“Chiunque fosse con lui alla festa non si è mai presentato” – .

“Chiunque fosse con lui alla festa non si è mai presentato” – .
“Chiunque fosse con lui alla festa non si è mai presentato” – .

MARCON (VENEZIA) Svaniscono le speranze di ritrovarlo vivo Alex Marangonil 26enne scomparso sabato dopo una festa all’Abbazia di Santa Bona a Vidor. La giornata di ieri, segnata da un’attesa febbrile, circondata da speranza e preoccupazione, si è conclusa con la notizia del ritrovamento del corpo di Alex su un isolotto a quattro chilometri da dove era stato visto l’ultima volta.

SHOCK

Nella casa in cui Alex viveva con i genitori, Sabrina e Luca, al suo rientro dal lavoro stagionale a Bolzano, i parenti aspettano il rientro della mamma e del papà, ancora a Vidor per il riconoscimento. «Non ce la sentiamo di dire niente adesso, il dolore è grande», rispondono dal citofono. Oltre al dolore, incredulità e un pizzico di sconcerto: cosa ha spinto Alex ad andarsene, nel cuore della notte, da solo, senza prendere telefono, chiavi della macchina e documenti? E ​​soprattutto, con chi era sabato sera alla festa privata per pochi intimi organizzata in Abbazia e di cui, ancora, non si sa nulla?

LE DOMANDE

Sono alcune delle domande a cui gli inquirenti dovranno rispondere e che tormentano parenti e amici di Alex. “Non so con chi sia andato a quella festa e, sinceramente, il fatto che nessuno si sia ancora fatto avanti dopo tutti questi giorni mi sembra un po’ strano – spiega Matteo, amico d’infanzia e vicino di casa -. Spero solo che nessuno gli abbia fatto del male: se vedi una persona allontanarsi nel bosco a quell’ora della notte, almeno la insegui, a maggior ragione se è un tuo amico. In questi giorni mi sono arrovellato il cervello, ma non mi viene in mente nulla che possa spiegare a che tipo di evento ha partecipato Alex o con chi fosse. Lui e io ci conosciamo dai tempi della scuola, siamo entrambi appassionati di meditazione e mindfulness e lui è stato una specie di guida per me, mi ha aiutato a capire tante cose”. Le risposte al mistero che circonda le ultime ore di vita di Alex potrebbero essere nel suo diario? “Quel quaderno gliel’ho regalato prima che partisse per la Nuova Zelanda – continua Matteo – Perché entrambi amiamo scrivere i nostri pensieri. La nostra amicizia era molto “sentimentale”, parlavamo spesso delle nostre emozioni. Il tipo di amicizia che avevamo è difficile da costruire tra uomini. Stare con lui ti lasciava sempre qualcosa, Alex mi ha insegnato molto. Era una persona pacifica e positiva, per questo non riesco a credere che sia stato un gesto volontario o che abbia potuto prendere un po’ di sostanza. Questa è l’immagine che conserverò di lui, una persona che ha cercato di capire il mondo e cosa gli stava succedendo e che mi ha insegnato quanto sia importante prendersi cura di sé».

Il giorno dei funerali di Alex Marangon a Marcon sarà un giorno di lutto per la città: lo ha deciso il sindaco Matteo Romanello come segno di vicinanza alla famiglia. “Alex era il figlio di tutti”, spiega. “L’Amministrazione è stata e resterà al fianco della famiglia. Al momento siamo addolorati e impossibilitati a dare spiegazioni, ma sarà importante fare chiarezza sulle persone che erano con Alex al momento della sua scomparsa: chiediamo che si facciano avanti e ci aiutino a capire cosa è successo”.

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La Gazzetta

 
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