezzi, Domenico Furgiuele e Stefano Candiani della Lega; Leonardo Donno del M5S; Enzo Amich, Gerolamo Cangiano e Federico Mollicone di FdI; Vincenzo Amendola, Andrea Gnassi, Arturo Scotto, Claudio Michele Stefanazzi e Nicola Stumpo del Partito Democratico.

Presentato in Senato, l’opposizione sventola il Tricolore

Anche al Senato sono ripresi i lavori sul disegno di legge sulla premiership, ma non è stato raggiunto il numero legale e la seduta è stata sospesa per 20 minuti. Constatando l’assenza di diversi senatori della maggioranza, Beatrice Lorenzin nella seconda votazione in Aula chiede la verifica del numero legale. Il vice presidente Licia Ronzulli dovette constatare l’assenza di un numero sufficiente di senatori e sospese la seduta.

Poi ripreso tra le proteste. I senatori dell’opposizione hanno sventolato il Tricolore in Aula e in risposta i colleghi della maggioranza hanno cantato l’Inno di Mameli durante la votazione sugli emendamenti alla premier. Il Vicepresidente Ronzulli ha nuovamente sospeso la seduta.

Ma le proteste non si fermano. Contro l’aggressione al deputato Leonardo Donno, i senatori dell’opposizione hanno occupato i banchi del governo nell’atrio di Palazzo Madama esponendo le bandiere italiane”, l’azione è avvenuta dopo l’intervento del capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli, che ha detto «La Repubblica non può essere umiliata da chi non accetta che gli venga consegnato il tricolore», si legge in una nota del Movimento. Che poi ha deciso di lasciare l’Aula, iniziativa alla quale hanno aderito anche Pd e Av. Il Senato ha infine approvato le modifiche all’articolo 7, che contiene il secondo pilastro della riforma, con la regolamentazione del governo di crisi, compreso il potere del presidente del Consiglio eletto di ottenere dal Presidente della Repubblica lo scioglimento delle Camere , sono stati approvati. I gruppi di maggioranza hanno votato a favore, la minoranza contro. E l’ok è stato dato anche all’articolo 8, l’ultimo del disegno di legge, che contiene le norme transitorie e subordina l’entrata in vigore della riforma all’approvazione della legge elettorale attuativa.

Scattano le sanzioni

L’Ufficio di presidenza della Camera ha votato le sanzioni per i deputati coinvolti nella rissa di ieri alla Camera di Montecitorio. Per il deputato della Lega Igor Iezzi è stata decisa la sanzione massima: 15 giorni di sospensione. 7 giorni di sospensione per i deputati FdI Mollicone, Cangiano e Amich, per il leghista Furgiuele e per il deputato Pd Stumpo.

Donno del M5s riceve una sospensione di 4 giorni. Dem Amendola e Candiani della Lega sospesi per tre giorni. Due giorni di sospensione concessi a Scotto e Stefanazzi del Pd.

Conte, aggredito trattato da attaccante. Vergogna

“Le sanzioni stabilite dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati sono l’appendice farsesca del grave episodio accaduto ieri a Montecitorio. La persona aggredita veniva trattata come l’aggressore. Il nostro Leonardo Donno – reo di aver esposto il tricolore davanti al ministro Calderoli – ha censurato come chi inneggiava alla Decima Mas o addirittura chi lo attaccava con furibonda violenza. L’atteggiamento della maggioranza non è solo un insulto alla verità e alla giustizia, ma una ferita che offusca la verità. immagine del Paese e delle nostre istituzioni nel mondo. Vergognatevi.” Così sui social il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Contecommenti sulle decisioni odierne.

Schlein, sanzioni sproporzionate tra vittime e aggressori

“Le sanzioni odierne sono sproporzionate, mettono sullo stesso piano gli aggrediti e gli aggressori”. Lo ha detto il segretario del Pd Elly Schlein su Piazzapulita su La7, sulla rissa di ieri alla Camera. Quelle di ieri sono «immagini vergognose che non dovrebbero mai essere viste, soprattutto dopo aver celebrato in quella stessa Aula il ricordo dell’omicidio di Matteotti ucciso dagli squadristi fascisti», ha spiegato. “Quello che abbiamo visto ieri non è stato uno scontro, è stato un attacco di squadra contro un deputato.”

 
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