Orari della metropolitana e dei treni

Orari della metropolitana e dei treni
Orari della metropolitana e dei treni

Due scioperi in uno. Domenica 7 luglio a Milano si terrà un doppio sciopero dei trasporti. A fermarsi saranno i ferrovieri e i lavoratori del trasporto pubblico locale. A rischio i treni Trenord e le metropolitane Atm, bus e tram. Con possibili disagi anche per i pendolari brianzoli.

La serie si apre con uno sciopero del trasporto ferroviario, indetto da Cub trasporti, Sgb e Usb lavoro privato. Lo sciopero – si legge sul sito di Trenord – inizierà alle 21 di sabato 6 luglio e terminerà alle 21 del giorno successivo. “Non saranno attive le fasce orarie garantite, in quanto lo sciopero cade in un giorno festivo”, si legge sul sito della compagnia ferroviaria regionale, che tuttavia sottolinea come “in analoghe circostanze non si siano verificate significative ricadute sul servizio”. “In caso di soppressione dei treni del servizio aeroportuale saranno istituiti autobus senza fermate intermedie tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto per il Malpensa Express” e “Stabio e Malpensa Aeroporto per il collegamento aeroportuale S50 Malpensa Aeroporto – Stabio”.

Domenica 7 luglio potranno fermarsi anche i dipendenti di Atm, che gestisce il trasporto pubblico locale. La protesta è firmata da Orsa Tpl per il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale. I mezzi – secondo quanto comunicato dalla stessa Atm – saranno a rischio dalle 22 del 7 luglio alle 2 di notte dell’8. “La segreteria nazionale di Orsa Trasporti Autoferro Tpl, vista la situazione di stallo delle trattative per il rinnovo del Ccnl, ha proclamato lo stato di agitazione per tutto il personale del settore autobus, ferrovie e tram. Tale proclamazione si è resa necessaria soprattutto in considerazione delle condizioni economiche e normative applicate ai lavoratori e ha costretto le associazioni delle aziende presenti al tavolo nazionale della trattativa a un confronto davanti al ministero con la nostra segreteria”, ha spiegato in una nota Orsa.

“Il nostro intento era comprendere meglio quali fossero i nodi che bloccavano la trattativa del Ccnl e cercare di dare un utile contributo alla ripresa del dialogo tra le parti, così da evitare l’ennesimo mancato rinnovo e favorire, soprattutto, il soddisfacimento delle aspettative dei lavoratori sui temi della sicurezza nei luoghi di lavoro e della sostenibilità dei tempi di vita-lavoro ovvero il necessario aggiornamento dell’inquadramento del personale e, non ultimo, l’urgente adeguamento delle retribuzioni al valore inflazionistico odierno, cercando così di recuperare il potere d’acquisto delle retribuzioni perso negli ultimi anni”, ha proseguito il sindacato.

“Non ci sono state fornite risposte soddisfacenti. A dire il vero non ci è stata fornita alcuna risposta se non l’indicazione della assoluta mancanza di volontà di aprire qualsiasi discussione sul Ccnl di settore”, accusa il sindacato. “L’unica conseguenza possibile di un simile atteggiamento è la pianificazione di un percorso di protesta che porti i lavoratori a riprendere in mano le redini del proprio lavoro, diventando protagonisti del proprio futuro attraverso scelte determinate che possano sostenere l’idea di giustizia sociale nel settore dei trasporti. Il tempo delle parole appartiene ormai al passato, il presente dei lavoratori degli autobus, dei tram e dei ferrovieri ha bisogno di fatti concreti, di reazioni immediate all’indifferenza istituzionale e, in parte, sindacale”, ha concluso Orsa.

 
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