“Vogliamo una paga equa. Ora l’azienda ci ascolti” – .

“Vogliamo una paga equa. Ora l’azienda ci ascolti” – .
“Vogliamo una paga equa. Ora l’azienda ci ascolti” – .

Una ventina di operaie della Sala Contabilità Battistolli di Cesena ieri hanno incrociato le braccia per l’intero turno di lavoro, chiedendo a gran voce la corretta applicazione del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e una giusta retribuzione. Anche le lavoratrici stanche di essere pagate meno dei colleghi uomini incroceranno oggi le braccia. “Basta discriminazioni, vogliamo il giusto livello e la giusta retribuzione” è il messaggio chiaro che arriva dalla protesta organizzata da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che si è svolta ieri davanti alla Sala Contabilità del Gruppo Battistolli, gruppo specializzato nel settore dei servizi di sicurezza e trasporto valori per privati, aziende e pubblica amministrazione. Le lavoratrici chiedono la giusta retribuzione e il riconoscimento del giusto livello. All’anno guadagnano circa il 20% in meno rispetto ai colleghi uomini, cioè circa 3.500 euro in meno, e questo non è accettabile. Gli stipendi delle operaie addette alla conta soldi si aggirano sui 1.000 – 1.200 euro netti al mese. Al comizio di ieri, che si è tenuto nel primo dei due giorni di sciopero, erano presenti anche alcuni colleghi che sostengono la lotta dei lavoratori. La storia della Sala Conta di Cesena inizia nel 2016 quando l’azienda decide di applicare due contratti diversi all’interno dello stesso luogo di lavoro: un contratto collettivo nazionale sottoscritto dai sindacati più rappresentativi per le guardie giurate e un contratto con minori tutele e sottoscritto dalle sigle meno rappresentative per le dipendenti donne della Sala Conta. Dopo lo sciopero e le rivendicazioni delle lavoratrici che hanno deciso di rompere il silenzio, dipendenti e sindacati chiedono un incontro con l’azienda per vedere finalmente riconosciuto il quarto livello anche per le lavoratrici della Sala Conta.

Lunedì, invece, i lavoratori del settore agricolo cooperativo incroceranno le braccia davanti alla sede di Confcooperative in via Dell’Arrigoni 308 dalle 10 alle 12. A cinque mesi dall’apertura della trattativa tra Fai Cisl – Flai Cgil e Uila Uil e Agci-Arital, Fedagripesca-Confcooperative e Legacoop-Agroalimentare, le trattative per il rinnovo del Ccnl si sono interrotte lo scorso 13 giugno. I sindacati, ribadendo la centralità dell’aumento economico in questo rinnovamento, hanno evidenziato che l’onesta richiesta di aumento di 210 euro, contenuta nella piattaforma sindacale, ha l’obiettivo di salvaguardare la crescita salariale.

 
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