L’ordinanza regionale per il contenimento del rischio incendi boschivi, in vigore dal 15 giugno al 15 ottobre, rischia di avere gravi ripercussioni sulla raccolta delle castagne….
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L’ordinanza regionale per contenere il rischio di incendi boschiviin vigore dal 15 giugno al 15 ottobre, rischia di avere gravi ripercussioni sulla Raccolta delle castagneIl provvedimento prevede, tra gli altri divieti, quello di non bruciare materiali vegetali nei terreni. L’allarme parte da Roccadaspide, centro principale della Valle del Calore, noto per la produzione del marrone di Roccadaspide, una particolare varietà di castagna che è stata riconosciuta come Marchio IGPPer sottolineare la gravità del provvedimento adottato dall’ Regione Campaniaè il presidente dell’Associazione Aree Interne del Cilento nonché vicesindaco di Roccadaspide, Jerome Auricchio.
«Tutte le misure sono benvenute prevenire gli incendima vietare la combustione del materiale vegetale proveniente dai castagnetianche fino al 15 ottobre, rappresenta un problema molto serio per i castanicoltori in quanto, non potendo pulire il terreno, non potrebbero procedere alla raccolta delle castagne con un indotto economico molto importante” sottolinea Auricchio, che ha chiesto sindaci del Cilento Interno e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ad adottare apposita deliberazione della Giunta comunale per richiedere, alla Regione Campania, un modifica di una disposizione che potrebbe avere ripercussioni negative sulla quantità e sulla qualità dell’ Prodotto a marchio IGP«Sembra che chi sta al vertice non conosca i problemi degli agricoltori, in questo caso dei castanicoltori – aggiunge Auricchio – Questo provvedimento è distruttivo per un’economia in gran parte focalizzato sul coltivazione di castagne in ben 80 comuni del Parco, tra cui Roccadaspide che è uno dei primi centri, a livello nazionale, per quantità di castagne prodotte».
Per chiedere un intervento mirato, in deroga all’art.ordinanza regionalealmeno per quanto riguarda i frutteti, è Mario Mianopresidente della Consorzio di Tutela della Castagna IGP di Roccadaspide«È inimmaginabile pensare di dover attendere il 15 ottobre per svolgere le attività di manutenzione e pulizia” spiega Miano, che investirà anche nel Parco del Cilento. “Non ricordo, a memoria, che il i coltivatori di castagne hanno mai provocato un incendio o che un castagneto abbia preso fuoco – racconta – infatti l’attività di pulizia crea anche una zona di incendio naturale in caso di emergenza».
UN preoccupazione tangente, quella del Consorzio, anche perché, come conclude il presidente, «il pulizia della superficie dove cade la frutta È essenziale per garantirne la qualità».
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La mattina