Martedì 21 novembre 2023
Presentazione della BV Maria (m); Sant’Agapio; San Gelasio I
33.a del Tempo Ordinario
2Mac 6,18-31; Sal 3; Luca 19,1-10
Il Signore mi sostiene
PREGHIERA DEL MATTINO
“Oggi devo fermarmi a casa tua.” Sei Tu che bussi alla porta e mi inviti, Dio delle sorprese, del sorgere, dei risvegli. Perché la mia casa è la tua casa. Come mi troverai quando verrai, in quale disordine interno? Lascia che mi prepari a ricevere il mio amante.
ANTIFONA D’INGRESSO
Il Signore dice: “Ho progetti di pace e non di sventura; tu mi invocherai e io ti ascolterò e ti ricondurrò da tutti i luoghi dove ti ho disperso». (Ger 29,11.12.14)
COLLEZIONE
Il tuo aiuto, Signore, ci renda sempre felici nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo avere una felicità piena e duratura. Per nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA
Lascerò ai giovani un nobile esempio, affinché sappiano affrontare la morte per le sante e venerabili leggi.
Dal secondo libro dei Maccabei 2Mac 6,18-31
In quei giorni, un certo Eleazar, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti negli anni e molto dignitoso nell’aspetto personale, fu costretto ad aprire la bocca e ad ingoiare carne di maiale. Ma lui, preferendo una morte gloriosa ad una vita ignominiosa, si avviò volontariamente al supplizio, sputando il boccone e comportandosi come si conviene a chi è pronto a prendere le distanze da ciò che non è lecito godere per attaccamento alla vita. Gli incaricati dell’illecito banchetto sacrificale, in nome della lunga familiarità che avevano con quest’uomo, lo presero da parte e lo pregarono di prendere la carne che gli era stato concesso di mangiare, preparata da lui stesso, e di fingere di mangiare la carne sacrificata. carni imposte dal re, perché, agendo in questo modo, sarebbe sfuggito alla morte e avrebbe ritrovato l’umanità
in nome dell’antica amicizia che aveva con loro. Ma lui, facendo un ragionamento nobile, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia, dei venerabili capelli grigi che aveva raggiunto e della condotta irreprensibile tenuta fin dall’infanzia, ma soprattutto delle sante leggi stabilite da Dio, rispose subito dicendo che avrebbero dovuto mandarlo a morte. «Poiché – disse – non è affatto degno della nostra epoca fingere, col pericolo che molti giovani, pensando che all’età di novant’anni Eleazar sia passato a dogane straniere, a loro volta, per mia pretesa, per un piccola e brevissima esistenza, si perdono per causa mia ed io così arreco disonore e macchia alla mia vecchiaia. Infatti, anche se ora sfuggessi al castigo degli uomini, non potrei sfuggire, né da vivo né da morto, dalle mani dell’Onnipotente. Perciò, abbandonando ora questa vita da uomo forte, mi mostrerò degno della mia età e lascerò i giovani un! nobile esempio, affinché sappiano affrontare prontamente e nobilmente la morte per le sante e venerande leggi”. Detto questo, si recò prontamente all’esecuzione. Coloro che lo trascinarono lì cambiarono la loro precedente benevolenza in avversione, credendo che le parole da lui pronunciate fossero follia. Mentre stava per morire sotto i colpi, disse tra i gemiti: «Il Signore, che possiede una santa scienza, sa bene che, potendo scampare alla morte, soffro atroci pene nel corpo sotto i flagelli, ma nell’anima mia Sopporto volentieri tutto questo per paura di lui. Così morì, lasciando la sua morte come esempio di nobiltà e richiamo di virtù non solo ai giovani, ma anche alla grande maggioranza della nazione.
Spada di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 3)
R. Il Signore mi sostiene.
Signore, quanti sono i miei avversari!
Molti si ribellano contro di me.
Molti dicono della mia vita:
«Per lui non c’è salvezza in Dio!». R.
Ma tu sei il mio scudo, Signore,
sei la mia gloria e tieni la mia testa alta.
Grido ad alta voce al Signore
ed egli mi risponde dal suo monte santo. R.
