Nuovi terminali per l’importazione di idrogeno e ammoniaca prendono forma in Germania e nel Regno Unito – .

Nuovi terminali per l’importazione di idrogeno e ammoniaca prendono forma in Germania e nel Regno Unito – .
Nuovi terminali per l’importazione di idrogeno e ammoniaca prendono forma in Germania e nel Regno Unito – .

A Lubmin, in Germania, verrà costruito il primo impianto galleggiante per l’importazione di ammoniaca e la sua trasformazione in idrogeno.

Il progetto, denominato H2-Import-Terminal Lubmin, è oggetto di un accordo di collaborazione appena siglato tra la compagnia di navigazione norvegese Höegh-LNG, specializzata nel trasporto e nella gestione del gas naturale liquefatto, e Deutsche ReGas, società energetica che gestisce l’unico terminale privato di importazione di GNL attualmente attivo in Germania.

Il nuovo impianto di importazione di H2, che sarà il primo del suo genere al mondo (galleggiante e in grado di effettuare a bordo il processo di cracking dell’ammoniaca), entrerà in funzione nel corso del 2026 e sarà in grado di generare circa 30.000 tonnellate di idrogeno all’anno, che saranno immesse direttamente nella rete nazionale di gasdotti dell’idrogeno attualmente in costruzione, utilizzando l’attuale punto di ingresso di Deutsche ReGas a Lubmin (finora utilizzato per il gas naturale liquefatto).

Nell’ambito di questo progetto, Höegh LNG fornirà la sua tecnologia proprietaria di cracking dell’ammoniaca offshore, mentre Deutsche ReGas fornirà le strutture terrestri del terminale e coordinerà tutte le fasi di sviluppo dell’iniziativa, tra cui il processo di autorizzazione e la commercializzazione della capacità di importazione del terminale.

Nel frattempo, sempre in Germania (precisamente a Stade, in Bassa Sassonia), sono ufficialmente iniziati i lavori per l’Hanseatic Energy Hub, che sarà realizzato da Técnicas Reunidas (insieme ai partner FCC ed Enka) e gestito dalla società spagnola Enagás.

Si tratta di un terminale terrestre per l’importazione di gas naturale liquefatto, che diventerà operativo nel 2027 e sarà fin da subito predisposto per l’ammoniaca e quindi pronto anche a importarla.

E infatti tutti i clienti che hanno già acquistato capacità di importazione di GNL, tra cui le compagnie energetiche tedesche EnBW e SEFE e la ceca ČEZ, hanno la possibilità di “spostare” i loro contratti dal gas naturale ai vettori energetici verdi basati su H2.

In Gran Bretagna, Lloyd’s Register ha firmato un Memorandum of Understanding (MoU) con H2Terminals Limited e i suoi partner HiDROGEN e D3IM per studiare la fattibilità di un terminale per l’importazione di idrogeno nel Paese.

In particolare, il progetto prevede la creazione di un’infrastruttura offshore, a circa 100 km dalla costa, dove verrà prodotto idrogeno utilizzando l’energia rinnovabile del sole, del vento e delle onde. L’H2 verrà poi liquefatto e trasportato via nave a terra, fino a un terminale dedicato situato nella zona dell’estuario del Tamigi. Il vettore energetico verrà poi ulteriormente trasferito su chiatte galleggianti che lo trasformeranno in energia elettrica (che a sua volta potrà essere immagazzinata a bordo grazie alla presenza di batterie).

Il MoU appena firmato include la valutazione della tecnologia da utilizzare, lo sviluppo della progettazione degli asset, la qualificazione del sistema di contenimento e del sistema di produzione di idrogeno offshore. Inoltre, nell’ambito della collaborazione avviata tra Lloyd’s Register e H2Termuinals Limited, verrà definito anche un programma di copertura assicurativa per l’impianto di produzione di idrogeno offshore e per le imbarcazioni che dovranno trasportare l’H2 a terra.

 
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