Mi sdraio, mi addormento e mi sveglio:
il Signore mi sostiene.
Non ho paura delle grandi folle
che si accampava intorno a me. R.
CANTO AL VANGELO (cfr 1Gv 4,10)
R. Alleluia, alleluia.
Dio ci ha amato e ha mandato suo Figlio
come vittima di espiazione per i nostri peccati.
R. Alleluia.
VANGELO
Il Figlio dell’Uomo era venuto a cercare e salvare ciò che era perduto.
+ Dal Vangelo secondo Luca 19,1-10
In quel tempo, Gesù entrava nella città di Gerico e la attraversava, quando ecco un uomo, di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e uomo ricco, cercava di vedere chi fosse Gesù, ma non poteva, perché della folla, perché era piccolo. di statura. Allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomoro, perché doveva passare di là. Giunto sul posto, Gesù alzò gli occhi e gli disse: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese subito e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò tutti mormoravano: “È entrato nella casa di un peccatore!”. Ma Zaccheo si alzò e disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di quello che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituirò quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”.
Parola del Signore.
OMELIA
Il Vangelo ci presenta l’episodio del piccolo Zaccheo, capo dei pubblicani e uomo ricco, che cercava di vedere Gesù. Finché rimane confuso tra la folla, a causa della sua piccola statura, e non solo per questo motivo, non gli è permesso vedere. Prima dovrà salire arrampicandosi su un albero e poi dovrà scendere velocemente per accogliere nella sua casa Colui che cercava nascondendosi tra i rami. Voleva solo vedere Gesù e poi si sente chiamare per nome, invitato da Gesù a scendere presto «perché oggi devo fermarmi a casa tua». Il Signore ci dà molto di più di quanto osiamo sperare da lui. Zaccheo, pur essendo ricco di denaro, sa di essere un povero peccatore, lo confesserà poi umilmente all’ospite divino. Il suo obiettivo era solo vedere cosa fosse Gesù. Mai e poi mai si sarebbe sognato di poterlo avere ospite in casa sua; anche meno
poteva lontanamente sperare nei frutti di grazia che sarebbero poi scaturiti da quell’incontro. La presenza del Signore muoverà la sua coscienza a riconoscere i propri peccati e le ingiustizie commesse, sentirà allora il bisogno di affidare i suoi errori alla misericordia del Signore, si sentirà impegnato a riparare i torti e le cose rubate, si sentirà interiormente mosso alla solidarietà verso i poveri, poi ascolterà con commozione il perdono e l’assoluzione piena: «oggi la salvezza è entrata in questa casa». La conclusione del brano evangelico apre il nostro cuore alla speranza: «Il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto». Chi di noi non ha già sperimentato e rischia di perdersi nello sperimentare? Gesù ci sta già cercando per salvarci! (Padri Silvestrini)
PREGHIERA SULLE OFFERTE
Questa offerta che ti presentiamo, Dio onnipotente, ci ottenga la grazia di servirti fedelmente e ci prepari il frutto di un’eternità beata. Per Cristo nostro Signore.
ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Dice il Signore: “In verità vi dico: qualunque cosa chiederete nella preghiera, abbiate fede che l’avrete ottenuta e vi sarà accordata”. (Mc 11,23.24)
PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
Nutriti di questo sacramento, ti preghiamo umilmente, o Padre: la celebrazione che il tuo Figlio ha voluto che fosse tenuta nella sua memoria ci faccia crescere nell’amore. Per Cristo nostro Signore.
PREGHIERA DELLA SERA
La porta è stretta e tu sei la porta dell’unico ovile. Quale angustietà c’è in te, più vasta dei cieli, se non questo rimpicciolirsi del tuo essere per comunicare con noi, questo passaggio angusto dalla divinità all’umanità per te che sei rimasto nove mesi nella notte del grembo di tua madre; se non questo rimpicciolirsi dell’angoscia per poter cogliere la soffocante ristrettezza dell’umanità decaduta? Il discepolo ben formato è simile al suo maestro, e se tu ci allarghi e ci metti allo scoperto possiamo fare economia di questo passaggio nell’umanità sofferente, di questo passaggio del tuo cuore trafitto per la salvezza del genere umano.